Legno iroko: caratteristiche, tipologie, utilizzi e prezzi indicativi

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Quali sono le caratteristiche del legno Iroko? Approfondiamo le tipologie e gli utilizzi di questa essenza dal caldo colore bruno e dal prezzo accessibile.

L’ iroko, proveniente dalle foreste dell’Africa equatoriale, è un legno di colore scuro, che va dal verde al giallo bruno, colorazione che tende a scurire col tempo. E’ un legno facile da lavorare, nonostante la rilevante durezza, che fa dell’iroko un legname destinato a durare nel tempo. L’iroko presenta una buona stabilità alle escursioni termiche ed un ritiro contenuto durante la stagionatura.


Riportiamo di seguito una sintesi delle principali proprietà meccaniche, fisiche e tecnologiche del legno iroko, che ne evidenziano rispettivamente la capacità ad opporsi alle sollecitazioni esterne, l’aspetto e l’attitudine a lasciarsi lavorare con gli attrezzi manuali e le macchine utensili.

Resistenza Buona, soprattutto alla flessione. Dscreta agli urti.
Durezza: capacità ad opporsi alla penetrazione da parte di un corpo più duro. Da media a alta.
Durabilità Ottima, indicato per gli esterni, l’iroko possiede una durabilità eccellente anche in ambienti umidi, in particolare con riguardo al durame, mentre l’alburno risulta vulnerabile all’attacco di parassiti animali e funghi.
Stabilità: predisposizione a resistere alle deformazioni. Alta. L’iroko è un legno particolarmente stabile, poco sensibile alle variazioni del tasso di umidità e della temperatura.

 

Colore Passa dal colore chiaro tendente al giallo dell’albume al giallo tendente al bruno del durame (un alternarsi di chiaro-scuro), con striature ancora più scure.
Tessitura Diritta: da media a grossolana.
Porosità: capacità ad assorbire umidità. Bassa.
Essiccatura o stagionatura Buona, non offre difficoltà: Irrilevante l’attitudine a subire deformazioni o fenditure.
Ritiro e dilatazione Molto contenuta, cui corrisponde un buna stabilità.
Peso specifico: peso per unità di volume. Prossimo ai 650Kg/mc, essiccato naturalmente, mentre sfiora i 1000 Kg/mc circa allo stato fresco.

 

Lavorabilità e facilità di taglio Buona, anche se in qualche misura, come per altri legni esotici, la presenza di residui calcarei protrebbe compromettere il filo delle lame degli attrezzi e macchine utensili.
Attitudine alla finitura Buona, previa un’accurata preparazione del fondo. Più che alla verniciatura, in quanto legno grasso, si presta ad un buon trattamento impregnante (allo stato naturale).
Attitudine all’assemblaggio Non offre difficoltà, discreta la tenuta dell’incollaggio, buona con viti e chiodi, ma la presenza dei tannini (composti polifenolici presenti in alcune piante, tra cui l’iroko), col tempo tendeno a intaccare i materiali metallici.
L’informazione in più: L’iroko presenta caratteristiche molto simili a quelle del teak, rispetto al quale è meno pregiato ed anche molto meno costoso. In pratica, come il Teak è definito un legno “grasso”, nel senso di possedere la capacità di resistere all’acqua di contatto e all’umidità, senza la necessità di un trattamento specifico preventivo, e di una costante manutenzione successiva. E’ grazie a tali caratteristiche che l’iroko è utilizzabile nell’industria nautica e per gli arredi del bagno, cosiddetto “ambiente dell’acqua”.

Legno iroko utilizzi.

In virtù delle suddette caratteristiche ed una buona resistenza al calpestio, l’iroko trova impiego:

  • per pavimentazioni in legno, sia sotto forma di legno massiccio che di multistrato, anche in presenza di riscaldamento a pavimento: prezzo vantaggioso e finitura piacevole ne hanno favorito la diffusione;
  • mobili di pregio
  • strumenti musicali;
  • rivestimenti e gradini di scale;
  • battiscopa, scuri e davanzali delle finestre;
  • finestre e serramenti,
  • mensole, arredo e rivestimenti dell’ambiente bagno.


Per la sua buona resistenza alle escursioni termiche, agli agenti atmosferici, alla salsedine e all’umidità (per la presenza dei tannini), si presta per la realizzazione:

  • di infissi per le case poste in prossimità del mare;
  • costruzioni navali, arredi e complementi d’arredo di imbarcazioni da diporto;
  • arredo giardino (panche, fioriere).

Quanto costa : il prezzo indicativo a mc del legno iroko.

