Battiscopa radiante: tipi, costi e posa in opera

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

Il battiscopa radiante rappresenta un sistema di riscaldamento che presenta importanti vantaggi. Analizziamo i tipi di questi elementi che trasferiscono alle stanze calore per irraggiamento. Scopriamo, inoltre, i costi orientativi per l'acquisto e la posa in opera di tale tipo di impianto.

Che cos’è il battiscopa radiante?

Il battiscopa radiante è un battiscopa e contemporaneamente anche un pannello radiante. Pertanto esso, in un unico elemento, raggruppa le funzioni del comune battiscopa e quelle, ben più complesse, di un sistema di riscaldamento a pannelli radianti.

Ricordiamo che il battiscopa è un rivestimento che, posizionato alle estremità inferiori delle pareti di una stanza, preserva la vernice della stessa dal contatto con scope ed altri arnesi di pulizia. Inoltre funge anche da elemento di arredo e rifinitura mascherando le imperfezioni della giunzione tra parete e pavimento ed all’occasione può anche servire come passacavi per computer, impianti TV, fili elettrici, ecc.

I pannelli radianti invece sono gli elementi di un sistema di riscaldamento che trasferisce alle stanze calore per irraggiamento (sotto forma di onde elettromagnetiche) e non con moti convettivi (da una superficie calda ad un fluido in movimento) di aria come i normali termosifoni. Essi sono costituiti da pannelli in cui forzatamente è fatta circolare acqua calda (con temperatura tra i 45 ed i 60°C), installati sui muri perimetrali della casa (quelli che danno sull’esterno) che in tal maniera si riscaldano e, per irraggiamento, riscaldano l’ambiente.

Approfondisci cos'è e quali sono i vantaggi del riscaldamento a battiscopa.

Breve scheda sulla Trasmissione del calore o anche Scambio termico.

Affinché il calore si trasferisca da un sistema ad un altro occorre che vi sia tra i due una differenza di temperatura. Se tale condizione sussiste si avrà trasferimento di calore dal sistema a temperatura più alta a quello con temperatura più bassa. Detto trasferimento può avvenire secondo 3 distinte modalità:

  • Conduzione. Il calore si trasferisce quando la differenza di temperatura è applicata ai capi di un mezzo stazionario come un solido. Un esempio pratico è fornito dalla situazione in cui si avvicina alla fiamma l’estremo di una barretta metallica. Dopo un tempo brevissimo anche l’altro estremo inizierà a riscaldarsi.

  • Convenzione. E’ la di trasmissione di calore da una superficie calda ad un fluido in movimento. L’esempio più comune è quello di un termosifone caldo. L’aria a contatto si riscalda e tende a salire perché dilatandosi la sua densità diminuisce. L’aria calda salendo libera uno spazio che sarà occupato da quella fredda adiacente. Si crea così un moto convettivo dell’aria che riscalderà l’ambiente.

  • Irraggiamento. E’ la trasmissione di calore sotto forma di onde elettromagnetiche con frequenza posizionate nello spettro dell’infrarosso ossia con una lunghezza d’onda che va dai 700 nanometri del rosso ad 1 nanometro (1 nanometro è pari 0,000000001 metri). Per comprendere quanto detto l’esempio tipico è quello di una giornata di sole sulla neve. Quando si è esposti ai raggi del sole nonostante la temperatura ambientale sia inferiore a zero gradi si ha una piacevole sensazione di caldo perché le onde elettromagnetiche provenienti dal sole (infrarossi) trasmettono direttamente il calore.

 Tipologie e funzionamento

Il battiscopa radiante è costituito da una canalizzazione alta circa 15 centimetri e profonda 3 centimetri al cui interno scorrono due tubi di un materiale metallico buon conduttore termico (di norma rame) del diametro interno di 12/13 millimetri in cui corre acqua che a monte viene riscaldata. Ovviamente uno dei due tubi porterà l’acqua calda e l’altro fungerà da ritorno per quella fredda. Connesse alle due tubature affiancate sono posizionate delle lamelle metalliche (alluminio o ottone) spaziate tra loro di una distanza che va da pochi millimetri al centimetro. Lamelle la cui funzione è aumentare la superficie radiante per il calore. Il battiscopa viene disposto alle estremità delle pareti che confinano con l’esterno in maniera tale da ricoprire almeno il perimetro dell’abitazione.

L’acqua calda che scorrerà all’interno dei tubi avrà temperatura diversa a seconda della sorgente utilizzata per generarla.

