La Botanica distingue gli alberi in base all’altezza in alberi a basso fusto ed alberi ad alto fusto. Quali sono gli alberi a basso fusto? Approfondiamone caratteristiche e tipologie.
Per fornire una definizione di albero a basso fusto plausibile, anche se non proprio rigorosa, perché non attinente alla botanica, facciamo riferimento al Codice Civile. Questo alla nota no. 46 dell’articolo 892, che regolamenta le distanze degli alberi dai confini, definisce Albero di basso fusto quello che si innalza dal piano di campagna del terreno per un’altezza inferiore ai 3 metri. Ovviamente questa definizione non identifica solo tutte specie le botaniche che, per loro natura, hanno tali caratteristiche, ma anche tutti gli alberi, appartenenti a differenti categorie botaniche che solitamente superano questa dimensione, che in particolari condizioni o per particolari trattamenti rimangono sotto i 3 metri di altezza.
Tutto ciò rende gli alberi a basso fusto una delle tipologie di piante più diffuse sia nel nostro paese che nel mondo.
Caratteristiche degli alberi a basso fusto.
Le caratteristiche più salienti di un albero a basso fusto sono:
apparato radicale non molto sviluppato. Lo sviluppo dell’apparato radicale (estensione delle radici) di un albero è in qualche maniera direttamente correlato all’altezza del tronco dell’albero stesso in quanto ha il compito di nutrire la pianta, ma anche di sorreggerla permettendole di resistere alle sollecitazioni dei venti.
Chioma fitta e frondosa che in molti casi forma una vera e propria cupola.
Più getti che si dipartono da un unico ceppo prossimo al livello del terreno, se ovviamente la specie in questione è arbustiva. Ricordiamo che l’arbusto si differenzia dall’albero per l’altezza contenuta e per la caratteristica che i rami si separano tra loro in prossimità del terreno tanto da rendere il tronco brevissimo se non assente
Perché sono così diffusi e coltivati gli alberi con fusto corto?
Le ragioni sono molteplici e di varia natura di seguito ne riportiamo alcune:
consentono una raccolta dei loro frutti rapida ed agevole. Raccolta che può effettuarsi quasi da terra senza l’uso di lunghe ed ingombranti scale. Addirittura in molti casi si riesce ad organizzare una raccolta meccanizzata che permette un drastico abbattimento dei costi di mano d’opera. Queste considerazioni hanno indotto i coltivatori ad operare sugli alberi da frutta continui ed opportuni innesti per portarli da altezze anche imponenti a valori ben più contenuti. Un esempio è costituito dal ciliegio che ormai raramente supera i 2,5 metri di altezza.
Permettono la messa a dimora, senza contrasto, in filari (frutteti o boschi) avvicinandoli notevolmente tra loro. Aumentando così il numero delle piante che possono essere coltivate nell’area disponibile.
Consentono di adornare giardini, collocati all’interno di condomini, senza che le loro chiome creino problemi alle finestre degli appartamenti dei piani superiori.
Consentono la messa a dimora anche in giardini pensili e piccoli terrazzamenti. Questi sono caratterizzati da scarsa disponibilità di terreno condizione che mal si adatta al consistente sviluppo radicale degli alberi ad alto fusto.
Consentono la crescita in vasi per abbellire terrazzi.
Consentono una messa a dimora più prossima al confine della proprietà e quindi un migliore utilizzo degli spazi disponibili. La legge infatti stabilisce che la distanza minima dal confine della proprietà alla quale si può piantare un albero è inversamente proporzionale alla sua altezza.
Elenco dei principali alberi a basso fusto naturali.
Di seguito riportiamo una lista ovviamente parziale di alberi da giardino a basso fusto.
Ovviamente sono tutti alberi ed arbusti che raggiungono naturalmente dimensioni contenute e non in seguito a particolari trattamenti.
Corniolo (Cornus Mas). E’ un arbusto o alberello a foglie caduche originario dell’Asia Minore che è diffuso capillarmente in tutta Italia. Raggiunge altezze molto contenute ed ha foglie piccole e fiori giallo oro che sbocciano in febbraio/marzo. Produce in estate frutti carnosi color rosso a forma di ciliegia allungata dal sapore fortemente acidulo.
Albero di giuda (Cercis occidentalis). E’ anch’ esso un arbusto con rami sottili e foglie piccole a forma di cuore. Fiorisce in primavera tra marzo e maggio con fiori a grappoli di colore rosa o magenta.
Albero della nebbia o Scotano (Cotinus coggyria). E’ un arbusto con foglie ovali e con fiori a forma di grappolo ma capovolti ed eretti di colore giallino. Quando sfioriscono danno origine ad un pennacchio di color porpora. Si adatta ai climi del bacino del mediterraneo anche se predilige i climi continentali. Il pennacchio triturato veniva in passato usato per conciare le pelli.
Pitosforo giapponese (Pittosporum tobira). E’ un arbusto sempreverde con foglie ovali che può raggiungere potenzialmente i 10 metri di altezza che viene solitamente potato a siepe. E’ diffuso largamente in tutto il mondo e quindi anche nel nostro paese. Fiorisce dando luogo a profumatissimi fiorellini bianchi.
Cotogno giapponese o Fiore di pesco (Chaenomeles japonica). E’ un arbusto/alberello a foglie caduche originario di Cina e Giappone ma si adatta bene al nostro clima. Fa, verso il terminare della stagione invernale, dei fiori con colori vivaci e vistosi che ricordano quelli del melo. Alla fine della primavera nascono i frutti che assomigliano a piccole mele cotogne e come queste sono fortemente aspri e possono consumarsi solo dopo la cottura.
Olivo. Se viene potato con sapienza l’olivo può essere mantenuto in una altezza molto contenuta. Costituiscono un esempio di ciò gli ulivi pugliesi che pur conservando un tronco con diametro imponente raramente superano i 2,5 metri.
Biancospino comune (Crataegus monogyna). E’ un arbusto a foglie caduche spinoso con foglie con picciolo. Fiorisce in aprile in mazzetti di colore bianco. Da poi luogo a piccoli frutti che maturano in autunno e sono commestibili ed utilizzati per fare gelatine e marmellate.
Alla lista vanno aggiunti la quasi totalità degli alberi da frutta che con pazienti selezioni sono stati ormai quasi tutti nanizzati.
Come è possibile condizionare una specie botanica di albero ad alto fusto in basso fusto.
La maniera classica è di selezionare nell’ambito di una specie ad alto fusto gli elementi che, in condizioni ottimali, sviluppano una altezza contenuta nei limiti di nostro interesse. Tali elementi riproducendosi daranno luogo a progenie a basso fusto. Ovviamente il sistema descritto richiede tempi lunghi.
Un metodo rapido ma che comunque va applicato solo in casi di necessità assoluta in quanto produce effetti dannosi all’albero è una speciale tecnica di potature denominata capitozzatura o anche taglio a capitozzo. Questa tecnica consiste nel tagliare i rami della chioma sotto il punto in cui si innestano al tronco in maniera da lasciare solo quest’ultimo.
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.