Approfondiamo caratteristiche e tipologie del legno castagno, un legname strutturale utilizzato in edilizia e per la realizzazione di arredi interni ed esterni. Conosciamo i prezzi al dettaglio di travi, listelli o pannelli utili per gli appassionati di fai da te.
Il castagno è un legno pregiato, leggero e resistente. E’ un’essenza semidura con una fitta venatura, non perfettamente facile da lavorare, che non sempre assicura ottimi risultati con riguardo alle varie lavorazioni, quali taglio, piallatura, ecc. E' un legname particolarmente indicato per la realizzazione di infissi, grazie alla sua spiccata resistenza all’umidità e agli agenti atmosferici. |
Riportiamo in forma schematica le principali proprietà meccaniche, fisiche e tecnologiche del legno di castagno che ne evidenziano l’attitudine a resistere alle sollecitazioni esterne, l’aspetto e la predisposizione a lasciarsi lavorare con gli attrezzi manuali e macchine utensili per i vari lavori di falegnameria, proprietà che ne giustificano i vari utilizzi.
Resistenza alla compressione, flessione, torsione e trazione. | Discreta, in particolare alla compressione. |
Durezza: predisposizione a non lasciarsi scalfire, espressa in Kg/mm2. | Media, con ottima resistenza agli urti. |
Durabilità: attitudine a sopportare le sollecitazioni improvvise e impreviste. | Abbastanza soddisfacente, il castagno, legno di lunga durata, fa però parte di quei legni tipo faggio, pioppo, noce, attaccabile dai tarli. |
Stabilità: predisposizione a resistere alle deformazioni. | Il castagno presenta una buona stabilità, se adeguatamente essiccato, in mancanza potrebbe tendere a fendersi. |
Tenacità - Elasticità | Buona |
Colore, aspetto e profumo del legno: utili per stabilire lo stato di salute del legno, sono determinanti per stabilirne il pregio. | Si presenta in diverse tonalità che vanno dal bianco-giallastro dell’albume, al bruno del durame con una fitta e sottile venatura (fiammata e rigata). La tessitura è grossolana, con fibre diritte e anelli di accrescimento evidenti. Una volta lavorato il colore giallastro tende a diventare rossastro. |
Porosità | Elevata, soprattutto negli esemplari datati. Non a caso per le travi si preferiscono gli alberi giovani. Ovviamente per il castagno, albero secolare che può vivere 700-800 anni, ma anche di più, per giovani ci si riferisce comunque ad esemplari ultracentennali. |
Essiccatura o stagionatura | Impegnativa e lunga. Da eseguire lentamente e con cura. Il castagno tendi a distorcersi e fendersi internamente |
Ritiro e dilatazione: predisposizione del legno essiccato a modificarsi per volume, forma e dimensioni a seguito di variazione del tasso di umidità. | Molto contenuto. Il castagno è poco sensibile alle variazione del tasso di umidità e alle variazioni della temperatura. |
Peso specifico: peso per unità di volume. | Pur essendo un legno mediamente compatto, non è altrettanto pesante, il peso specifico del castagno essiccato naturalmente è prossimo ai 550Kg/mc, poco più della metà del pesante legno wengè. Coniuga leggerezza e resistenza. |
Lavorabilità e Facilità di taglio | Buona |
Fendibilità: predisposizione a spaccarsi se sollecitato con un cuneo. | Alta. Il castagno è un legno facilmente fendibile nel senso delle fibre |
Pieghevolezza o curvabilità: capacità a mantenere nel tempo le deformazioni impresse artificialmente. | Bassa. Il castagno è un legno poco curvabile. |
Attitudine alla finitura | Ottima, facile da lucidare, ma necessita di un’adeguata preparazione (alcune mani di stucco turapori, seguite da carteggiatura). Facile da lucidare ma difficile da impregnare, almeno per quanto riguarda il durame. |
Attitudine all’assemblaggio | Soddisfacente a mezzo incollaggio, facile da eseguire con viti e chiodi, ma non assicura una tenuta soddisfacente. |
In funzione della provenienza troviamo il:
Castagno europeo (Castanea Sativa), della famiglia delle Fagaceae, comunemente detto “castagno”, è caratterizzato da un durame che si forma e si scurisce molto velocemente, assumendo un colore bruno. E’ tra i legni pregiati quello che presenta uno dei più bassi coefficienti di ritiro e dilatazione. In quanto duraturo e resistente all’umidità, oltre che per gli interni, è apprezzato per la falegnameria da esterno.
