Alberi esotici

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Grazie al clima generoso di cui disponiamo, che in alcune aree, in qualche misura e con le dovute eccezioni, riproduce quello subtropicale, anche nel nostro paese è in continuo aumento l’interesse per gli alberi esotici, in particolare con riguardo agli alberi da frutto, che cumulano due funzioni, nel senso che oltre ad assicurare una certa produzione di frutti, che per le nostre aree rivestono un carattere di novità, non mancano di fornire un valido contributo ornamentale.

Infatti, la coltivazione degli alberi esotici da frutto, salvo qualche eccezione, non ha suscitato un interesse commerciale. La quasi totalità delle coltivazioni rivestono carattere amatoriale, con eccezione di qualche specie come il Kiwi (Actinidia), che ha incontrato il favore dei nostri frutticoltori, in considerazione del successo del frutto tra i consumatori italiani, per il grande apporto di vitamina C.

La coltura del Kiwi, albero rampicante la cui altezza può sfiorare i 10 m, necessita di abbondante irrigazione, possibilmente a mezzo di sistemi di irrigazione a goccia. Non meno importati, ai fini della produzione, risultano i cadenzati cicli di concimazione. La specie arguta della Actinidia, oltre alla interessante fruttificazione, possiede spiccate attitudini ornamentale.

Al di là del Kiwi, ormai coltivato in maniera intensiva anche nel nostro paese, è importante osservare che i periodi di fruttificazione dei alcuni frutti esotici avviene durante le stagioni fredde, la qualcosa contribuisce ad assicurare la presenza di frutta fresca sulle nostre tavole, ormai durante tutto l’anno.

Altro albero esotico da frutto che in qualche misura nel nostro paese ha seguito le orma del Kiwi è il Litchi, albero da frutto di discrete dimensioni, la cui altezza si attesta attorno ai 15 m. In linea con quello che abbiamo detto poc’anzi, il litchi è un albero il cui frutto viene a maturazione durante la stagione autunnale. Il frutto, della dimensione di una noce, a partire dall’interno, consta del nocciolo, segue la polpa, destinata ad essere mangiata, quindi il guscio rugoso fatto da un fibra tenera, di facile rimozione, unitamente al nocciolo. Il Litchi, che si moltiplica essenzialmente per talea, predilige il clima umido e mite delle coste del Sud Italia.

Ma a parte queste due specie maggiormente coltivate, nel Sud del nostro paese, con in testa la Sicilia, la coltura degli alberi esotici spazia dal banano all’avocado, dal mango al babaco. Dal punto di vista commerciale, ai Kiwi ed a Litchi, anche se in misura più contenuta, si aggiunge la coltivazione del Mango.

Come la quasi totalità delle piante, anche gli alberi esotici, vanno messi a dimora in un luogo bene illuminato, soleggiato almeno per alcune ore in funzione della specie, riparato dal vento. In ogni caso, la maggior parte delle piante esotiche temono il freddo, per cui con l’arrivo delle stagioni avverse, esse vanno possibilmente protette con strutture frangivento o altre forme di protezione per gli alberi piantumati in piena terra.

Alla grande corsa alle piante esotiche per la personalizzazione dei nostri giardini, non sempre seguono risultati certi e scontai. Il nostro non è un autentico clima tropicale o subtropicale, non tanto per le temperature che fa registrare, quando per la durata delle stesse. Molte specie esotiche sono compatibili con le basse temperature solo se di breve durata, condizione che il nostro clima non è in grado di assicurare. Di tanto bisogna tener conto, con gli opportuni interventi correttivi.

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