Come e dove coltivare il sedano dalla scelta e preparazione della dimora al raccolto, dalla semina alle pratiche colturali, quali: irrigazione, concimazione, pacciamatura, rincalzatura.
Di sedano ne esistono varie specie ma quelle comunemente coltivate sono due:
Le specie si differenziano anche per il periodo di coltivazione e la colorazione che spazia dal bianco candito al rosso.
Il sedano, pianta erbacea biennale, predilige un clima caldo umido (piovoso).
E’ una pianta che non sopporta le condizioni climatiche estreme sia di freddo, con temperatura che scendono al di sotto dello zero °C, che di caldo torrido.
Pur essendo una pianta poco esigente, il sedano predilige un terreno fertile, leggero e ben drenato.
La preparazione del terreno (vangatura e fertilizzazione) deve essere eseguita alcuni mesi prima della semina in piena terra o della definitiva messa a dimora delle piantine estirpate dal semenzaio.
In funzione della grandezza del sito, dello scopo della coltura (domestico o professionale), il terreno può essere vangato manualmente con la vanga o con la motozappa.
E’ sufficiente vangare il terreno per una profondità di circa 30-35cm:
Il sedano si riproduce per seme. Il periodo migliore per la semina coincide con l’intera stagione primaverile.
Scegliendo di prendere in considerazione le fasi lunari, la messa a dimora del sedano dovrebbe avvenire “con luna calante”.
La semina di fine inverno-inizio primavera assicura il raccolto durante l’estate, mentre la semina estiva assicura il raccolto durante la stagione invernale.
La semina può avvenire in un semenzaio o in piena terra. In ogni caso i semi distribuiti a spaglio nell’area interessata devono essere coperti da un sottilissimo strato di terreno (pochi millimetri). Il terreno dei semenzai va tenuto costantemente umido, evitando i ristagni idrici.
Dal momento della semina e fino a quando le piantine non sono sufficientemente grandi per l’innaffiatura bisogna utilizzare uno spruzzino, per poi passare alla doccetta dell’innaffiatoio. Ciò per evitare di smuovere i semi e le piantine appena.
Le piantine fanno la loro comparsa nel giro di un paio di settimana dal momento della semina e vengono trapiantate non appena avranno raggiunto una grandezza sufficiente (15-20 cm) per essere maneggiate senza subire danni (dopo 2 mesi circa dalla semina).
Estirpate dal semenzaio, le piantine di sedano vengono piantate in filari in piena terra distanziandole tra di loro di una ventina di centimetro lungo la fila, mentre tra i filari bisogna lasciare una distanza di circa 50-60 cm per rendere agevoli gli interventi colturali e confortevole il raccolto.
Il raccolto consiste nell’estirpare l’intera pianta anche se per alcune specie è possibili recidere dalla base solo alcune foglie.
L’operazione non prevede un preciso momento di maturazione della pianta.
Bisogna attendere una ventina di giorni dall’intervento di rincalzatura in modo che la parte interrata della pianta si sia imbianchita sufficientemente.
E’ presente nelle diete e ne viene consigliato il consumo per la ritenzione idrica.
Tra le malattie crittogamiche che interessano le piante di sedano ricordiamo la septoriosi che colpisce la massa fogliare e che si manifesta con macchie scure, mentre tra i parassiti animali il peggior nemico del sedano e rappresentato dalla mosca minatrice che come si evince dal nome mina la parte interna delle coste. Entrambe le patologie possono compromettere la vita della pianta.
Oltre che dalla mosca minatrice, il sedano teme l’attacco di roditori e lumache.
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