Castagno americano (Castanea dentata), originario del Nord America, della famiglia delle Fagaceae, rappresenta una specie fortemente decimata dal cosiddetto “cancro corticale del castagno” causato dal fungo Cryphonectria parasitica introdotto in America agli inizi del secolo scorso a seguito dell’importazione accidentale di esemplari asiatici. Oggi si cerca di recuperare la specie fortificandola a mezzo di incrocio con altre specie, tipo quella giapponese. Sebbene più grande e massiccia della specie europea, al momento non risulta sfruttabile per la produzione del legname.
Castagno giapponese (Castanea crenata), della stessa famiglia delle essenze precedenti, presenta caratteristiche meccaniche, fisiche e tecnologiche molto simile alla specie europea, ma di dimensioni inferiori, con un’altezza che raggiunge i 10-15 metri. Da alcuni decenni è stata importata in tutto Europa, per la sua produzione molto precoce rispetto alle specie europea e americana, per cui sono stati creati degli ibridi rispetto a queste ultime.
Castagno selvatico, ossia quello che cresce spontaneamente (per intenderci quello che non produce le gustose castagne, perchè mai innestato: produce ricci molto piccoli) oltre che come legna da ardere, viene utilizzato per costruire doghe per botti, pali per vigneti, essendo un legno resistente e compatto. |
Il castagno naturale come legna da ardere. Sebbene si sostiene che fornisca un potere calorico inferiore agli altri legni usati come combustibile, anche il castagno trova un modesto utilizzo per riscaldamento, sotto forma di carbone e come legna da ardere, in particolare nelle aree di produzione o prossime alle stesse (tipo la regione Campania), dove viene offerta a circa 10 euro a quintale, opportunamente tagliato, prezzo comprensivo di trasporto entro una certa distanza. Circa il potere calorico, in qualche misura è condizionato dalla eccessiva presenza di acido tannico, ma l’inconveniente risulta sensibilmente mitigato, a seguito di una buona stagionatura, lasciando il legname all’aria aperta a contatto con gli agenti atmosferici che lo impoveriscono di questa sostanza. |
Legno castagno naturale: allo stato naturale, il castagno viene abbinato a materiali tipici dell’arredamento moderno, come l’acciaio, in particolare per realizzare cucine che coniugano il tradizione con il moderno, l’intramontabile legno massello con il moderno acciaio. |
Grazie alla sua buona durabilità ed al basso coefficiente di ritiro e igroscopico, trova applicazione sia nella falegnameria da interno che da esterno, in particolare per:
Legno castagno lamellare: il legno di castagno permette di realizzare un lamellare di qualità con ottime proprietà meccaniche e tecnologiche, resistente alle sollecitazioni esterne e facile da lavorare, utilizzato per infissi e porte di classe, in grado di valorizzare qualsiasi ambiente dal rustico al moderno a quello minimalista. |
Opportunamente trattato (tinto), viene utilizzato per imitare il noce nelle sue svariate tonalità di colore, legno pregiato molto più costoso e meno reperibile, ma anche la quercia, un legno con caratteristiche molto simili alle proprie, il wengè, ecc.
Come per tutti i legnami il prezzo a mc tiene conto della scelta, del grado di essiccazione, del grado di finitura, della provenienza, della maggiore o minore reperibilità, dell’ incidenza del trasporto rispetto al luogo di origine, dell’importanza dell’ordine e così via. Indicativamente, il prezzo medio, del castagno essiccato, di 1^ - 2^ scelta, semirefilato, è prossimo agli 850-1000 euro a mc, poco più della metà del più noto legno noce. Per la vendita al dettaglio agli appassionati del fai da te e ai piccoli artigiani, partendo dalla quotazione a mc viene stabilito il prezzo del singolo elemento (trave, tavole, listello, pannello).
A scopo esemplificativo:
In caso di acquisti in rete bisogna aggiungere le spese di spedizione.
Affinchè i mobili in legno si possano conservare integri nel tempo necessitano di pulizia e manutenzione periodica. In particolare quest’ultima più che dall’essenza dipende dal tipo finitura (laccato, verniciato, a cera, ad olio), un discorso a parte meritano i mobili antichi, soprattutto se di valore.
