Abete douglas americano: caratteristiche, prezzo, usi e coltivazione

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L’abete americano o abete di Douglas è stata introdotto in Europa nei primi decenni del XIX secolo. Oltre che per la produzione del legno, viene coltivata anche a scopo ornamentale. Come viene utilizzato il legno di tale pianta e qual'è il prezzo?

    Indice Articolo:

Abete di Douglas o americano: caratteristiche

L’ Abete di Douglas o Abete americano o Pino dell’Oregon o Douglasia costiera o ancora, col suo nome botanico, Pseudotsuga menziesii, è una conifera sempreverde nativa delle regioni ad Ovest dell’America del Nord.

Esso è pertanto largamente diffuso lungo l’intera costa nord del Pacifico ma la sua diffusione, oltre che al livello del mare, si estende anche ai rilievi fino a quote prossime ai 2000 metri.

Conifere: sono piante che, come anche l’etimologia del loro nome indica, sono portatrici di coni o pigne. Questi sono strutture legnose a forma di cono che originano da inflorescenze e contengono i semi. Le conifere sono piante legnose con foglie che hanno la forma di aghi lunghi e sottili.

Piante sempreverdi: sono quelle che nella stagione invernale conservano le foglie e non le lasciano cadere. Naturalmente il rinnovo del fogliame nelle piante sempreverdi avviene lo stesso ma è graduale e può durare anche diversi anni.

Sono alberi imponenti e monumentali ed anche molto longevi possono, infatti, superare i 1000 anni di vita. Nei luoghi di origine raggiungono facilmente i 90 -100 metri e sono secondi per altezza alle sole Sequoie giganti.

Hanno tronchi dritti e slanciati con circonferenze che facilmente, in America, raggiungono i 10 metri ed i 7/7,5 metri in Italia.

Dai loro tronchi si ricava un legno resinoso e di colore chiaro percorso da striature rosso vivide, molto utilizzato grazie alle sue proprietà:

  • Discreta massa volumica che per campioni essiccati è di circa 47 Kg/ metro cubo.

  • Durezza medio bassa. Nella scala di Brinell si posizione solo un filo al di sopra dei legni teneri con un valore di 20 Newton/ millimetri quadrati.

Metodo Brinell.

Il metodo Brinell per la valutazione della durezza dei metalli fu poi adattato per valutare la durezza del legno. Per il test si usa una sfera metallica avente un diametro di 10 mm. Sfera che viene premuta sulla superficie legnosa di cui si vuol valutare la durezza. Per effettuare la misura si applica un carico di 50 kg. Si misura poi il diametro dell’impronta lasciata sul legno. La durezza Brinell esprime il rapporto tra il carico applicato e la superficie sferica dell’impronta a carico massimo.

  • Buona lavorabilità se il legno proviene da un albero anziano che avrà cerchi annuali di accrescimento poco spessi. La lavorabilità peggiora, ed aumenta anche la tendenza a lacerarsi, se il legno proviene da alberi giovani che hanno invece cerchi annuali più spessi.

  • Facile essiccazione anche se richiede una lunga stagionatura per perdere completamente l‘umidità.

  • Durabilità discreta ma non eccezionale grazie alla resina presente nelle fibre.

  • Buona attitudine ad essere verniciato e lucidato ma scarsa disposizione ad essere impregnato con oli.

Coltivazione.

La forma della chioma dell’abete Douglas varia in base alla collocazione, infatti se si tratta di abeti isolati la chioma solitamente è a forma di piramide, mentre negli alberi raggruppati in boschi tende ad assumere la forma conica. Negli alberi giovani i rami iniziano a dipartirsi dal tronco da una altezza poco superiore a quella del terreno. In quelli anziani possono aversi anche 40 e più metri di tronco scoperto. La corteccia che è inizialmente liscia e sottile col tempo si ispessisce diviene rugosa e spaccata. Le foglie sono aghiformi e di colore verde vivido negli alberi giovani per poi virare al grigio argenteo col trascorrere degli anni. I coni o pigne hanno forma ovoidale a scaglie e raggiungono una lunghezza di una quindicina di centimetri.

Gli Abeti Douglas originano per maturazione degli amenti (infiorescenza a grappolo che pende) femminili dopo essere stati fecondati dal polline degli amenti maschili.

Giunte a maturazione le scaglie delle pigne si aprono e lasciano cadere i semi.

Le pigne vuote cadono poi dall’albero tutte insieme dopo un anno dalla maturazione.

Nonostante la douglasia si adatti a qualsiasi tipo di terreno, cresce bene in terreni soffici, sia in pieno sole che in ombra.

Grazie al suo voluminoso apparato radicale riesce a sopravvivere con le sole precipitazioni atmosferiche senza ulteriori annaffiature.

E’ una pianta molto resistente ma sensibile agli attacchi fungini (muffa grigia che ingialliscono gli aghi e ne provocano la caduta)

Utilizzo del legno di abete americano. 

Le caratteristiche su esplicitate del legno di abete di Douglas lo rendono particolarmente idoneo ai seguenti utilizzi:

  • Lavorazioni di falegnameria: mobili, pannelli, tasselli di parquet, infissi, etc. grazie al suo colore caldo ed all’assenza di nodi.
  • Lavorazioni di carpenteria come ad esempio: travi, elementi di capriate, etc. grazie alla facilità di lavorazione ed alla discreta resistenza meccanica.
  • Per realizzare fogli di multistrato e compensato.
  • Per la costruzione di barche grazie al fatto che dal tronco si possono ricavare travi molto lunghe e di ampia sezione.
  • Per produrre carta e cellulosa che si ottiene dal legno attraverso vari procedimenti chimici e meccanici. L’abete Douglas è, infatti, un albero a rapida crescita (10 - 20 anni) e quindi il loro taglio non impoverisce il patrimonio boschivo.

Costo del legno di abete di Douglas. 

Il legno di abete di Douglas in tavole con dimensioni: lunghezza 3/5 metri, larghezza 15 cm, spessore 5 cm ha un costo medio di circa 1300 € al metro cubo.

Curiosità

Il nome botanico dell’abete americano, ovvero Pseudotsuga menziesii, deriva in parte dal nome del chirurgo e studioso di scienze naturali Archibald Menzies che imbarcato su una nave della Marina Inglese durante una crociera esplorativa nel Nord del Pacifico sull’isola di Vancouver (Columbia Britannica Canada) lo scoprì e classificò alla fine del 700.

In Europa l’abete di Douglas fu però introdotto nel 1827 da un altro scozzese e precisamente dal botanico David Douglas che di ritorno da un’altra spedizione in Nord America ne portò i semi in Gran Bretagna. In Italia l’introduzione avvenne alcuni anni dopo nel 1853 ad opera dell’Avvocato Giuseppe Gaeta che trapiantò nella sua villa in Toscana, un cospicuo numero di conifere autoctone di paesi stranieri e tra queste anche un abete di Douglas. Il connubio tra queste piante importate e le conifere tipiche dell’Appennino presenti nella villa diedero vita al Pinetum di Moncioni che è ancora oggi una collezione unica tanto da continuare ad attirare botanici con fini di studio e didattici. Dal momento della sua introduzione nel nostro paese, l’abete di Douglas ha avuto una discreta diffusione favorita dalle sue caratteristiche di adattabilità a ogni tipo di terreno e da una buona rapidità di accrescimento. Doti che ne hanno favorito un largo uso come specie arborea di rimboschimento per ripopolare boschi degradati o distrutti.

 

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