Come coltivare le rose, dalla scelta e preparazione del terreno alla messa a dimora delle giovani piante, dai consigli sulla innaffiatura, pacciamatura, potatura e cimatura alla raccolta dei fiori, ai suggerimenti per la coltivazione in vaso.
Una rosa bianca per simboleggiare la purezza, una rosa gialla per gelosia e vendetta, una rosa rosa per affetto e amicizia ed una rosa rossa per amore e passione. Le rose, questi fiori che da sempre hanno affascinato le donne e gli uomini che si sono circondati di bellissimi esemplari nei loro giardini e nei loro parchi in tutte le epoche, appartengono alla famiglia delle Rosaceae e contano più di 2000 varietà diverse per forma, dimensioni, colore, assenza o presenza di spine.
Oltre che come pianta ornamentale, la rosa è utilizzata per la preparazione di infusi e tisane per le sue proprietà antidolorifiche, antidepressive e afrodisiache e per la preparazione di oli essenziali, ricavati dai petali, che costituiscono la base di moltissimi profumi.
Come detto, oggi esistono oltre duemila varietà di rose e, con lo sviluppo dell'ibridazione, le rose sono state stimolate a produrre una grande varietà di caratteristiche per cui una classificazione è piuttosto difficile. Una classificazione si può basare oltre che sulla funzione (rampicante, da vaso ecc..), anche sull'origine storica.
In base a questa classificazione possiamo raggruppare le rose in tre grandi gruppi:
Le tantissime tipologie di rose consentono di adottare queste piante per abbellire parchi, giardini, ambienti di lavoro, il verde cittadino ed anche balconi dei singoli appartamenti.
La scelta della varietà sarà dettata non solo dal gusto personale, ma anche dalla zona da arredare e dal portamento della pianta.
In un giardino classico le piante di rosa vengono utilizzate singolarmente in forma di alberello o a cespuglio, con una distanza di 1 metro o 1,5 metri l'una dall'altra. Nei giardini le rose possono anche essere utilizzate come bordura in filare formando dei disegni geometrici. In un giardino che circonda un'abitazione rustica le rose possono essere addossate ai muri di recinzione o alle pareti della casa.
Anche nel verde cittadino le rose fanno la loro apparizione per realizzare aiuole e bordure. Cespugli colorati, rossi, gialli o bianchi, del genere sarmentose, adornano le bordure delle strade o anche strutture verticali.
Per la coltivazione in vaso sui terrazzi o o balconi si utilizzano le varietà a piccolo o medio sviluppo con fusti eretti e fiori grandi come la rosa Lupo, la Nozomi e la rosa romantica.
Vediamo ora le cure di cui necessitano le rose per l'impianto e la manutenzione affinchè possiamo godere di un'abbondante fioritura e del loro profumo.
La rosa predilige un clima mite, fresco, ma non troppo umido anche se si adatta facilmente al freddo e può resistere anche alle gelate.
Per avere un'abbondante fioritura la pianta deve essere esposta in pieno sole co un'intensa illuminazione. L'ideale sarebbe che la temperatura si aggirasse intorno ai 15° , mentre una temperatura al di sopra dei 35 -37 gradi causa la perdita delle foglie.
La preparazione del terreno si effettua circa una ventina di giorni prima della messa a dimora delle giovani piante. Poiché la rosa preferisce un terreno ben lavorato, è possibile effettuare delle operazioni di vangatura smuovendo con una vanga il terreno a circa 30 cm di profondità. A questo punto si effettua la concimazione con concime organico come compost o letame, reperibili in negozi specializzati. E’ necessario che il terreno sia vicino alla neutralità, ben drenato per evitare ristagni d’acqua, quindi si consiglia di mescolarlo a sabbia o ghiaia. Per le piante in vaso si possono utilizzare i terricci già pronti specifici per le rose.
Verso l’autunno o a fine inverno presso negozi specializzati si può comprare una giovane pianta di rosa da mettere a dimora nel proprio giardino o in vaso.
Prima di questa operazione è necessario eliminare radici e rametti secchi con una forbice o cesoie ben affilate e disinfettate, facendo tagli netti ed obliqui evitando di danneggiare la pianta.
A questo punto con una vanga o una pala si scava una buca larga abbastanza da poter interrare tutte le radici, vi si posiziona la pianta, si ricopre compattando il terreno e si procede all’innaffiatura, che deve essere abbondante ma non tale da inzuppare il terreno. Se la pianta dovesse essere particolarmente fragile o se il clima fosse molto ventoso, è possibile sistemare un tutore cui fissare la rosa per sostenerla.
