Guida informativa e pratica sulle colonne in cartongesso, dalla tecnica di realizzazione al contributo all’arredo, dal materiali ai pochi attrezzi necessari per costruirle e rifinirle con la tecnica del fai da te, secondo le proprie esigenze d’arredo, di design e di stile dell’ambiente ospitante.
Il cartongesso, due fogli di cartone che racchiudono uno strato di gesso di cava, arrivato in Italia da oltre mezzo secolo, proveniente dagli Stati Uniti dove era stato inventato, fin dal primo memento ha occupato un ruolo importante nel settore edile, per la costruzione di controsoffittature, pareti divisorie e contro pareti. Nel corso degli anni ha visto crescere senza soluzione di continuità il suo utilizzo con “realizzazioni” destinate all’arredamento, dalle mensole in cartongesso alle librerie in cartongesso, dalle cabine armadio alle pareti attrezzate in cartongesso, dagli archi alle velette, dai vani alle nicchie, dalle volte alle scaffalature, alle colonne in cartongesso.
Nel settore dell’arredo ed in particolare nella costruzione delle colonne, il cartongesso deve il suo successo, oltre alle caratteristiche tecniche (è un materiale leggero, facile da lavorare e da posare), alla possibilità di creare in maniera “economica” soluzioni arredative di grande interesse, caratterizzate dalla originalità, esclusività e della funzionalità, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di spazio e di arredo, soluzioni che una volta portate a termine diventano parte integrante della muratura esistente, dando l’impressione di essere nate con la stessa. Sicuramente di minore prestigio, le colonne in cartongesso presentano innegabili vantaggi rispetto alle colonne in marmo o muratura. Sono economiche, leggere, facili da realizzare anche con la tecnica, si prestano a svariate finiture, sono rimuovibili in qualsiasi momento. Preso atto di questa realtà, sono sempre più le aziende specializzate, che si collocano tra arredatori e costruttori, pronte a realizzare queste opere anche su progetti dei committenti, non mancando di fornire assistenza con proprio personale anche durante la fasi di progettazione, al fine di trovare, nel rispetto della volontà del cliente, la soluzione migliore. Con riguardo a queste realizzazioni si parla di “costruzioni a secco”, che della muratura tradizionale prevedono le sole attività di finitura, dalla stuccatura alla tinteggiatura, mentre grande importanza assume l’aspetto architettonico e di design.
La tecnica di lavorazione del cartongesso, comune a tutte le realizzazioni, un’ orditura in profili metallici zincati, che fa da struttura portante, ancorata e opportunamente tamponata con pannelli in cartongesso, cui seguono i lavori di finitura della muratura tradizione, in qualche misura non trova applicazione per la realizzazione delle colonne in cartongesso, che prevede l’assemblaggio e la finitura (semplice tinteggiatura liscia o effetto seta, in stucco antico, marmo, piastrelle o altro materiale equivalente) di elementi già pronti, dalle semicolonne o quarti di colonne, in funzione del diametro, alla base e capitello, già perfettamente sagomati, da reperire presso negozi di materiale edile.
Le semicolonne o quarti di colonne sono costituiti da due lastre di cartongesso, spessore 5-6mm, che racchiudo a sandwich uno strato di fibra di 2-3mm, in modo da formare una struttura rigida e compatta. Le semicolonne o quarti di colonne, lungo i profili verticali ospitano delle guide che ne consentano un facile assemblaggio. L’altezza desiderata della colonna si raggiunge sovrapponendo più elementi, con la possibilità di tagliarli della lunghezza desiderata con l’ausilio di un normale seghetto per legno. Le colonne così assemblate, da rifinire secondo le proprie esigenze, si prestano ad essere smontate in qualsiasi momento. Basta segnare con un comune taglierino lo strato di stucco lungo le giunzioni, incidendo la striscia in PVC che tiene unite i vari elementi in cui la colonna si compone. In alternativa alle guide di giunzioni, si può utilizzare uno specifico collant.
Attrezzi necessari: squadra, metro, matita, seghetto con lama per il legno, un secchio per preparare il collant, cazzuola, spatola, pennellessa, ed ovviamente un piano d’appoggio compatibile con le dimensioni della colonna da assemblare. Si tratta dei comuni attrezzi in possesso di tutti gli appassionati di bricolage e fai date.
Materiale necessario: elementi in cartongesso di cui si compone la colonna, quali la base, il capitello e 2 semicerchi o 4 quarti di cerchio a secondo, come abbiamo detto, del diametro della colonna; una confezione di collant in polvere, da approntare al momento, una piccola confezione di pittura.
1-La prima cosa è quella di stabilire le dimensioni della colonna per diametro e altezza, quindi comprare gli elementi di cui si compone, unitamente al collant, presso un negozio di materiale edile.
2-Materiale e attrezzi a disposizione, se necessario, per adeguare l’altezza della colonna alle proprie esigenze, con l’ausilio del seghetto si elimina dalle mezze colonne o quarto di colonne la parte in eccesso, tenendo conto dell’altezza della base e del capitello.
3-A questo punto bisogna impastare il collant, aggiungendo all’acqua nel secchio collant in polvere, fino ad ottenere una crema omogenea e compatta, ossia fino quando la malta non si stacca facilmente dalla cazzuola.
4-Dimensionte le semicolonne o quarto di colonne e preparato il collant, con l’ausilio della cazzuola e della spatola si stende quest’ultimo lungo le linee di giunzione di una delle due semicolonne. Non resta che sovrapporre la seconda colonna alla prima, facendola combaciare perfettamente. Analogamente si procede per assemblare la base ed il capitello alla colonna. In pratica: si stende il collant lungo il supporto della base destinato a ricevere la collana e si poggia quest’ultima sulla bese; si stende la colla lungo il supporto del capitello e lo si poggia a mo di cappello sulla colonna. Non resta che pitturare la colonna con una pittura ad acqua del colore stabilito.
Con uno straccetto eliminare man mano il collant in esubero, prima che si asciughi.
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