Valori tipici sono:

  • 45°C. Per tale temperatura si utilizza come sorgente per l’acqua o una pompa di calore o pannelli solari. Ricordiamo che la pompa di calore è una macchina che, in base ai principi della termodinamica, trasferisce calore da un elemento a temperatura più bassa ad un ambiente a temperatura più alta consumando energia che di norma è fornita sotto forma di energia elettrica. I pannelli solari termici o anche collettori solari sono invece dispositivi che convertono direttamente l’energia solare in energia termica trasferendola ad un volume di acqua stivata in un accumulatore.

  • 50°C. Per ottenere tali temperature si utilizza di norma una caldaia a condensazione. Questa è una caldaia a combustione con un redimento molto elevato perché recupera il calore latente di evaporazione condensando il vapore acqueo contenuto nei fumi della combustione. Calore che normalmente va perso con lo scarico, attraverso la canna fumaria, dei fumi di combustione.

  • 60°C. Per ottenere tali temperature si utilizza una tradizionale caldaia alimentata in maniera qualsivoglia: metano, legna, olio combustibile, etc.

Ovviamente temperature dell’acqua di mandata più basse richiederanno una quantità maggiore di battiscopa radiante (tubature più lunghe).

Il funzionamento dei battiscopa radianti è estremamente semplice: l’aria fredda che passa in prossimità dei tubi e delle lamelle radianti, al passaggio dell’acqua calda, si riscalda e diminuisce di densità. In conseguenza di ciò essa sale in alto passando attraverso una fessura posta nella parte alta della canalizzazione che contiene l’elemento radiante. Poi fuoriuscendo dalla feritoia del battiscopa si distribuisce capillarmente ed in maniera permanente lungo le pareti perimetrali riscaldandole uniformemente.

Il principio con cui tutto ciò avviene è noto come effetto Coanda.

Ovvero la tendenza di un fluido, in questo caso l’aria calda che fuoriesce dalla feritoia, a seguire in maniera uniforme il contorno di un oggetto che gli è vicino.

Un esempio di ciò si ha avvicinando un cucchiaio ad un rivolo d’acqua che gocciola da un rubinetto. L’acqua seguirà la bombatura del cucchiaio ed uscirà dalla sua punta formando un angolo con la traiettoria perpendicolare iniziale

Il flusso di aria calda riscalda uniformemente la parete in tutta la sua altezza (il riscaldamento inizierà a perdere di efficacia ad un livello superiore ad i 2 metri dal pavimento e si annullerà ai 6 metri). In tal modo la parete stessa diviene un elemento radiante restituendo, alla stanza, per irraggiamento il calore accumulato. 

Battiscopa radiante elettrico

Esiste una tipologia di battiscopa radiante che funziona a corrente elettrica il funzionamento di massima di tale dispositivo è lo stesso di quello ad acqua calda tranne che per il fatto che il calore è generato da una resistenza elettrica posizionata nel battiscopa. Anche gli aspetti positivi e negativi del battiscopa radiante elettrico sono pressochè gli stessi di quello ad acqua, esaminiamoli nel dettaglio.

Vantaggi e svantaggi dei battiscopa radianti.

Da quanto detto si capisce che il riscaldamento a battiscopa radiante, funzionando per il principio fisico dell’ irraggiamento, non determina moti convettivi e quindi circolazione di aria, polveri ed acari.

Esso inoltre richiede un volume di acqua molto ridotto (per un appartamento di 100 metri quadrati sono necessari meno 10 di litri) il che conferisce all’impianto una bassa inerzia termica. Cosa che consente alla temperatura di andare a regime con estrema rapidità. Inoltre poichè all’irraggiamento del calore partecipano la vasta superficie delle pareti e parzialmente il pavimento si avrà che la quantità di calore irradiata sarà consistente in assoluto nonostante il basso valore per unità di superficie.

Tutto ciò consente un notevole risparmio energetico. Risparmio incrementato maggiormente dal fatto che la trassmissione di calore per irraggiamento conferisce una sensazione di benessere anche con una temperatura degli ambienti inferiore di 3 o 4 gradi rispetto a quella dei riscaldamenti con termosifoni.

Inoltre il riscaldamento a battiscopa presenta altri vantaggi:

  • Rapidità nel raggiungere la temperatura di regime.

  • Omogeneità del riscaldamento senza stratificazione di temperature.

  • Pareti assolutamente prive di umidità e quindi completa assenza di muffa. Muffa che di solito si forma nei punti delle pareti perimetrali più freddi e non ventilati, come può accadere su pareti perimetrali coperte da mobili o in corrispondenza di ponti termici. Dove per ponte termico si intende una zona dell’involucro perimetrale della casa che presenta un flusso termico differente da quello degli elementi adiacenti.

