Possiamo senz’altro affermare che con la scoperta dell’innesto nasce la frutticoltura. Si ricorrere alla riproduzione agamica, come l’innesto, la margotta e la propaggine, poichè, a differenza di quella gamica, ossia per seme, assicura la moltiplicazione delle piante con nuovi esemplari dalle caratteristiche perfettamente identiche a quelle della pianta originaria.
Anche se la semina resta il sistema di maggiore diffusione, non sempre assicura la riproduzione di piante con le stesse caratteristiche della pianta da cui deriva il seme.
Con riguardo all’innesto, più che di riproduzione delle piante, si dovrebbe più correttamente parlare di moltiplicazione delle piante.
L’innesto consiste nel saldare alla pianta portainnesto (o soggetto) un ramo (detto oggetto, nesto, marza) della pianta che si intende moltiplicare e che, se l’operazione avrà successo, diventerà il fusto della nuova pianta.
A parte l’obiettivo della riproduzione o moltiplicazione delle piante, con l’innesto si perseguono altri obiettivi:
E’ una tecnica indicata per la riproduzione delle piante legnose e trova largo impiego nella frutticoltura, giardinaggio e floricoltura.
I periodi maggiormente indicati per questa operazione coincidono con la prima parte della primavera e la prima parte dell’autunno, in presenza di temperature prossime ai 27 – 28 °C.
Per avere successo, l’innesto, deve essere eseguito in presenza di particolari condizioni climatiche, con attrezzi affilati, in grado di garantire tagli netti, e solo in presenza di indiscussa affinità tra pianta portainnesto e marza.
Sotto l’aspetto operativo, bisogna fare in modo che la marza, opportunamente preparata, aderisca bene al portainnesto, unendo le parti in modo da assicurare una certa pressione tra le stesse.
La ripresa dell’attività vegetativa della marza rappresenta il segnale del successo dell’operazione.
Il tipo di innesto da utilizzare in larga misura varia in funzione delle specie di piante che si intende moltiplicare o dell’obiettivo che si intende perseguire.
Tra i vari tipi di innesto ricordiamo i tre tipi più comuni:
Puoi approfondire le varie tecniche d'innesto consultando rispettivamente le pagine: Innesto a gemma, Innesto a spacco, Innesto a corona, Innesto a triangolo, che riportano in maniera semplice i passi per raggiungere l'obiettivo.
Molto diffusa, anche per la semplicità che la caratterizza, è la tecnica per sovrapposizione, utilizzata per le Cactaceae.
Come si esegue?
Usate l’accortezza di sovrapporre la marza al soggetto non appena eseguiti i tagli, prima che le ferite asciughino. Perché l’innesto vada a buon fine, oggetto e soggetto, ossia portainnesto e marza, devono appartenere alla stessa famiglia (cactacee). |
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