Erbe infestanti
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Le erbe considerate infestanti, dette anche malerbe, sono piante che crescono spontanee e che non svolgono alcuna funzione utile per l’uomo. Al contrario, il più delle volte, rappresentano solo un serio problema per le colture, per le piante che crescono assistite nei giardini e non per ultimo, per l’uomo, in quanto sono all’origine di molte allergie. Scopriamone le peculiarità, i nomi, le piante che tendono ad infestare e le tecniche per eliminarle.
Tipi di erbe infestanti
Le malerbe, come tutte le altre piante, sono dotate di elementi distintivi specifici. Esse si differenziano in base al ciclo di vita; alle caratteristiche embrionali; all’aspetto, in termini di dimensioni delle foglie di cui sono fornite; all’andamento che seguono. Vediamo qui, nel particolare, i tipi di erbe infestanti:
- Perenni. Le erbe o piante perenni sono quelle che hanno un ciclo di vita pluriennale. Per perdurare sviluppano fusti sotterranei (rizomi, bulbi, tuberi) aventi la funzione di riserva per il nutrimento della pianta. In questo modo essa può riprodursi nella primavera successiva.
- Annuali. Le erbe infestanti annuali sono quelle che compiono il loro ciclo di vita in un anno: germinano all’inizio della primavera, fioriscono in estate e muoiono in autunno.
- Monocotiledoni. Sono quelle piante a un solo cotiledone. I cotiledoni sono foglie embrionali carnose con funzione di riserva di nutrimento per il germoglio. I monocotiledoni, dunque, hanno una sola foglia embrionale. Inoltre il fiore di questo tipo di pianta è trimero ovvero può avere 3, 6 o 9 petali.
- Dicotiledoni. Sono quelle piante a due cotiledoni. A differenza dei monocotiledoni, le piante appartenenti a questa classe hanno fiori tetrameri o pentametri con verticilli (elementi che si trovano sullo stesso asse) a 4 o 5 pezzi.
- A foglia larga. Le piante a foglia larga sono caratterizzate per l’appunto da foglie ampie. Inoltre germogliano in primavera e/o autunno e possono essere facilmente controllate.
- A foglia stretta. In questo tipo di piante le foglie sono sottili e molto fitte. Germogliano in estate, sono generalmente annuali e piuttosto difficili da combattere poiché si riproducono velocemente e in gran quantità.
- Striscianti. Le piante ad andamento strisciante sono quelle che tendono a svilupparsi in larghezza piuttosto che in altezza. Danno vita a vere e proprie sovrastrutture che ricoprono manti erbosi poco curati.
- Rampicanti. Le piante ad andamento rampicante tendono a crescere in verticale e ad appoggiarsi a sostegni vicini come muri e pareti. Diventano infestanti quando iniziano ad arrampicarsi lungo i tronchi degli alberi o quando iniziano ad “assalire” le piante vicine.
- Cespitose. Sono quelle piante caratterizzate da steli, fiori e foglie derivanti da un’unica radice e che assumono all’aspetto le sembianze di un cespuglio.
Erbe infestanti, colture interessate, tecniche per combatterle.
Non possiamo far riferimento ad una lista di erbe infestanti poiché sono piante che diventano fastidiose nel momento in cui provocano dei danni. Tuttavia possiamo dire che ce ne sono alcune molto comuni nei prati, nei giardini, nei campi coltivati come nei terreni incolti. Le malerbe elencate di seguito si possono ritrovare tanto nei giardini quanto nei campi agricoli. Per una questione di chiarezza, per ogni infestante, saranno indicate qui solo le colture infestate e le tecniche per eliminarle. Nel capitolo successivo saranno, invece, indicate in maniera generica le modalità di diserbo riferite al giardino.
