Il muro a sacco è un muro formato da due strutture che corrono una parallela all’altra, lo spazio tra le due pareti viene riempito con materiale di risulta, come pietre, getto in calcestruzzo, che conferiscono al muro una grande consistenza e stabilità .
Il muro a sacco è un tipo di muratura realizzata costruendo due muri di spessore contenuto (≥ 12 cm) distanziati e paralleli. Questi, una volta ultimati, verranno a racchiudere al loro interno una intercapedine di dimensione prestabilita e costante, che, come una di cassaforma, verrà riempita con una miscela di vari materiali.
Questo tipo di muratura è stata molto utilizzata nell’antichità (in epoca romana) ed in tutto il Medio Evo per poi cadere quasi in disuso. Recentemente è stata riscoperta, con i necessari correttivi, grazie al riutilizzo del mattone faccia a vista riproposto da un gruppo di noti architetti come: lo statunitense Louis Isadore Kahn, gli spagnoli Moneo Valles e Garcia Lafuente ed ancora l’italiano di Firenze Carmassi.
I due muri paralleli possono essere realizzati sovrapponendo e legando insieme con malta cementizia:
Il materiale di riempimento dell’intercapedine tra i due paramenti può essere:
Solitamente i muri a sacco degli edifici storici sono realizzati con materiale coerente e utilizzano come riempimento pietrame e materiale di risulta di precedenti costruzioni legati insieme da malta di calce o di calce e pozzolana sovente di scarsa qualità. Le pessime doti di resistenza meccanica del riempimento così ottenuto sono compensate da quelle eccellenti dei muri che sono realizzati sovrapponendo a regola d’arte mattoni in laterizio pieni o pietre squadrate legati insieme da malta idraulica di calce e pozzolana o calce e coccio pesto.
I muri a sacco moderni sono invece realizzati riempendo l’intercapedine con calcestruzzo armato (miscela di sabbia, ghiaia, cemento di Portland e acqua con armatura in acciaio a barre interconnesse annegata al suo interno) opportunamente vibrato per eliminare bolle di aria che possono formarsi durante la gettata.
La struttura che così viene a realizzarsi ha ottime doti di resistenza sia alle sollecitazioni per compressione che a quelle di taglio (quando vengono applicate due forze in direzione opposta). Sollecitazioni di taglio che costituiscono il tallone di Achille delle murature a sacco in quanto tendono a spanciarli provocandone collasso e fuoriuscita del riempimento. In epoca antecedente al calcestruzzo armato si ovviava all’ inconveniente descritto incatenando i due muri paralleli con tiranti metallici disposti a distanze regolari.
Le strutture con riempimento incoerente, attualmente praticamente in disuso, erano parecchio utilizzate in epoca remota con funzione di murature per fortificazione e contenimento. I tipici materiali utilizzati come riempimento erano: fango, pietrame, materiale di risulta di altre costruzioni. La resistenza della struttura ai carichi in tali condizioni coincideva praticamente con quella dei due muri che corrono in parallelo in quanto l’apporto fornito dal riempimento era pressoché nullo. Anzi l’acqua meteorica infiltrandosi attraverso il riempimento stesso raggiungeva la malta dei paramenti e ne scioglieva i carbonati compromettendone le proprietà portanti.
Di seguito riportiamo le caratteristiche salienti delle murature a sacco moderne (riempimento realizzato con calcestruzzo armato in acciaio).
Caratteristiche che ne costituiscono anche i punti di forza e quindi i pro. Esse sono così riassumibili:
Le caratteristiche negative dei muri a sacco per contro sono:
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