  • Estetica migliore degli invasivi termosifoni.

  • Possbilità dell’impianto di funzionare a differenti temperature di esercizio e quindi possibilità di utilizzare differenti generatori di acqua calda. Ma anche flessibilità nell’utilizzo del sistema adeguando la temperatura di esercizio alle necessità. Ad esempio se si dispone di una caldaia per la produzione di acqua calda si può regolare la temperatura dell’acqua di mandata a 40°C se la temperatura esterna è tra i i 5 ed i 10°C ed invece regolarla a 60°C se scende al di sotto dei -5°C.

  • Installazione che non necessita di grosse opere murarie come quelle necessarie per un impianto radiante a pavimento nel quale i tubi dell’acqua calda vanno annegati nel pavimento.

  • Silenziosità di funzionamento.

Per contro gli svantaggi sono:

  • Necessità di posizionare i mobili lungo le pareti perimetrali a qualche centimetro dalla parete per poter consentire che il flusso di aria calda scorra liberamente.

  • Difficoltà se la tubatura deve attraversare una porta. In tal caso bisogna posizionare i tubi sotto traccia nel pavimento.

Progettazione di un impianto di riscaldamento a battiscopa radiante.

La progettazione di un impianto a battiscopa radiante parte come la progettazione di qualunque altra tipologia di impianto di riscaldamento da un dato essenziale che è il fabbisogno termico dell’appartamento che si intende riscaldare e quello delle singole stanze.

Il calcolo del fabbisogno termico non è semplicissimo perché oltre che empirico è sottoposto a normative sia nazionali che regionali. La formula emprica che viene utilizzata per tale calcolo è: Q=SxTxU.

Dove:

  • Q è la quantità di calore misurata in Kilocalorie dispersa dall’involucro abitativo verso l’esterno. E poiché questa deve essere costantemente reintegrata, per mantenere la casa alla temperatura di 20°C stabilita per legge, rappresenta anche il fabbisogno termico che l’impianto di riscaldamento deve fornire.

  • S è la superficie totale in metri quadri disperdente (mura perimetrali, infissi, porte, pavimento e soffitto) corretta con appositi coefficienti che tengono conto dell’esposizione della superficie disperdente. Se essa è esposta a Sud tale coefficiente è 1, se è esposta ad ovest vale 1,1, se esposta ad est 1,15 e così via.

  • U è la trasmittanza. Parametro che tiene conto delle capacità isolanti per il calore dell’involucro abitativo. Naturalmente detto parametro è di non semplice calcolo. Ma per fortuna esistono già compilate tabelle che forniscono il suo valore per moltissime strutture.

  • T è la differenza tra la temperatura interna e quella esterna dell’ambiente (salto termico)

Una volta noto il fabbisogno termico per calcolare i metri di battiscopa che occorrono basterà dividere tale dato per la resa termica del battiscopa. La resa termica del battiscopa espressa come kilocalorie/metri lineari viene fornita in funzione della temperatura di esercizio dalla casa costruttrice del battiscopa radiante con le caratteristiche del prodotto. Se i metri che si ottengono effettuando tale calcolo superano la lunghezza delle mura perimetrali dell’appartamento occorrerà posizionare il battiscopa radiante in eccesso anche lungo pareti che non comunicano con l’esterno.

A conclusione della sezione alcune note di completamento.

  1. E’ conveniente disporre il battiscopa sull’intero perimetro delle mura che danno all’esterno per evitare formazioni di muffe.

  2. E’ buona norma dimensionare l’impianto effettuando il progetto per ogni singola stanza. Progetto che va fatto in condizioni limite. Non tutti gli ambienti vanno riscaldati alla stessa maniera. E più utile ottenere il massimo confort nelle stanze in cui si soggiorna. Nella fase di installazione si dovranno perciò porre in opera tanti circuiti per quante sono le stanze da riscaldare.

  3. E’ necessario un bilanciamento idraulico dell’impianto. Spieghiamo con parole semplici questo concetto. L’acqua di mandata proveniente dalla caldaia o da un qualunque altro generatore va ripartita in misura proporzionale alle lunghezze dei circuiti che riscaldano i differenti ambienti. Per poter fare ciò si utlizza un apposito apparato denominato collettore che montato a monte di ciascun circuito consente di regolare la mandata di acqua calda che circola in esso. La regolazione della mandata di acqua si effettua ruotando le manopole di apposite valvole che chiudendosi riducono la portata di acqua.

