Coltivazione mais

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Guida alla coltivazione del mais (detto anche granturco), dalla sarchiatura del terreno, alla semina, dal diradamento alla raccolta “in spiga” o “in granella” alla fine del ciclo.

Informazioni sul mais.

Il mais dolce o granturco (Zea mays) appartiene alla famiglia delle Poaceae ed è originario dell’America, precisamente di Cuba. Venne introdotto in Europa dopo i viaggi di Cristoforo Colombo e se si diffuse prima nelle regioni baltiche e solo successivamente, nel XVII sec. in Italia. Il mais è detto anche granoturco perché furono gli Ottomani a farlo conoscere in Europa. Oltre ad essere destinato all’alimentazione umana, è utilizzato come mangime per animali domestici, per la produzione di olio e la produzione di bioetanolo.

Condizioni climatiche ideali per coltivare il mais.

Per coltivare il mais o granturco è necessario un clima piuttosto mite e caldo, poiché se le temperature scendono al di sotto degli 8 -10 gradi potrebbe risultare compromessa la germinazione. Se le temperature scendono di alcuni gradi sotto lo zero la pianta si danneggia e potrebbe anche morire. La temperatura ideale dovrebbe oscillare intorno ai 20 °C. E’ necessario piantare il mais o granturco in una zona ventilata per favorire l’impollinazione della pianta e la formazione dei chicchi commestibili.

Terreno adatto a coltivare il granturco: preparazione.

Anche se il mais si adatta ad ogni tipo di suolo purché ricco di elementi nutritivi e non troppo compatto, è consigliabile effettuare una preparazione del terreno (vangatura e fertilizzazione) alcuni mesi prima dell'impianto, preferibilmente verso la fine dell'autunno precedente. L'operazione di vangatura, in funzione della grandezza dell'appezzamento e delle finalità della coltura, può essere eseguita manualmente con l'ausilio della vanga, aiutandosi con il piccone in presenza di terreno particolarmente duro, o con la motozappa. Durante la vangatura si provvede alla fertilizzazione interrando 2-3 Kg circa di stallatico maturo per mq di terreno da preparare. Il letame viene distribuito a spaglio nei solchi servendosi della forca. Il letame distribuito nel primo solco viene coperto con le zolle di terreno prodotte durante la preparazione del secondo solco parallelo al primo e così via fino a lavorare l'intero campo. A completamento della lavorazione del terreno, in primavera, o comunque qualche tempo prima della semina, è consigliato procedere, con l’aiuto di una zappa e del rastrello, all’affinamento delle zolle di terra e ad un’ulteriore sarchiatura, per livellare il terreno e rimuovere le erbe infestanti.

Semina del granturco.

In primavera, quando la temperatura non scende al di sotto dei 15 gradi, è possibile iniziare ad interrare i semi, che possono essere comprati in negozi specializzati. I semi si dispongono su file distanti tra loro circa 40 cm ad una profondità di circa 2- 3 cm. Lungo la fila le buche da praticare con un punteruolo vengono distanziate di poco più una ventina di cm. Allo spuntare della terza-quarta foglia, poco dopo un mese dalla semina, la grandezza delle piantine consente di procedere al diradamento. Con tale operazione si estirpano le piantine in eccesso partendo da quelle più deboli lasciando quelle più vigorose in modo da riservare loro nutrimento e spazio per svilupparsi.

Pratiche colturali: innaffiatura, concimazione, sarchiatura, pacciamatura.

E’ importante che il mais abbia acqua a sufficienza, perciò si consigliano abbondanti innaffiature a cadenza settimanale in caso di assenza o scarsità di piogge. Il terreno deve essere ben concimato, preferibilmente con concime organico (letame o compost) durante la preventiva preparazione, fertilizzazione da integrare durante il ciclo di produzione con concime minerale ricco in fosforo e potassio. Ogni paio di mesi, per assicurare al terreno sufficiente ossigenazione e areazione nonché rimuovere le infestanti, bisogna procedere all'intervento di sarchiatura (lavorazione dello strato superficiale del terreno). Altro intervento importante per contenere la crescita delle erbacce e mantenere il terreno umido è la pacciamatura (protezione del terreno con foglie, fieno, paglia altro materiale equivalente).

Raccolta del mais.

Si effettua durante l'intera stagione estiva, prima che la vegetazione (barba) che si trova in cima alla spiga assuma un colore troppo scuro. Esistono vari metodi di raccolta, tra cui quella “in spiga”, effettuata a mano, cui segue l’essiccazione della pannocchia e successivamente l’estrazione dei granelli di mais, e quella “in granella”, effettuata con l’utilizzo di una macchina, che esegue allo stesso momento le operazioni di raccolta e sgranatura.

Malattie e Parassiti.

Il mais è una pianta molto resistente anche se può subire gli attacchi degli insetti come afidi, grillotalpa, piralide che si annidano sulle foglie e tra i grani della pannocchia. Si combattono con insetticidi. Tra le malattie causate dai funghi vi sono il marciume del fusto, che causa la caduta delle spighe, e il carbone, che causa tumori alla pianta, che si prevengono evitando di seminare il mais in terreni troppo umidi ed evitando di posizionare i semi troppo in profondità.

Per la pianta di mais non è molto praticata la coltivazione in vaso.

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