Per l'impianto in piena terra è bene posizionare le rose ad una giusta distanza:
Per quanto riguarda l'impianto di rose in vasi occorre scegliere piante provviste di zolla di terra e trapiantarle in un vaso più grande in primavera. I vasi possono essere in plastica o, quando è possibile la terracotta che è più pesante, ma offre una maggiore protezione alla radice.
Le rose vanno innaffiate ogni mattina evitando che il terreno si asciughi troppo tra un'innaffiatira ed un'altra. L'acqua va somministrata in una zona circolare molto vasta perchè nella pianta di rosa le radici si espandono molto più della chioma.
Oltre alla periodica concimazione ed alla concimazione per aver cura delle rose talvolta occorre anche la pacciamatura.
La pacciamatura è necessaria se ci si trova in zone dove le temperature possono essere anche molto basse: consiste nel ricoprire il terreno adiacente la rosa con paglia, foglie o rametti per proteggerla dal freddo e dalle infestanti.
La potatura, che si effettua con forbici o cesoie affilate e disinfettate, facendo tagli netti ed obliqui ed evitando di sfilacciare la pianta, va fatta a fine vegetazione, preferibilmente in inverno, ma quando è ormai finito il pericolo di gelate. Periodicamente va fatta la potatura di risanamento che consiste nell’eliminazione di rami e foglie secchi o ammalati. Nelle piante più giovani poi, per dargli la forma desiderata è necessaria anche una potatura di formazione, che permette di decidere la direzione dei rami. Infine, per stimolare la produzione di nuove gemme, si tagliano le cime dei rami, facendo la “cimatura” del cespuglio di rosa.
Alcuni tipi di rose emettono dei polloni alla base della pianta che vanno eliminati,
Quando la rosa ha raggiunto i primi due anni di vita, verso la fine dell’inverno, è possibile effettuare una concimazione del terreno aggiungendoci del letame e del concime minerale ricco in azoto e potassio, reperibili presso negozi specializzati.
E’ possibile raccogliere le rose ancora non del tutto schiuse per utilizzarle come splendidi ornamenti per la propria casa, recidendo lo stelo con una forbice ben affilata e disinfettata facendo un taglio netto ed obliquo. Una volta raccolte le rose, è necessario sistemarle subito in un vaso pieno d’acqua.
Teme gli insetti, come gli afidi, i coleotteri e la cocciniglia che colpiscono le foglie ed i petali e si eliminano con antiparassitari.
Le malattie fungine sono nemici tra i più temibili. I funghi più comuni sono lo oidio, la ticchiolatura il marciume dei fiori e il cancro dei rami.
Approfondisci quali sono le malattie delle rose.
I principi attivi contro i funghi delle rose sono a base di ossicloruro di rame che vengono utilizzati insieme al Fosetyl alluminio che serve a stimolare la pianta a produrre sostanze naturali di difesa.
Il marciume dei boccioli, l’oidio, il cancro dei rami e il cancro bruno, che si prevengono con un buon drenaggio dell’acqua ed evitando di lasciare il terreno troppo umido. I rami colpiti da queste malattie vanno potati se non dovessero funzionare i trattamenti con antifungini reperibili presso negozi specializzati.
Le rose da coltivare in vaso si acquistano in primavera presso i negozi specializzati e si invasano con tutta la zolla di terreno già attaccata alle radici, perciò bisogna posizionarle in un vaso capiente abbastanza da contenerle senza comprimerle.
Prima di riempire il vaso con il terreno è consigliabile sistemare uno strato di ghiaia o pietre per favorire il drenaggio dell’acqua. Sistemare il vaso in una zona al riparo dal vento che sia battuta dalla luce solare per almeno 5 - 6 ore al giorno. E' opportuno optare per un vaso di terracotta che favorisce la respirazione delle radici e del terreno. Le irrigazioni non devono creare ristagni d’acqua in modo da evitare la proliferazione di muffe.
Vediamo ora, come avviene la moltiplicazione delle rose: talea e la propaggine.
La talea è il metodo di moltiplicazione delle rose più semplice da realizzare.
Si preleva un pezzo di ramo apicale o di nodo a fine primavera, inizio estate. Il ramo deve avere una consistenza legnosa e deve comprendere due o tre nodi. La talea viene posta in un vaso con terriccio molto leggero a base di torba o ricco di sabbia per favorire il drenaggio e l'aerazione delle radici.
E' una tecnica meno usata della talea ed è indicata per piante con rami lunghi e flessibili.
Consiste nell'interrare la parte terminale di un ramo senza staccarla dalla pianta. La propaggine si esegue in primavera e dopo 20 - 30 giorni si formano le radici ed i primi germogli. A questo punto si isola la nuova piantina e la si trapianta in un altro vaso.
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