Utilizzare il tester, ovvero lo strumento che permette di misurare le grandezze relative all’energia elettrica, è una procedura che richiede determinate conoscenze.
Come accennato il tester, o più correttamente multimetro è, infatti, uno strumento di misura che con un unico apparato consente la misura di almeno 3 fondamentali grandezze elettriche e precisamente:
Tensione o differenza di potenziale. Nel Sistema Internazionale la unità di misura della tensione è il volt (V). E’ la differenza di energia potenziale elettrica che una carica elettrica, posizionata nei due punti tra cui si vuol misurare la tensione, possiede per effetto del campo elettrico. La tensione può essere costante nel tempo (come ad esempio quella che si misura ai capi di una comune pila) o alternata se varia nel tempo (come ad esempio quella che si misura ai capi di una comune presa di corrente della nostra casa). Il tester deve essere in grado di misurare entrambi i tipi di tensione.
Intensità di corrente elettrica. Nel Sistema Internazionale l’unità di misura dell’intensità di corrente elettrica è l’ampere (A). E’ la quantità di cariche elettriche che attraversa, nell’unità di tempo, una sezione di un conduttore sotto l’azione di una differenza di potenziale applicata ai suoi capi. Differenza di potenziale che determina un flusso ordinato di cariche elettriche che costituisce la corrente elettrica che attraversa il conduttore. Anche l’intensità di corrente, così come la tensione, può essere continua o alternata ed il tester deve essere in grado di misurarne entrambe le intensità.
Resistenza elettrica. La resistenza elettrica nel Sistema Internazionale si misura in Ohm (Ω). E’ una grandezza che esprime l’attitudine di un corpo ad opporsi al passaggio di corrente quando ai suoi capi viene applicata una differenza di potenziale.
In commercio sono reperibili anche tester, più sofisticati ed ovviamente più costosi, che, oltre la misura di queste tre fondamentali grandezze, consentono anche la possibilità di rilevare: capacità di condensatori, frequenza, etc.
Esistono due distinte tipologie di tester:
Tester analogico in cui la misura si legge, indicata da un indice che ruota su una scala opportunamente graduata.
Puoi approfondire le caratteristiche del tester analogico.
Tester digitale in cui la misura è indicata da un numero riportato su un display di cui è dotato lo strumento.
Approfondisci come si utilizza il tester digitale.
Ovviamente non ci proponiamo di investigare su come costruttivamente è fatto lo strumento e sui principi che sfrutta per effettuare le misure ma solo sulle funzioni operative che ci consentono di utilizzarlo. Per il resto l’apparato sarà per noi una sorta di scatola nera che ci consente di ottenere delle informazioni se si effettua una sequenza di preordinate operazioni.
Il tester è costituito da parti separate:
un parallelepipedo che costituisce il corpo del tester e quindi lo strumento vero e proprio,
due puntali che terminano con due spinotti.
I puntali generalmente sono distinguibili perché uno è di color rosso e l’altro nero e dovranno essere applicati sui due punti tra cui si intende effettuare la misura.
Il corpo del tester a forma di parallelepipedo consta di:
un selettore della misura da effettuare che predispone lo strumento alla misura che andremo a fare come tipologia (volt, ampere, ohm) ma anche come portata, valore massimo della grandezza da misurare.
Un display o una scala graduata con un indice rotante dove si legge la misura.
Una serie di boccole in cui verranno inseriti gli spinotti dei puntali in maniera differente in funzione della misura da effettuare. Fra le varie boccole è importante l’unica caratterizzata dal colore nero e dalla scritta COM (comune). In essa qualunque sia la misura che si effettuerà andrà inserito lo spinotto del puntale nero e costituirà il polo negativo nel caso si misuri una tensione continua.
Detto questo andiamo a vedere come si procede alle varie misurazioni.
Passo 1
Dopo aver interrotto l’alimentazione (tolta la tensione) si scollega dal circuito il componente di cui intendi misurare la resistenza (interrompi con una tronchesina il piedino che lo collega al circuito) altrimenti rischi di misurare una resistenza che è diversa da quella effettiva.
Passo 2
Posiziona il selettore sulla scala della grandezza che andrai a misurare ossia gli Ohm, contraddistinta dalla sigla "Ω" (ohm). Se sullo strumento sono evidenziati degli ordini di grandezza posiziona il selettore nell’intervallo che si presume più prossimo a quello da rilevare.
Passo 3
Inserisci lo spinotto nero nell’ingresso col segno (-)o con sigla “COM” e quello rosso nell’ingresso con sigla "Ω" (ohm).
Passo 4
Se usi un tester analogico, procedi alla taratura cortocircuitando (toccando) i due puntali e ruotando l’apposito selettore fino a che l’indice non raggiunge il fondo scala.
Passo 5
Poni i terminali dei puntali alle due estremità del componente e leggi il valore in Ω della misura sul display o sulla scala graduata. Se lo strumento segna 0 il componente è in corto circuito, se segna un valore elevatissimo il componente è interrotto.
Una particolare misura di resistenza è quella della continuità elettrica. Misura che ci consente di stabilire se due porzioni distinte del circuito sono in collegamento elettrico tra loro. Solitamente il tester per tale misura è dotato di una funzione apposita contrassegnata sulla ghiera del selettore dal simbolo apposito.
Puntando i puntali tra i due punti in caso di continuità lo strumento emetterà un suono caratteristico. La funzione è particolarmente comoda per testare alcuni componenti elettronici.
Per misurare la tensione, per esempio quella tra due fili di una presa si procede in tal modo:
Passo 1
Posiziona il selettore nel settore della grandezza che intendi misurare ossia la tensione contraddistinta dalla sigla "V" (Volt).
Passo 2
Inserisci lo spinotto nero nell’ingresso contraddistinto dal segno (-) o della sigla “COM” e quello rosso nell’ingresso contraddistinto dalla sigla "V" (Volt).
Passo 3
Posiziona i puntali nei due punti del circuito che delimitano il tratto interessato alla rilevazione.
N. B. Questa operazione va eseguita con estrema attenzione. Se il circuito è in tensione una errata manovra potrebbe provocare un corto circuito o peggio ancora se tocchi parti in tensione potresti procurarti folgorazione pericolosa se la tensione è elevata. |
Passo 4
Leggi sul quadrante o sul display la tua misura.
Passo 1
Posiziona il selettore nel settore per la misura delle resistenze, contraddistinto dalla lettera A ampere, e nell’intervallo di valori in cui ritieni sia collocata la resistenza che vai a misurare
Passo 2
Inserisci lo spinotto nero nell’ ingresso contraddistinto dal segno (-) o della sigla “COM” e quello rosso nella boccola contraddistinta dalla sigla A.
Passo 3
Interrompi il circuito in un punto e fai un ponte con i puntali del tester cioè fa in modo che la corrente attraversi il tester. In tale maniera lo strumento sarà in serie al circuito e quindi attraversato dalla medesima corrente.
Se l’operazione è eseguita correttamente sul display si leggerà il valore in ampere della intensità di corrente che ti sei prefisso di misurare.
Se i puntali sono stati posizionati in modo errato (la corrente entra nel tester dal puntale nero (negativo) ed esce da quello rosso (positivo) il valore indicato dal display di un tester digitale sarà preceduto dal segno -. In quest’ultima ipotesi, basterà invertire i puntali.
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