- Acetosella. Dicotiledone annuale o perenne, strisciante, a foglia larga, della famiglia delle Oxalidacee. Il suo aspetto richiama molto quello del trifoglio per le sue foglie piccole e obcordate. L’acetosella cresce sui terreni freschi ma ben drenati. La sua azione infestante è a danno principalmente dell’ulivo e della vite. Questi ultimi condividono con l’acetosella lo stesso tipo di terreno e lo stesso clima temperato. Quest’erba infestante la si può: sradicare; diserbare chimicamente utilizzando il dicamba, un diserbante appunto, con una dose di circa 15 ml in un quantitativo di 5 litri di acqua per 100 mq di terreno. Attenti però ad utilizzarlo in maniera corretta: inalarlo causa irritazione alle cavità nasali e ai polmoni; è corrosivo per gli occhi (in caso di contatto sciacquare con acqua corrente per 15 minuti); in caso di avvelenamento si notano vomito, dolori muscolari e cianosi.
- Ambrosia. Dicotiledone annuale o perenne, strisciante, a foglia stretta, della famiglia delle Asteracee. L’ambrosia comprende circa trenta varietà differenti, originarie dell’America. Esistono solo quattro varietà italiane: Ambrosia artemisifolia L., Ambrosia coronopifolia, Ambrosia maritima L., Ambrosia tenuifolia. La prima può raggiungere i 150 cm di altezza, il ciclo vitale è annuo e cresce su rocce e scarpate. La seconda può raggiungere i 250 cm di altezza, il ciclo vitale è perenne e cresce nelle zone abbandonate e nei pressi di ruderi e macerie. La terza può raggiungere i 150/200 cm di altezza, il ciclo vitale è annuo e cresce lungo le coste e sui terreni sabbiosi. L’ultima può raggiungere i 75 cm di altezza, il ciclo vitale è perenne e cresce sui terreni incolti e sabbiosi. L’ambrosia attacca principalmente le colture estive tardive come il girasole e la soia, ma anche colture di fave e mais. Inoltre, questa malerba è particolarmente pericolosa per l’uomo in quanto provoca allergie causando riniti, dermatiti, asma e problemi a livello respiratorio. Per eliminare questa pianta infestante la si può: sradicare prima della fioritura (questo impedisce la caduta dei semi e quindi una successiva riproduzione); utilizzare un diserbante come il glifosate a basse dosi quando la pianta raggiunge i 20 cm di altezza; praticare lo sfalcio (eliminare gli apparati epigei della pianta) da effettuarsi sempre prima della fioritura; realizzare una pacciamatura (copertura del terreno con erba, fieno e legnetti) che ha il compito di impedire ai semi di crescere e germinare.
- Amaranthus retoflexus. Dicotiledone annuale, cespitoso, a foglia larga, della famiglia delle Amarantacee. Può raggiungere un’altezza superiore ai 100 cm. Cresce in primavera e in estate soprattutto nei campi coltivati. L’amaranto attacca particolarmente il pomodoro e il mais. Queste ultime prediligono, come l’infestante, un clima temperato - caldo e un terreno ben drenato, anche se si adeguano ad ogni tipo di substrato. Per controllare la crescita di quest’erba si può: realizzare una falsa semina, che in pratica consiste nella preparazione del terreno per la semina ma senza interrare la semente: in questo modo l’infestante germinerà e successivamente potrà essere eliminata mediante erpicatura (riduzione delle zolle); praticare l’avvicendamento delle colture (successione sia nel tempo che nello spazio di diverse colture sullo stesso terreno); effettuare diserbo chimico con glifosate (1,5 l/ha per ogni ettaro di terreno.), isoxaflutole (0.07 l/ha) o nicosulfuron (0,8 l/ha). Vanno tutti miscelati con acqua.
