Potare la vite

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Potare la vite rappresenta un'operazione impegnativa per il viticoltore. Come per tutte le piante da frutto, l’intervento di potatura si pone l’obiettivo di migliorare la produzione, sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo, assicurando nel contempo alla pianta un giusto equilibrio vegetativo.

    Indice Articolo:
    1. Perchè potare?
    2. Quando potare?
    3. Tecniche
      1. Metodo Guyot semplice
      2. Metodo a cordone speronato
    4. Attrezzi

Perchè potare la vite?

La potatura della vite consiste in tagli e manipolazioni dei rami e dei tralci che mirano non solo a garantire la qualità dei frutti, ma anche per dare la forma in modo che le viti crescano nel modo giusto possano sopportare il peso dell’uva.

La potatura viene effettuata in modi e con tempi diversi a seconda della varietà di uva coltivata.

Ovviamente per potare bene una vite occorre una tecnica precisa che viene applicata a capi a legno, cioè quei tralci che non producono frutti, e non sui capi a frutto cioè quei tralci destinati a produrre il frutto, ossia il grappolo d’uva.

E’ stato rilevato che in larga misura la longevità della vite, anche sotto l’aspetto della produzione, dipende dalla potatura.

Quando potare la vite.

La potatura della vite inizia quando il vigneto ha perso completamente le foglie, e si protrae per tutta la stagione invernale, concentrandosi nei mesi di gennaio-febbraio.

L’ intensità dell’intervento dovrà essere proporzionato alla vigorosità del vigneto. Di fronte ad un vigneto debole, l’intervento sarà misurato, come inferiore sarà il numero di gemme che verranno risparmiate. Più forte è la pianta meno si taglia, più debole è la pianta più si taglia.

In ogni caso, bisogna assicurare ai tralci e quindi ai futuri grappoli una corretta esposizione, per luminosità e aerazione.

Per località particolarmente fredde e soggette a gelate, è consigliabile rimandare il più possibile l’operazione di potatura invernale.

Alla potatura invernale o a secco si aggiunge la “potatura a verde”, eseguita durante la stagione estiva, che in presenza di un sistema di allevamento a spalliera è possibile meccanizzare.

Come potare: le tecniche.

Premesso che la vite genera i grappoli sui rami di un anno si distinguono due tecniche principali: metodo Guyot semplice e metodo a cordone speronato.

Ognuno dei due metodi presenta vantaggi e svantaggi rispetto all’altro.

Il metodo Guyot assicura un più lento invecchiamento della pianta, una resa maggiore, ma richiede molte più cure e manutenzione, in particolare per le legature.

Col metodo a cordone speronato l’intervento di potatura non richiede ulteriori adempimenti.

Dal punto di vista strettamente operativo, le forbici pneumatiche ed elettriche velocizzano l’operazione di potatura, assicurando nel contempo un maggior confort agli operatori.

Metodo Guyot semplice.

La potatura con forme di allevamento a Guyot è una tecnica che consiste nell' eliminare tutti i tralci vecchi con eccezione di quello più vigoroso. Questo tralcio, opportunamente piegato e legato, viene accorciato in modo da lasciare mediamente 7-9 gemme, in funzione dell’età della pianta. Ad esso è affidata la quasi totalità della produzione.

Oltre al capo a frutto, più in basso, si lascia uno sperone con un paio di gemme il cui tralcio diventerà il nuovo capo a frutto dell’anno successivo.

Il metodo prevede anche la possibilità di lasciare due capi a frutto e due speroni (guyot doppio). In questo caso, i due capi possono correre in direzioni diametralmente opposte (guyot doppio bilaterale) o nella stessa direzione su due altezze diverse, cosiddetto guyot doppio sovrapposto.

Questa tecnica consente uno sviluppo a pianta verso l’alto.

Metodo a cordone speronato.

La tecnica del cordone speronato consente alla vite uno sviluppo in orizzontale parallela al suolo. Al tralcio, con opportune legature, vengono lasciati 3-5 speroni consecutivi, opportunamente distanziati, ad ognuno dei quali vengono lasciate mediamente 3 gemme, per essere sicuri che i tralci di almeno una di esse sopravvive alle eventuali gelate primaverili

Gli attrezzi necessari per viti a pergola, a spalliera...

La potatura della vite è un'operazione che non può permettersi errori, soprattutto se è diretta a viti pregiate.

Occorrono, dunque attrezzi idonei.

Oltre ad un paio di guanti robusti, il primo indispensabile strumento per la potatura è costituito dalle forbici che devono essere idonee ad effettuare un taglio netto senza sbavatura.

Le forbici per la potatura devono essere leggere ed ergonomiche in modo da recidere correttamente e con comodità sia i capi a frutto che i capi a legno che sono più resistenti.

Esistono anche forbici pneumatiche che, grazie ad un piccolo stantuffo azionato da aria in pressione, consentono all'operatore di esercitare minore forza. Sono attrezzi semplici che hanno un costo ridotto (poche centinaia di euro) ma richiedono molta attenzione per evitare tagli indesiderati.

Oggi, sono molto utilizzate le forbici elettriche azionate da un motorino che consentono all’operatore di bloccarle in ogni momento con un considerevole aumento della sicurezza.

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