Come fare un giardino roccioso? Una guida fai da te per scegliere le piante e le pietre più adatte, corredata da un iter operativo passo dopo passo.
Quando si parla di “giardino roccioso” si fa riferimento ad uno spazio che ospita una composizione studiata di rocce e di piante. In passato questo termine è stato utilizzato per indicare spazi destinati alla raccolta di pietre particolari, mentre oggi hanno riacquistato un ruolo di primo piano le piante.
Esempi di giardini rocciosi possono essere: un muro di pietre, cui fanno capo piante pendenti e rampicanti che fuoriescono da altrettanti buchi; un’aiuola rialzata lungo un viale, un muro a secco che ospita piante da roccioso e così via, anche se il vero giardino roccioso è quello che interessa l’intero giardino o buona parte dello stesso.
E’ durante il periodo barocco che si accentua l’abitudine di ammucchiare le pietre nei giardini, ma per la nascita del roccioso moderno è stata determinante l’influenza dei giardini giapponesi, a partire dalla prima metà del’900. |
Perchè nasce questo tipo di giardino? Un omaggio alle piante alpine anche a bassa quota. Il giardino roccioso moderno, legato al giardinaggio, nasce per ospitare le piante alpine, specie caratterizzate da crescita lenta e portamento strisciante, che crescono negli interstizi delle rocce naturali. Tali piante, molto basse hanno una imponente massa radicale in grado di assicurare un solido ancoraggio alle rocce, nonché affondare in profondità alla ricerca di acqua. Le piante alpine sono abituate a vivere in terreni poveri di nutrienti e molto drenati e a sopravvivere alle basse temperature, restando per lunghi mesi sotto i manti nevosi. Ma per facilitare la diffusione dei giardini rocciosi, anche nelle aree a bassa quota, con inverni miti e piovosi ed estati calde e umide, dove non è possibile creare artificialmente le condizioni richieste dalle vere piante alpine, molti “rocciosi” finiscono per ospitare gran parte delle varietà di piante dell’area mediterranea con caratteristiche simili a quelle alpine (basse, a crescita lenta, tappezzanti), tipo le euforbie, i garofani, l’origano, ecc., cui si aggiungono alcune specie di piante grasse da esterno e le cosiddette piante rupestri che devono il nome all’habitat dove crescono: rupi e pareti rocciose. |
I siti ideali per i giardini rocciosi sono quelli scoscesi con condizioni climatiche adatte alle esigenze delle piante che si intende coltivare, anche se nella pratica sono le piante ad essere scelte in funzione delle condizioni climatiche del microambiente che si riesce a realizzare: soleggiato, ombreggiato, particolarmente umido, in funzione della esposizione del sito di cui si dispone.
Sebbene la realizzazione dei giardini rocciosi venga spesso affidata ad esperi giardinieri o vivaisti, a volte persino col contributo di architetti, non è escluso che possano essere realizzati con la tecnica del fai da te: vediamo l’iter da seguire e le regole da rispettare, per un risultato che non sappia di artificiale.
Un progetto per dar vita ad una realtà che richiami l’ambiente montano, naturale ma nello stesso tempo un tantino selvaggio, richiede una pianificazione accurata che prevede:
la scelta dell'area, delle pietre, del terriccio e delle piante più adatte,
la preparazione del sito,
la posa delle pietre e delle piante.
Per realizzare un giardino roccioso di un certo interesse è necessario, come abbiamo già detto, partire da un’area leggermente scoscesa e soleggiata, possibilmente già in parte rocciosa, un pendio naturale, in grado di assicurare il deflusso delle acque piovane.
In presenza di un sito particolarmente in pendenza, a rischio di dilavamento ad opera delle forti piogge, si ravvisa la necessità di prevedere muretti a secco di contenimento, muretti tra l’altro indicati ad ospitare piante da roccioso nei vuoti lasciati tra le pietre.