- Artemisia. Dicotiledone perenne, cespitoso, a foglia stretta, della famiglia delle Asteracee. Può raggiungere i 150 cm di altezza. Quest’erba predilige terreni freschi e ben drenati. La fioritura ha inizio in estate e perdura fino all’autunno. L’artemisia è principalmente un’infestante della vite in quanto condivide con questa la predilezione per lo stesso tipo di terreno e di clima. Questa pianta infestante può essere eliminata attraverso: il diserbo meccanico, cioè estirpando l’erba alla radice; diserbo chimico a base di glifosate (in inverno) e di glufosinate ammonio (in primavera e in estate).
- Avena fatua. Monocotiledone annuale, cespitoso, a foglia stretta, della famiglia delle Graminacee. Può raggiungere i 150 cm di altezza. Quest’erba è un’infestante del frumento. Entrambe crescono su terreni piuttosto argillosi. Per eliminare l’avena fatua la si può: sradicare o effettuare una falsa semina, ossia preparare il letto di semina, senza far seguire la reale semina. Lo scopo è quello di stimolare la crescita delle infestanti e sradicarle prima dell’effettiva semina.
- Butomus umbellatus. Monocotiledone perenne, strisciante, a foglia stretta, della famiglia delle Butomacee. Può raggiungere i 150 cm di altezza. Dato che la butomus umbellatus preferisce, per germinare e fiorire (in estate), le zone umide e in prossimità dell’acqua si configura come un’infestante del riso. Sappiamo, infatti, che le risaie si caratterizzano proprio per le immense distese d’acqua che permettono al riso di germinare. Per eliminare questa malerba si può: praticare la falsa semina; procedere al diserbo chimico a base di oxadiazon con dosi di 0,7 - 1, 3 l/ha prima della semina, e di 1,5 - 2 l/ha prima della fioritura, quindi sul seme.
- Chenopodium album. Dicotiledone annuale, cespitoso, a foglia larga, della famiglia delle Chenopodiacee. E’ anche chiamato farinaccio, spinacio selvatico o farinello. Può raggiungere i 200 cm di altezza. Il farinaccio fiorisce da giugno a settembre nei campi coltivati, ma anche nelle zone ruderali ed incolte. L’azione infestante di questa malerba è a danno delle colture a ciclo primaverile- estivo come il mais e il pomodoro. Inoltre produce fitotossine che rallentano o addirittura bloccano la crescita di altre colture come il cetriolo. Per controllare la chenopodium album si può: procedere all’avvicendamento delle colture; effettuare lo sradicamento; praticare la cosiddetta solarizzazione (coprire il terreno con un telo di plastica per 5 - 6 settimane, dopo aver lavorato ed irrigato il terreno, previene la germinazione delle infestanti); procedere al pirodiserbo (utilizza calore secco o umido mediante elettricità o energia termica).
- Clematis. Dicotiledone perenne, rampicante, a foglia larga, della famiglia delle Ranuncolacee. Può raggiungere i 6 m di altezza. Predilige terreni alcalini e fiorisce tanto in primavera quanto in estate, arrecando danno agli ulivi. Per controllare la crescita di quest’erba infestante si può: praticare l’inerbimento interfilare (posizionare l’erba tra una fila e l’altra, in questo modo le malerbe vengono disciplinate); procedere con la pacciamatura; effettuare diserbo chimico a base di glifosate.
- Digitaria. Monocotiledone annuale, strisciante, a foglia stretta, della famiglia delle Graminacee. Può raggiungere un’altezza di 50 cm. Germoglia in primavera e in estate soprattutto nei campi coltivati ad alto tasso di umidità. Proprio per la scelta del terreno, la digitaria infesta in modo particolare pomodoro e mais. Per eliminare la malerba si può: procedere allo sradicamento quando l’infestante è già cresciuta; utilizzare diserbanti antigerminello, cioè che vengono utilizzati prima della germinazione, che avviene generalmente a maggio, con una dose di 40 ml in 6 litri d’acqua per 100 mq di terreno.