Il prezzo del legno iroko sotto forma di tavolame oscilla dai 1000 ai 1500 euro a mc, in funzione della scelta (dalla 1^ alla 4^) e dello spessore delle tavole. L’incidenza dello spessore è dell’ordine del 10%, mentre l’incidenza della “scelta” è dell’ordine del 30%. In altre parole, se il prezzo del tavolame di 1^ scelta spessore 3cm è di circa 1350 euro a mc, quello del tavolame spessore 8cm sarà di 1500 euro circa a mc, mentre, a parità di spessore, se il prezzo di una 4^ scelta è di 1100 euro a mc, quello della 1^ scelta sarà di 1450-1500 euro a mc.

Si parte da queste quotazioni a mc per determinare il prezzo a mq di manufatti, come listelli per parquet, perline, pannelli monostrato, fogli di tranciati per impiallacciatura, compensati, ecc, o a corpo per elementi, quali pali, listelli, mensole, montanti e battenti per porte.

Trattamento legno iroko fai da te.

L'iroko è un legno molto duro, utilizzato per gli interni, ma particolarmente indicato per gli esterni, previo trattamento impregnante e di finitura per legno ad acqua o solvente. Trattamento che aiuta l’iroko a competere con i più resistenti, ma meno belli da vedere, manufatti in PVC o alluminio, senza comprometterne il fascino della venatura, proprio del legno.

A secondo della destinazione il trattamento può prevedere solo impregnante, quindi una protezione senza spessore, o una verniciatura cosiddetta con spessore, che prevede la formazione di un film sottilissimo, dell’ordine di un centinaio di micron.

Lo spessore del film dipende dal tipo di legno e dall’intensità delle sollecitazioni esterne: una finestra protetta dalla tapparella è meno esposta di un portoncino d’ingresso, semmai senza alcuna copertura, esposto in maniera diretta a sole, vento e pioggia. In ogni caso, l’iroko è un legno abbastanza poroso, per cui richiede più mani, ma la presenza dei tannini ne migliora la conservazione a contatto con l’acqua e ambienti umidi.

Poichè, come abbiamo detto, la presenza di estrattivi tannici rende l’iroko poco idoneo alla verniciatura, nel senso che condiziona la regolare essiccazione della vernice, esiste un impregnante ad hoc che neutralizza gli effetti di queste sostanze, almeno per quando riguarda l’essiccazione della vernice.

Più che la finitura è l’impregnante che svolge un ruolo importante, in quanto penetrando nella fibratura del legno crea una barriera agli attacchi dei parassiti animali e vegetali, nonchè una protezione all’azione degradante dei raggi ultravioletti e agenti atmosferici.

L’impregnate può essere applicato con un pennello o per immersione del manufatto; quest’ultima assicura un risultato migliore, con un assorbimento più regolare e uniforme.

Per non compromettere la bellezza della venatura del legno, anche se opache, semilucide o satinate, le finiture sono tutte caratterizzate dalla trasparenza.

Consigli per i Fai da te:

  • la carteggiatura del legno grezzo per preparalo all’impregnatura non va eseguita con carta vetro consumata o a grana particolarmente fine, in quanto finirebbe per lucidare la superficie, compromettendo sia l’assorbimento dell’impregnante che la presa della vernice (grana consigliata per l’iroko, legno duro, da 70-100);

  • dopo l’applicazione dell’impregnante e prima della finitura, è necessario ripetere l’operazione di carteggiatura (per la levigatura dell’impregnante usare una carta vetro con una grana prossima a 300);

  • ai comuni impregnanti trasparenti è possibile aggiungere impregnanti colorati, nella proporzione che assicura la tonalità di proprio gradimento;

  • premesso che la finitura con prodotti ad acqua, deve convivere senza soluzione di continuità con uno scambio di umidità tra il manufatto verniciato e l’ambiente esterno, per l’iroko sorge l’inconveniente che questo scambio porta con sè colorazioni che possono danneggiare e compromettere l’estetica delle strutture a contatto col supporto verniciato. L’inconveniente, dovuto alla più volta citata presenza dei tannini, si contrasta con successo con l’aggiunta di uno specifico additivo alla vernice.

Informazioni sull’albero di iroko (Chlorophora excelsa e Chlorophora regia della famiglia delle Moraceae).

Originario delle foreste della Guinea equatoriale, Etiopia orientale e Mozambico, è un albero imponente dal fusto eretto a sezione pressoché costante i cui esemplari più grandi possono superare i 45-50 metro di altezza, con un diametro prossimo ai 2 metri, assicurando tronchi di grande interessa ai fini della segagione nel senso delle fibre: “tranciati” da destinare a pavimenti in legno e falegnameria fine.

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