Informazioni sul legno di faggio, un legno che grazie alle sue proprietà viene utilizzato per realizzare mobili ed accessori. Indicazioni sui prezzi e sulla manutenzione dei manufatti.
Il faggio, il cui colore spazia dal biondo al rossiccio, è un legno resistente, di media durezza e piuttosto pesante. Di facile lavorazione, viene impiegato in falegnameria per realizzare mobili rustici e strutture di accessori d’arredo, un legname compatto, facilmente attaccabile dai tarli e funghi, se non opportunamente trattato.
Il Fagus sylvatica, conosciuto come faggio selvatico o europeo, del quale ci occuperemo, è la specie coltivata nel nostro paese, che viene integrato con faggio americano, australiano, giapponese, le cui caratteristiche sono molto simili a quello del nostro faggio.
Il faggio è facile da lavorare, abbondante ed economico, anche come legna da ardere.
Tuttavia, in quanto materiale poco impermeabile, non risulta indicato per gli esterni. E’ facilmente attaccabile da parassiti animali e vegetali, come tarli e funghi, soprattutto se collocato in ambienti umidi.
Riportiamo di seguito le proprietà meccaniche, fisiche e tecnologiche del legno faggio, utili da conoscere per utilizzare nel modo migliore questo legname:
Proprietà meccaniche: esprimono la capacità del legno a resistere alle sollecitazioni.
Durezza: capacità del legno a non lasciarsi scalfire, espressa in Kg/mm2 | Da buona a medio alta. |
Resistenza: predisposizione del legno a resistere alle sollecitazioni alla flessione, agli urti, alla torsione, trazione e compressione. | Buona. |
Durabilità: attitudine del legno a resistere a sollecitazioni improvvise e agenti esterni. E’ una qualità che risente sensibilmente dalle condizioni dell’ambiente ospitante. | Da bassa a scadente. |
Tenacità. Predisposizione del legno a resistere agli urti. | Buona. Il faggio è un legno tenace e compatto. |
Stabilità: attitudine del legno ad opporsi alle deformazioni. | Media - bassa. E’ molto sensibile all’umidità. Tende a deformarsi, se in tavolame eccessivamente grandi e non ben stagionato. |
Proprietà fisiche: definiscono la struttura del legno.
Colore | Dall’alburno al durame, è caratterizzato da un colore chiaro che spazia da bianco-biondo-rosato a bruno-rossastro, con l’azione della luce tende al giallo. |
Porosità: attitudine ad assorbire umidità. | Significativa e diffusa. Il faggio è caratterizzato da una porosità diffusa- a semi diffusa con vasi distribuiti in maniera abbastanza regolare, non visibili ad occhio nudo. |
Tessitura | Fitta, fine e regolare ( omogenea con fibra diritta). |
Venatura | Il legno faggio presenta una venatura a raggiera, visibile ad occhio nudo. |
Omogeneità: differenza tra anelli chiari e scuri. | Il legno faggio presenta una buona omogeneità, un’apprezzabile uniformità tra crescita di primavera e crescita d’autunno, in grado di assicurare ottime finiture superficiali ed una buona lavorabilità. |
Ritiro e dilatazione: attitudine del legno a variare di volume (sia nella forma che nelle dimensioni, procurare deformazioni e fessurazioni), in presenza di variazioni del tasso di umidità e della temperatura. | Per il legno faggio il ritiro è alto, infatti la stabilità è molto bassa. |
Stagionatura (essiccatura) | Buona, purchè lenta ed eseguita con cura, per evitare repentini ritiri o improvvise fessurazioni. Tende a distorcersi, essendo il faggio un legno sensibile alle escursioni termiche. |
Peso specifico: peso per unità di volume. | Per il legno essiccato naturalmente, è prossimo ai 700-720Kg/mc, supera di poco i 1000 Kg/mc quando ancora fresco. |
Igroscopicità: attitudine a liberare o assorbire umidità, col variare delle condizioni climatiche. | Mediamente elevata per il faggio, i cui manufatti non sono compatibili con ambienti umidi. |
Proprietà tecnologiche: determinano l’attitudine del legno a lasciarsi lavorare.
Lavorabilità | Da discreta a buona. Il faggio presenta fibre compatte che ne assicurano una buona lavorabilità. Si presta abbastanza bene ad essere piallato, segato, fresato, anche se non mancano casi in cui tende ad appiccicarsi alla lama delle sega, durante l’operazione di taglio. Trattato a vapore si sfoglia senza difficoltà. |
Facilità di taglio: propensione del legno a lasciarsi tagliare con i comuni attrezzi da taglio. | Buona, nel verso delle fibre. |
Fendibilità: predisposizione del legno a spaccarsi nel senso delle fibre se sottoposto a pressione operata a mezzo di un cuneo. | Media, essendo il faggio un legno piuttosto duro. |
Curvabilità (flessibilità): capacità del legno a conservare nel tempo le deformazioni imposte in maniera artificiale. | Mediocre. Il faggio, legno semi-duro, sottoposto a sollecitazioni tende a riprendere la forma iniziale, ma si presta ad essere curvato se trattato col vapore, sebbene la flessibilità è una caratteristica del legno tenero. |
Impregnabilità | Buona per il legno faggio di colore chiaro. |
Attitudine alla finitura | Buona. Il faggio si presta ad essere levigato, verniciato, lucidato. |
Predisposizione all’assemblaggio | Ottimo con colla, offre una discreta tenuta anche con viti e chiodi, ma per evitare spaccature è necessario approntare preventivamente i relativi alloggi. |
Grazie alle buone proprietà e alla facile reperibilità, il legno faggio trova svariate applicazioni:
Curiosità: in passato il faggio era molto utilizzato per la realizzazione di ruote in legno, vista la sua flessibilità e sotto forma di tavolette veniva usato per la scrittura, prima dell’avvento della carta. |
Come per tutte le specie di legno, il prezzo è influenzato dalla scelta (dalla 1^ alla 4^), dalla stagionatura (essiccazione) e dal grado di lavorazione. A titolo indicativo, il faggio fresco in tavole grezze (1^ , 2^ e 3^scelta) viene offerto al prezzo prossimo ai 450 euro a mc. Il prezzo aumenta fino al 100% (in pratica raddoppia per tavolame semilavorato), mentre si riduce del 15-20% circa passando dalla 1^-3^ scelta alla 4^. Per il tavolame stagionato il prezzo aumenta fino al 30%, in funzione del grado di stagionatura.
