Anice verde Pimpinella anisum proprietà e coltivazione

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L’Anice verde, Pimpinella anisum, della famiglia delle Apiaceae o Ombelliferae, è una pianta aromatica annuale a portamento eretto originaria del mediterraneo orientale, che nel nostro paese cresce spontanea in Sicilia, mentre è coltivata soprattutto in Toscana. E’ un’erbacea caratterizzata da un portamento eretto con fusti cavi all’interno che raggiungono i 60-80cm circa di altezza, mentre la foglie incise lungo il bordo e coperte da una leggera peluria diventano sempre più piccole, compreso il picciolo, man mano che dalla base si sale verso la parte apicale. Il frutto, che per le sue striature richiama il seme del girasole, ricco di sacche oleifere, è formato da 2 acheni, racchiusi in una capsula, che a maturazione si separano, mentre i piccoli fiori bianco-paglierino, che produce durante l’estate, sono raccolti in infiorescenze ombrelliforme.

Clima e caratteristiche del terreno di coltivazione.

Come per la gran parte delle ombrellifere, vive bene in una posizione soleggiata, in un terreno fertile, leggero e ben drenato. Teme i terreni compatti e poco sabbiosi, che mantengono il terreno umido, potenziale cause di ristagni idrici e di malattie fungine.

Moltiplicazione della Pimpinella anisum (anice verde).

Essenzialmente per seme.

Semina in vaso e piena terra.

Il periodo di semina della pimpinella coincide con la primavera inoltrata, fine aprile – maggio, quando risultano scongiurate le gelate tardive, che potrebbero danneggiare i giovani germogli. I semi, se non raccolti personalmente, si possono comprare in bustine presso punti vendita specializzati per la vendita delle semenze, presso garden center o fioristi. Vediamo come procedere:

1-preparate il letto di semina. Per la semina in vaso, riempite il vaso con un terriccio composto per metà da terra da giardino e per la restante metà in parti eguali da sabbia e torba, dopo aver messo sul fondo uno strato di ghiaia per il drenaggio, seguito da un sottile strato di stallatico maturo. Per la semina in piena terra, vangate il terreno con largo anticipo e interrate letame maturo ad un profondità di 30cm circa, in ragione di 2Kg per mq.

2-miscelati i semi ad un pugno di sabbia, seminate a spaglio e copriteli con un sottile strato di terriccio dello spessore dei semi. Fate seguire una sottile annaffiatura, cercando di non smuovere i semi.

3-continuate per circa un mese ad innaffiare con un innaffiatoio munito di doccetta, fino alla completa germinazione.

4-da quando le piantine raggiungono l’altezza di 7-8cm, cominciate con lo sfoltimento di quelle in eccesso, al fine di lasciare spazio sufficiente a quelle destinate a diventare piante adulte, da distanziare di una trentina di cm circa.

Pratica colturali.

Annaffiatura.

Per la frequenza e intensità delle annaffiature, bisogna tenere presente che la pimpinella teme il terreno umido ed i ristagni idrici.

Gli interventi, che perseguono lo scopo di integrare le piogge, vanno eseguiti quanto il terreno risulta completamente asciutto da alcuni giorni e non si prevedono piogge. In pratica, essi si concentrano durante l’estate, periodo durante il quale potrebbe risultare necessario annaffiare 1-2 volte alla settimana. Le annaffiature vanno sospese durante l’inverno, tranne casi di eccezionale siccità, per essere riprese con moderazione con l’arrivo della primavera.

Concimazione.

Non è una pianta molto esigente dal punto di vista nutrizionale, in genere è sufficiente la fertilizzazione del terreno fatta in occasione della preventiva lavorazione (vangatura e interro del letame maturo).

Sarchiatura e zappettatura.

Da marzo a settembre, è opportuno programmare 2-3 interventi di zappettatura ai piedi delle piante, in modo da frantumare lo strato superficiale del terreno, rendendolo permeabile, migliorando la ventilazione e ossigenazione delle radici. Con l’occasione, si provvede a rimuovere le eventuali infestanti, senza ricorrere ai diserbanti chimici.

Raccolto e conservazione.

Della pimpinella si utilizzano i frutti e l’olio essenziale in essi contenuto. Le ombrelle vengono raccolta a fine stagione, prima che raggiungono la completa maturazione, per evitare che i frutti vadano dispersi. Al riguardo, si provvede a recidere i fusti a pochi cm dal suolo, che vengono essiccati al sole per rendere possibile il recupero dei semi per scuotimento. Una volta recuperati, i semi vengono lasciati al sole perché completino il processo di essiccazione, quindi conservati in barattoli per alimenti a chiusura ermetica.

Parassiti e malattie.

La pimpinella è una pianta rustica che non teme malattie e parassiti. L’unica accortezza importante è quella di evitare di annaffiare eccessivamente, lasciando per giorni il terreno umido e inzuppato, per evitare patologie fungine.

Anice verde in cucina.

La pimpinella anisum è molto usata in cucina, grazie all’atenolo, principio attivo contenuto nella sua essenza o olio essenziale. I semi sminuzzati vengono utilizzati per aromatizzare pane, e focacce. Viene inoltre utilizzato nelle distillerie, per aromatizzare liquori, di cui ricordiamo l’anisetta, e nelle industri dolciarie. E’ caratterizzata da un aroma gradevole, dolciastro e pungente, che richiama quello del carvi e del cumino, rispettivamente detti anice bastardo e anice finto.

Anice verde proprietà medicinale e terapeutiche.

Premesso che usata in quantità eccessiva, la pimpinella anisum diventa una pianta tossica, essa possiede proprietà digestive, espettoranti, balsamiche e stimolati. E’ di aiuto in caso di disturbi nervosi, nausea e vomito. Rappresenta un rimedio naturale per combattere tosse e catarro. Oltre all’atenolo, gli oli essenziali della pimpinella contengono zuccheri proteine.

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