Gli sturalavandini a pressione sono attrezzi abbastanza semplici da utilizzare e mediamente economici, che in diverse circostanze possono essere davvero utili. Vediamo quindi come usarli correttamente e quali sono i prezzi.
Gli sturalavandini a pressione sono attrezzi che servono a sgorgare lavandini, e più generalmente scarichi e tubature otturate, servendosi di un violento ed istantaneo getto di aria sotto pressione.
Sono generalmente costituiti da:
una pistola con impugnatura, grilletto e canna collegata ad un tubo che finisce con una sorta di ventosa che deve adattarsi e ricoprire sigillando il foro di scarico del lavandino o altro igienico intasato. La suddetta ventosa è intercambiabile e l’apparato ne reca in dotazione un certo numero di varie dimensioni e forma in maniera da poter utilizzare l’utensile per disgorgare scarichi di dimensioni differenti ed anche di conformazione particolare come ad esempio quello del WC.
L’impugnatura della pistola, mediante apposito tubo, è collegata ad una pompa sul tipo di quella usata per gonfiare le ruote delle biciclette. Manovrando lo stantuffo si muove un pistone in un cilindro e si comprime l’aria aumentando la pressione nel circuito. In alternativa alla pompa manuale la pressione dell’aria contenuta nell’attrezzo può anche essere incrementata utilizzando un compressore elettrico.
Schiacciando il grilletto della pistola si apre il circuito in pressione: l’aria compressa istantaneamente viene rilasciata, fuoriesce dalla canna della pistola ed, attraversando tubo e ventosa, penetra nello scarico senza perdere di pressione. La ventosa, infatti, sbordando dal foro di scarico assicura una tenuta perfetta senza sfiato alla ceramica dell’igienico. L’acqua che riempie fino all’orlo la conduttura intasata funziona da mezzo di propagazione e trasmette l’onda d’urto che si genera, per il violento fiotto di aria compressa, fino al diaframma ostruttivo posto all’interno della conduttura. L’energia che l’onda d’urto trasporta si libera, come un violento colpo d’ariete, sull’ostruzione e la sgretola consentendo nuovamente il corretto deflusso dell’acqua.
Nonostante il gran numero di differenti modelli reperibili in commercio è possibile raggrupparli tutti in sole due grosse categorie che si differenziano per la maniera con cui si crea il gradiente di pressione nell’attrezzo che poi disgorgherà lo scarico.
In definitiva perciò avremo:
sturalavandini a pressione manuali. Sono tutti quelli in cui l’aria compressa viene generata azionando manualmente lo stantuffo della pompa proprio come quando si gonfiano le ruote di una bicicletta.
Sturalavandini a pressione elettrici o anche professionali. Sono corredati anziché di una pompa manuale di un compressore elettrico che ovviamente ha il compito fornire l’aria compressa.
La differenza tra le due tipologie di attrezzi è in due semplici parametri, la pressione di esercizio ed il costo che sono entrambi più elevati nella seconda tipologia.
Come si usano? Sequenza delle operazioni.
Gli sturalavandini a pressione come si è già abbondantemente detto servono a liberare ogni tipo di scarico e tubazione. Di seguito una cronologia delle semplici operazioni per condurre a termine tale compito:
si sceglie tra gli accessori dell’attrezzo la ventosa che meglio si adatta al foro di scarico della tubazione intasata.
Si riempie completamente di acqua la tubazione ostruita.
Si tappano con cura: sovrappieni, altri scarichi, derivazioni che insistono sulla tubazione ostruita. Si possono utilizzare per la bisogna stracci bagnati. L’operazione si rende necessaria per impedire che l’onda d’urto che si propagherà nel tubo sfoghi attraverso tali aperture.
Si bloccano (in maniera che non possano disarticolarsi) tubi e derivazioni non rigide che si inseriscono nello scarico come possono essere ad esempio eventuali sifoni. L’operazione serve ad impedire che l’onda d’urto disarticoli queste giunzioni.
Si posiziona la ventosa sul foro di scarico avendo cura che l’adesione alla ceramica sia perfetta. Serve ad evitare sfiati dell’aria compressa che fuoriesce dalla pompa.
Si carica manualmente azionando lo stantuffo l’aria compressa nella pistola. Se è dotata di compressore si mette in funzione questo. Si raggiunge la pressione di esercizio indicata nelle istruzioni dell’attrezzo seguendo le indicazioni del manometro in dotazione.
Si aziona il grilletto che rilascerà l’aria compressa che genererà nella tubazione l’onda d’urto che dovrebbe distruggere il diaframma ostruttivo.
Si lascia scorrere l’acqua per controllare il regolare deflusso.Se il deflusso stenta o non procede si ripete l’operazione.
Costi degli sturalavandini a pressione.
Un buon sturalavandini a pressione manuale costa dai 20 ai 30 €.
Uno sturalavandini elettrico può costare anche 300€
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