Da uno spazio piatto, privo di pendenza e di qualsiasi forma di roccia o specie di pietra, diventa difficile creare un giardino roccioso che non sappia di artificiale, senza considerare che un sito poco o per niente scosceso, richiederebbe ingenti lavori per assicurare il necessario drenaggio dell'acqua.
In sintesi: bisogna scegliere un luogo scosceso e soleggiato, possibilmente in qualche misura roccioso, al quale assicurare un efficiente drenaggio.
La scelta e la disposizione delle rocce non deve perdere di vista il paesaggio che ospita il giardino, al quale ci si deve ispirare ed integrare con assoluta discrezione, e dal quale attingere possibilmente i sassi di cui abbiamo bisogno.
Le pietre scelte saranno più particolari e irregolari possibili, da lasciare nello stato in cui si trovano, senza sottoporle ad alcuna lavorazione, e verranno disposte in modo naturale per fare in modo che il roccioso possa apparire come la continuazione dell’ambiente circostante.
Occorre optare per una composizione del terreno in grado di garantire un minimo di nutrienti e un buon potere drenante.
Il terreno deve essere composto da terra da giardino e torba, per un minimo di humus, sabbia e ghiaia per un efficiente drenaggio.
Per grandi linee, il terreno risulterà formato per metà da componenti che apportano nutrienti e per metà da elementi che scongiurano problemi di ristagni idrici: un terriccio sciolto e drenante, che oltre a tenere lontano i problemi di ristagno si conserva fresco durante le stagioni calde.
Non mancano però composizioni di terriccio diverse per soddisfare esigenze di piante particolari il cui habitat in natura è rappresentato da vere petraie, che prevedono per esempio di raddoppiare i componenti drenanti rispetto a quelli che assicurano humus e trattengono umidità.
Aggiungendo al terreno del proprio giardino torba e ghiaia in rapporti diversi si possono realizzare tante combinazioni in modo da soddisfare le esigenze delle varie specie che può ospitare il roccioso, passando da una composizione standard che prevede una miscela di pietrisco, torba e terreno di giardino in parti uguali, ad una composizione che vede triplicata la parte di sabbia o pietrisco rispetto alla ghiaia e terra di giardino.
La scelta delle piante varia in funzione delle condizioni climatiche del sito, che spaziano da luoghi umidi e ombreggiati a vere petraie, dai luoghi particolarmente soleggiati alle fessure nel tufo e così via.
Le alpine e le succulente sono le piante ideali per un giardino esposto al sud e magari ombreggiato da grandi alberi.
Un giardino roccioso esposto a nord è invece indicato per coltivare felci o viole.
Un discorso a parte meritano le succulente: la scelta di realizzare giardini rocciosi per le succulente non è dettata tanto dalle esigenze della specie, quanto dal desiderio, soprattutto da parte dei collezionisti, di riprodurre almeno visivamente i luoghi di origine delle piante grasse, al fine di valorizzare la propria collezione.
In linea generale, per le aree del Centro Nord si può optare per piante di origine montana, mentre per le aree del Centro Sud la scelta deve cadere su specie simili per portamento, ma della costa mediterranea.
Non sempre è possibile disporre di spazio a sufficienza, di terreno in pendenza, ben drenato ed arieggiato, ma è sempre possibile realizzare tante piccole aiuole rocciose che diano al nostro giardino l’aspetto di un roccioso e consenta di coltivare alcune specie botaniche.
Di seguito l’iter operativo per la costruzione faidate di un’aiuola rocciosa e di un muretto a secco che può delimitare un’area e dare l’idea di un dislivello naturale
Di cosa abbiamo bisogno:
Attrezzi: paletti, corda e mazzuolo, per delimitare l’area da destinare al roccioso, piccone e vanga per realizzare il letto di drenaggio, rastrello per livellare gli eventuali terrapieni.
Rocce e sassi.