Possiamo così esemplificare i prezzi indicativi medi del legno faggio:
Scelta | Grado di essiccazione | Lavorazione | Prezzo a mc |
Legno faggio 1^- 2^-3^ scelta |
Umido ( umidità 25 - 30%) |
Grezzo | 400 - 430 euro |
Legno faggio 4^ scelta |
Umido ( umidità 25 - 30%) |
Grezzo | 330 - 350 euro |
Legno faggio 1^- 2^-3^ scelta |
Umido ( umidità 25 - 30%) |
Semilavorato | 700 - 750 euro |
Legno faggio 4^ scelta |
Umido ( umidità 25 - 30%) |
Semilavorato | 600 - 650 euro |
Legno faggio 1^- 2^-3^ scelta |
Stagionato (umidità 10 - 15%) |
Grezzo | 530 - 570 euro |
Legno faggio 4^scelta |
Stagionato (umidità 10 - 15%) |
Grezzo | 420 - 440 euro |
Legno faggio 1^- 2^ -3^scelta |
Stagionato (umidità 10 - 15%) |
Semilavorato | 850 - 900 euro |
Legno faggio 4^ scelta |
Stagionato (umidità 10 - 15%) |
Semilavorato | 700-750 euro |
Come legna da ardere un bancale 100x100x180 cm, tagliata e spaccata, viene offerta a corpo al prezzo di 120-130 euro circa. Sempre come legna da ardere, allo stato “verde”, nelle regioni di maggiore produzione, come la Campania, viene offerto a circa 10-12 euro al quintale. Sotto forma di tavole e listoni verniciati, spessore dai 10 ai 14-15 mm, per pavimentazioni in legno, il prezzo del faggio oscilla dai 30-35 ai 50-55 euro a mc, in funzione della scelta, dello spessore e della dimensione dei singoli elementi.
Per la pulizia giornaliera dei mobili in faggio utilizzate un panno pelle ben strizzato dopo averlo imbevuto in una soluzione d’acqua tiepida in cui sono state diluite alcune gocce d’ammoniaca o di aceto bianco o una dose di sapone di Marsiglia.
Per eliminare gli aloni lasciati da bicchieri, bottiglie o tegami non perfettamente asciutti, provate a massaggiare la zona con un panno morbido imbevuto con qualche goccia di olio di vaselina.
Perchè un pavimento in legno faggio possa conservarsi bene nel tempo migliorando il suo aspetto mentre invecchia, è necessario assicurargli una regolare pulizia ordinaria ed una corretta manutenzione periodica.
Giornalmente bisogna spazzare con una comune scopa elettrica dotata di spazzola con setole morbide, saltuariamente per una pulizia più accurata al passaggio delle scopa fate seguire quello di un panno morbido e asciutto. Una due volte al mese in funzione dell’uso bisogna provvedere al lavaggio, mensilmente dare una mano di cera o di prodotti a base di resine, rispettivamente per i pavimenti rifiniti a cera o verniciati. Ogni 8-10 anni bisogna procedere con l’intervento di rilamatura.
Puoi approfondire la pulizia e manutenzione del pavimento in legno consultando la guida alla manutenzione del parquet. |
Il faggio della famiglia delle Fagaceae, popola le foreste alpine e appenniniche dell’Europa centrale e orientale, dell’Asia occidentale e dell’America del Nord. Lo troviamo da un’altitudine di 700-800 metri s.l.m. e fino ai 1500-1800 metri circa s.l.m. dove raggiunge mediamente i 20 -25 m di altezza, con la varietà europea che supera i 35 m. Pianta poco esigente, si adatta ai vari terreni. Nel nostro paese la coltivazione della specie Fagus sylvatica si concentra nelle regioni del centro-sud, in particolare Lazio, Campania e Calabria.
Grazie al colore verde radioso del fogliame e alla corteccia priva di imperfezioni, risulta molto apprezzato a scopo ornamentale, per arredare parchi e aree pubbliche e come esemplare ad alto fusto nei giardini domestici, nella varietà Fagus sylvatica pendula e Fagus sylvatica purpurea, cosiddetto quest’ultimo per il colore delle foglie. Oltre al comune Faggio selvatico o europeo, ricordiamo: il faggio giapponese (Fagus Japonica), specie molto più piccola della nostra, con un’altezza di 15 metri circa; il Fagus crenata, specie apprezzata dall’arte bonsai ed il Fagus cosiddetto grandifoglia, che popola le foreste dell’America del Nord.
Curiosità. Dalla premuta del suo frutto (le faggiole), in passato si ricavava un olio usato in cucina, mentre la sua cenere veniva impiegata per la preparazione della lisciva o liscivia, quale detersivo per il bucato. E’ un albero molto longevo, può vivere oltre tre secoli.
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