Per la pulizia quotidiana (spolverata) dei mobili e manufatti in castagno naturale, laccato o verniciato potete usare morbidi straccetti di cotone, o i noti panni gialli, reperibile presso tutti i negozi di detersivi e articoli per la casa, che non perdono pelucchi. L’operazione può essere eseguita con l’ausilio di un “pulitore per mobili” nella versione spray che oltre a ritardare la formazione della polvere esercita anche una funzione detergente.
Periodicamente, diciamo con cadenza settimanale, per un pulizia più incisiva in grado di rimuovere le inevitabili impronte, aloni ed eventuali macchie, usate un panno pelle (un panno di daino) ben strizzato, dopo averlo imbevuto in acqua tiepida (1 lt), dove sono state sciolte alcune gocce di ammoniaca o 2 cucchiai di aceto bianco o una soluzione di sapone di Marsiglia. Optando per l’ultima soluzione (sapone di Marsiglia), dopo aver pulito, sciacquate, quindi asciugate, seguendo il verso delle venature del legno.
In presenza di una finitura a cera spolverate esclusivamente con un panno morbido e asciutto.
Per ridare la ceratura, utilizzate la naturale cera d’api sciolta a bagno maria, da lucidare trascorse 24 ore, utilizzando un panno di lino.
Per gli interventi di manutenzione straordinaria, il mercato offre una serie di prodotti quali:
Intervenite con un bastoncino di cera, opportunamente riscaldato, provvedendo a livellare l’area interessata, aiutandovi con una spatola per rimuovere la cera in eccesso, quindi trascorse 24 ore circa, quando la cera risulta completamente asciutta, servendovi di un panno di lino lucidate nel senso della venatura.
I piccolissimi buchi che evidenziano la presenza dei tarli, i peggiori nemici dei manufatti in legno, richiedono un trattamento con un prodotto specifico antitarlo, da applicare a spruzzo (spray), con un pennello o con una siringa. L’importante è fare in modo che il prodotto penetri in profondità dei piccoli forellini (se i fori non sono molti, si consiglia di iniettarlo con la siringa).
Informazioni sul trattamento "buco a buco", su quello a camera a gas e su quello con insetticida spray. |
I castagneti europei sono boschi molto imponenti, con piante che possono superare il metro e mezzo di diametro ed un’ altezza che varia dai 15 ai 30 metri.
Originaria dell’Europa centromeridionale, è un’essenza col fusto diritto molto diffusa nel nostro paese, con particolare riguardo all’intera fascia appenninica.
Sensibile al freddo, il castagno non è compatibile con condizioni climatiche che scendono oltre 10-15 °C sotto lo zero, predilige estate lunghe e calde e terreni asciutti e sabbiosi, condizioni che trova nella fascia costiera compresa tra i 300-400 e gli 800-900 metri s.l.m, ma in aree temperate come la Sicilia o l’Appennino meridionale lo si trova fino a 1200-1300 metri s.l.m.
Nel nostro paese popola maggiormente il versante tirrenico della penisola dalla Calabria alle regione Liguria.
Nonostante negli ultimi decenni ne sia stata ridimensionata la presenza, resta una delle più importanti essenze forestali dell’Europa meridionale, sia per il legname destinato alle falegnamerie che per l’estrazione del tannino, sostanza impiegata nell’industria delle pelli, oltre al noto frutto, la saporosa castagna.
E’ un albero secolare, ma per evitare il deterioramento del legno, va tagliato prima che superi i 200-250 anni, per quelli allevati sono sufficienti 15-20 anni dalla piantagione, in funzione della destinazione.
Informazione in più: Viterbo ed il legno di castagno. E’ nella nella provincia di Viterbo (regione Lazio) che si concentrano le più famose aziende per lavorazione del castagno, dove famiglie di boscaioli da alcune generazioni si tramandano l’arte del taglio e della lavorazione del castagno, per la produzione del legname per l’edilizia, un legname che coniuga resistenza e aspetto estetico. Il castagno è considerato uno dei legnami più indicato per solai, soppalchi, tetti e coperture, costruzione di capriate, travature, pergolati, portici, prefabbricati in legno e complementi per la carpenteria in legno. Oltre alla regione Lazio, per la lavorazione del legno castagno, ricordiamo la Sardegna. |
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