  1. E’ necessario che ogni ambiente sia dotato di un suo termostato regolabile su cui impostare la temperatura di regime. Una volta che tale temperatura viene raggiunta il termostato, mediante speciali azionatori, chiuderà la mandata dell’acqua nel circuito della stanza. I termostati singoli consentiranno di variare i livelli di temperature in ogni singola stanza. Non tutte le stanze devono essere alla stessa temperatura e non sempre devono essere riscaldate. Esistono termostati più sofistcati che sono denominati modulanti. Questi sono in grado di regolare costantemente la mandata dell’acqua in funzione della temperatura. Tali termostati, ovviamene più costosi, riescono a mantenere costante la temperatura degli ambienti rispetto ai meno sofisticati termostati on/off che hanno una certa inerzia ad intervenire cosa che permette alla temperatura di abbassarsi. La loro testina modulante va posizionata sul collettore al posto delle manopole di regolazione manuale della portata.

  1. Può capitare che il fabbisogno termico o la resa siano espressi in Kilowattora anziché in kilocalorie ed allora bisogna tener conto che: 1 kWh = 1,163 kCal.

Messa in opera dei pannelli radianti a battiscopa.

Almeno dal punto di vista teorico la posa in opera di un impianto di riscaldamento a battiscopa radiante non è un'opera estremamente difficile. Ben altro discorso è però la realizzazione pratica che richiede una certa manualità e dimestichezza nella realizzazione di impianti idraulici, elettrici ed opere murarie. Di seguito forniamo una approssimata descrizione di come occorre procedere:

Passo 1 - La partenza è l’ installazione del collettore che andrà fissato ad una parete a monte dell’impianto. Da esso si dipartiranno le varie linee di mandata dell’acqua per le varie stanze. Il collettore verrà fissato al muro con viti e tasselli ad una altezza che deve essere superiore a quella in cui verrà installato il battiscopa. Le varie linee che si dipartono dal collettore raggiungeranno le varie stanze in cui bisognerà porre in opera il battiscopa per una lunghezza che è proporzionale al fabbisogno termico della stessa.

Passo 2 - In ogni stanza si crea a circa 3 cm dal pavimento la scatola di arrivo dei tubi che vengono dal collettore ed a cui si allacceranno i tubi del battiscopa.

Passo 3 - Si installerà poi lungo le mura perimetrali il battiscopa iniziando col fissare con biadesivo o tasselli, viti e rondelle il suo profilato posteriore. 

Passo 4 - Al profilato posteriore si fisserà poi, con gli appositi agganci predisposti dal costruttore, la batteria radiante alettata tagliata per la giusta lunghezza in maniera da assicurare il fabbisogno termico della stanza. Batteria che si collegherà con appositi raccordi ai tubi provenienti dal collettore.

Passo 5 - Al termine della lunghezza stabilita di battiscopa si collegherà il tubo di mandata a quello di ritorno nella maniera indicata dalla figura.

Passo 6 - Terminata l'installazione si ricopre il pannello con la mascherina superiore che si posiziona ad incastro.

Si posizionano poi i termostati in ciascuna stanza e si collegano alla centralina generale di controllo che contiene oltre al circuito di controllo un alimentatore a 24 volt che è la tensione di esercizio. I termostati sono collegati alla centralina mediante filatura e questa sempre mediante filatura è collegata alle testine modulanti che si sono sostituite alle valvole a regolazione manuale posizionate sul collettore. L’impianto a questo punto è pronto per il collaudo che dovrà essere effettuato da un tecnico abilitato.

 Costi di un impianto a battiscopa radiante.

Prima di fornire il prezzo indicativo di un impianto di riscaldamento a battiscopa,  riportiamo i prezzi delle parti principali di cui si compone:

Battiscopa radiante completo costo a metro lineare € 105.

Collettori. Il costo varia in funzione dei circuiti che può alimentare e va da un minimo di € 325 per un modello a 2 circuiti a € 500 ca. per un modello a 9 circuiti.

Termostato modulante € 100 ca.

Testina modulante € 120 ca.

Centralina a microprocessori € 150 ca.

Fatta questa premessa, diciamo che la forbice dei prezzi a ml per questo impianto, per materiale e posa in opera,  spazia indicativamente dai 130 ai 150 euro. Pertanto, determinato il fabbisogno termico e quindi i ml lineari di battiscopa radiante necessari, per avere il costo complessivo dell’impianto basta moltiplicare questi ultimi per il predetto costo unitario.

Informazioni Sugli Autori:

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

MAGAZINE CHI SIAMO CONTATTI
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.