Chiave a catena

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

La chiave a catena, formata da una barretta metallica che termina con un’impugnatura, mentre all’estremità anteriore risulta ancorata una catena che si stringe intorno all’elemento da svitare o avvitare, man mano che attraverso il manico viene impressa una forza torcente.

Quando si parla di questa tipologia di chiavi il pensiero corre alla chiave che benzinai e meccanici usano per svitare i filtri dell’olio motore delle auto. Serve, quindi, a svitare ed avvitare elementi voluminosi, dalle forme irregolari e varie, ed in qualche misura delicati, posizionati spesso in posti di non facile accesso.

Un’ alternativa alla chiave a catena è rappresentata dalla chiave a nastro, del tutto uguale a quelle a catena, con l’unica differenza che al posto della catena montano un nastro d’acciaio, il cui funzionamento è del tutto uguale a quello delle chiavi a catena, come del tutto uguali ne sono gli utilizzi. Con riguardo alla sostituzione dei filtri dell’olio motore delle auto, le chiavi a catena vanno usate con la dovuta attenzione, senza imprimere alla stessa una forza eccessiva, in particolare quando si avvita il nuovo filtro, per evitare di danneggiarlo. Meno pericoli si corrono nel rimuovere il vecchio filtro, dal momento che dovrà essere buttato o meglio smaltito in osservanza della normativa prevista per lo smaltimento dei rifiui tossico e pericoloso. Per i Fai da te, che si dedicano anche alla manutenzione ordinaria della propria auto, la chiava a catena, acquistabile presso i comuni autoricambi, è un attrezzo da non farsi mancare.

La forbice dei prezzi della chiave a catena è molto ampia, oscilla da pochi euro, per una chiave reperibile sulle bancarelle che trattano prodotti cinesi, a diverse decine di euro (50-60 euro) per una chiave professionale. In considerazione della delicatezza degli utilizzi e della gravità degli inconvenienti in cui si potrebbe incorrere, si consiglia di usare solo attrezzi di qualità