Bonsai acero giapponese

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Gli aceri di origine giapponese sono considerati tra i più indicati per l’arte bonsai in quanto presentano foglie abbastanza piccole ed una crescita lenta, qualità molto apprezzate dai bonsaisti. Specie elegante in tutte le stagioni, si adatta bene alle manipolazioni dell’uomo. Il colore autunnale delle foglie le rende simile ad una finta fioritura dal bellissimo impatto visivo.

Habitat ideale e cure colturali.

Il Bonsai acero giapponese deve essere collocato lontano da fonti di calore in un luogo bene illuminato fuori dalla portata dei raggi diretti del sole, almeno durante il periodo più caldo della stagione estiva.

Annaffiatura.

Il Bonsai acero giapponese teme i ristagni d’acqua, per cui bisogna essere molto cauti con le annaffiature e assicurare al vaso un substrato particolarmente drenante. La portata e la frequenza degli interventi dipendono dalla quantità del terriccio, dal drenaggio, dall'area geografica, dalla stagione.

Durante la stagione invernale è sufficiente innaffiare ogni 15-20 giorni, mentre durante la primavera e l'autunno potrebbe essere sufficiente innaffiare 2 volte alla settimana, per arrivare ad innaffiare tutti i giorni durante la stagione estiva.

La regola sicura resta comunque quella di innaffiare quando il terreno è asciutto, e non presenta tracce del precedente intervento in quanto l'Acero giapponese teme più l'abbondanza che la scarsità d'acqua.

Durante l'inverno bisogna innaffiare al mattino, mentre durante le stagioni calde di sera. E' più facile salvare un Acero disidratato che uno colpito da marciume radicale.

Ciò nonostante, durante il caldo eccessivo della stagione estiva, oltre a proteggerlo dal sole, ritirandolo in un posto all'ombra, è opportuno collocarlo in un sottovaso contenente argilla costantemente imbevuta d'acqua la quale, evaporando, crea un ambiente umido intorno alla chioma.

Bisogna innaffiare direttamente il substrato con una doccetta a fori sottili, senza bagnare le foglie. L'operazione deve essere ripetuta a distanza di qualche minuto per dar modo al terreno di trattenere una sufficiente quantità d'acqua.

Concimazione.

Come tutti i bonsai, anche l'Acero giapponese, ha bisogno di concimazioni per integrare i nutritivi, in considerazione della poco quantità di substrato che ospita la massa radicale. Anche se l'utilizzo di un concime solido potrebbe risultare più efficace, in quanto viene assorbito lentamente dal terreno, risulta più pratico un concime liquido da diluire nell'acqua destinata all'irrigazione. Il Bonsai deve essere concimato durante il periodo di vegetazione, da marzo a settembre, sospendendo gli interventi durante il periodo caldo della stagione estiva (1°luglio-15 agosto).

Interventi dell'arte bonsai.

Gli interventi previsti dall'Arte Bonsai per miniaturizzare la pianta comprendono i rinvasi, la potatura e l'applicazione di fili, tiranti e pesi.

Rinvaso.

Con il rinvaso viene sostituito il vaso, il terriccio e potate le radici. Si provvede a recidere le radici più grandi e legnose per creare spazio a quelle particolarmente sottili che alimentano la pianta in maniera più efficiente. Le radici vanno tagliate con le specifiche forbici che fanno parte del Kit degli attrezzi per la cura dei Bonsai di cui la totalità dei Bonsaisti dispone. Il substrato deve essere di qualità ed assicurare un buon drenaggio, scongiurando pericoli di ristagni e quindi di patologie fungine. Particolarmente indicato è un substrato costituito per il 50% di terriccio universale, per il 25% sabbia e 25% torba. Mentre è sufficiente rinvasare un Bonsai Acero giapponese adulto ogni 4-5 anni, nei primi anni di vita l'intervento deve essere eseguito ogni anno, o al massimo ad anni alterni. Prima di mettere il terriccio nel vaso bisogna sistemare la griglia o uno strato di ghiaia sui fori di drenaggio che si trovano sul fondo del vaso. Questa accortezza crea una barriera ai parassiti sia animali che vegetali ed evita che durante le innaffiature l'acqua trascini ogni volta piccole quantità di terriccio.

Potatura.

Gli interventi di potatura mirano ad imprimere al Bonsai la forma più gradevole avendo presente quella degli esemplari che vivono in natura. L'intervento più incisivo, la potatura di formazione, deve essere eseguito a fine inverno/inizio primavera, periodo durante il quale l'assenza di foglie facilita la scelta dei rami da recidere, mentre l'assenza di una vegetazione intensa limita la perdita della linfa. Durante l'anno si procede con interventi di potatura di mantenimento per consolidare i risultati raggiunti e rimuovere eventuali rami con andamento irregolare, spezzati, malati o infettati da parassiti. Per gli interventi bisogna usare attrezzi appropriati con lame affilate e compatibili con la grandezza dei rami da recidere, in modo da ottenere tagli netti che vanno trattati con mastice cicatrizzante. Quest'ultimo, oltre a velocizzare la cicatrizzazione, rappresenta una barriera agli attacchi dei parassiti sia animali che vegetali.

Applicazione di fili, pesi e tiranti.

L'applicazione dei fili, pesi e tiranti può essere praticata durante tutte le stagioni, ma il periodo migliore, durante il quale la pianta è più sensibile alle correzioni, coincide con il periodo vegetativo da aprile a settembre. I fili sono di rame,  rivestiti per non danneggiare la pianta nei punti di ancoraggio, generalmente di diametro di 2/3 mm. I fili vanno lasciati per diversi mesi in quanto, una volta rimossi, i rami tendono a tornare alla posizione originaria. I tiranti possono essere ancorati al vaso e servono per imprimere ai rami un andamento parallelo al suolo. Prima di applicare tali tutori è opportuno innaffiare il bonsai in quanto i rami giovavi, già facili a piegarsi, diventano ancora più flessibili e non si corre il rischio di spezzarli.

I Bonsai acero giapponesi oltre al marciume radicale temono l'attacco degli afidi, cocciniglie e ragnetto rosso. Per difendere la pianta da questi parassiti sono consigliati interventi preventivi con insetticida. Per debellare la presenza delle cocciniglie bisogna rimuovere manualmente le incrostazioni biancastre presenti sui rami con uno spazzolino, e se necessario, spruzzare la chioma con una soluzione a base di olio di pino.

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