Torba, sabbia e ghiaia sottile, per preparare il terriccio.
Piante compatibili con le condizioni climatiche del giardino roccioso.
Come prima operazione delimitate l’area da destinare al roccioso, con paletti e corda e scavare una buca profonda 35-40 cm circa, quindi posate uno strato di 15-20 cm di ghiaia grossolana, pietrisco o materiale di risulta da attività edili, dopodichè colmate la buca con parte del terreno rimosso, cui è stato aggiunto sabbia e ghiaia sottile in ragione del 30-40%.
Tra lo strato di ghiaia ed il terriccio è consigliabile creare una specie di giaciglio con torba per rallentare la dispersione del terriccio attraverso il letto di drenaggio a seguito di forti piogge.
Preparato il sito, iniziate con la posa dei sassi e delle rocce. I massi, prelevati dalle campagne circostanti, dai letti dei fiumi, se non presenti addirittura nel proprio giardino, per motivi di contenimento del terreno, ma anche estetici, vanno posizionati in vari strati orizzontali, leggermente inclinati verso monte, per renderli meno vulnerabili alle piogge (dilavamento).
Alla base del giardino sistemate i massi più grandi, e man mano negli strati più alti quelli di dimensioni minori, distanziandoli quanto basta per creare tra gli stessi dei terrapieni destinati ad ospitare le piante.
Usate l’accortezza di posare i singoli massi con cura, scegliendo come base da appoggio, da rincalzare col terreno, il lato della roccia che assicura la migliore stabilità, avendo cura di posizionare i massi a stretto contatto laddove il sito è maggiormente scosceso, in modo che gli stessi possano resistere meglio al deflusso dell’acqua piovana, senza franare.
Sistemate le rocce, integrate il terreno dei terrapieni con torba, sabbia e ghiaia sottile, in funzione dell’esigenza delle piante che dovranno ospitare, interrate le piante prescelte.
Qualora la posa delle pietre sia totalmente ravvicinata o parzialmente sovrapposta da non prevedere la formazione dei terrapieni ma la creazione di interstizi tra le stesse,le piante vanno piantate contemporaneamente alla posa delle pietre, tra la posa di una pietra e quella successiva, dopo l’apporto del necessario terriccio, facendo attenzione a che la posa della pietra successiva non danneggi la piantina appena messa a dimora.
Come principio generale, le piante vanno distribuite in base a quelle che saranno le dimensioni da adulte, usando l’accortezza che quelle più alte non sovrastino quelle più basse.
Si inizia dalla parte più sottoposta del giardino con le piante più basse e compatte, per arrivare alla sommità del roccioso con le piante più alte.
Posizionate le specie striscianti che si adagiano al suolo all’apice delle rocce, in modo che le stesse vengono ma mano ricoperte dal tappeto verde.
Sistemate le piante, compattate il terreno intorno alle rocce, accertatevi che le stesse siano ben stabili e ancorate al terreno, quindi portate al termine il lavoro con una abbondante irrigazione a pioggia.
Più faticoso da realizzare, rispetto ad un tradizionale giardino, il roccioso, una volta completato, non necessita di cure meticolose, in considerazione che le piante che ospita sono abituate ad adattarsi a terreni aridi e poveri, con condizioni climatiche estreme di vento, freddo e neve.
Realizzato con la tecnica del fai da te e utilizzando sassi e rocce procurate in loco (nelle campagne circostanti o montagne e letti di fiumi se presenti), alla spesa complessiva concorre il solo costo delle piante. Pertanto, non è facile fornire prezzi indicativi: la forbice è ampia e dipende dalla grandezza del sito e quindi dal numero e specie di piante scelte.
Idee particolari: Bordi di stagni e laghetti (da delimitare con rocce e piante acquatiche), Muretti a secco e Selciati, in grado di ospitare piante negli interstizi lasciati tra gli elementi di cui si compongono, rispettivamente pietre naturali e ciottoli.
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