- Echinochloa crus - galli. Dicotiledone annuale, cespitoso, a foglia stretta, della famiglia delle Graminacee. Può raggiungere i 150 cm di altezza. Fiorisce da giugno a ottobre. Predilige terreni umidi e per questo è un’infestante del riso. Per la sua fioritura estiva, l’echinochloa attacca anche il pomodoro. Per eliminare la malerba si può: praticare lo sradicamento o il diserbo chimico. In quest’ultimo caso utilizzare diserbanti graminicidi che vengono assorrbiti dalla malerba attraverso le foglie.
- Edera. Dicotiledone perenne, rampicante, a foglia larga, della famiglia delle Araliacee. Può raggiungere un’altezza di 30 m. Fiorisce tra agosto ed ottobre. Cresce sui terreni argillosi e umidi. Esistono numerose varietà ma la più conosciuta è la Hedera helix. E’ una pianta rampicante, capace dunque di risalire lungo gli alberi come l’ulivo, derubandoli delle sostanze nutritive e vitali. Per eliminare questa malerba la si può: sradicare, non basta infatti tagliarla essa ricrescerà più forte di prima; utilizzare un diserbante a base di glifosate sempre a dosi molto basse essendo tossico per la salute dell’uomo.
- Fallopia convolvulus. Dicotiledone annuale, strisciante, a foglia larga, della famiglia delle Polygonacee. Può raggiungere un’altezza di 120 cm. Germoglia da maggio a settembre nei campi coltivati, negli orti e nelle zone incolte. La Fallopia può, dunque, infestare diversi tipi di coltura come il pomodoro, la melanzana, la lattuga... ma anche mais e altri cereali. Per controllare questa malerba si può: praticare la rotazione delle colture, la falsa semina e il diserbo chimico a base di glifosate.
- Galium Aparine. Dicotiledone annuale, strisciante, a foglia stretta, della famiglia delle Rubicacee. Può raggiungere i 150 cm di altezza. Cresce in primavera e in autunno, prediligendo terreni umidi e grassi. Per la condivisione dello stesso tipo di terreno, la galium aparine è un’infestante del frumento. Il grano è il cereale maggiormente coltivato in Italia dunque risulta molto facile dover fare i conti con questa malerba. Per controllarla occorre effettuare arature profonde. Queste permettono ai semi di interrarsi evitando così che la malerba possa germinare.
- Gramigna. Monocotiledone perenne, strisciante, a foglia stretta, della famiglia delle Graminacee. Può raggiungere un’altezza superiore ai 60 cm. Germoglia in estate e predilige i terreni argillosi e umidi. Attacca dunque colture come il pomodoro, il mais e l’ulivo. La gramigna è la pianta infestante maggiormente diffusa, conosciuta e tra le più difficili da eliminare. In ogni caso si può: sradicare; usare diserbanti graminicidi come il propizamide in una dose di 2 ml in un litro d’acqua per 100 mq di terreno, per ampliare l’efficacia si può miscelare con altri diserbanti come la simazina (di solito si trovano in commercio già miscelati).
- Ortica. Dicotiledone perenne, cespitoso, a foglia larga, della famiglia delle Urticacee. Può raggiungere i 2 m di altezza. Predilige terreni ricchi di sostanze organiche e fiorisce in primavera. L’ortica svolge la sua azione infestante nei campi coltivati, nei vigneti e negli uliveti. Per controllare la crescita di questa malerba si può: praticare l’inerbimento interfilare (posizionare l’erba tra una fila e l’altra, in questo modo le malerbe vengono disciplinate); realizzare una pacciamatura; effettuare diserbo chimico a base di glifosate.
- Setaria. Monocotiledone annuale, cespitoso, a foglia stretta, della famiglia delle Graminacee. Esistono circa 110 varietà tra cui ricordiamo: Setaria glauca, Setaria italica, Setaria verticillata e Setaria viridis. Tutte fioriscono tra l’estate e l’autunno e sono prevalentemente infestanti del mais e delle colture arboree ed erbacee. Per eliminare questa malerba si può: praticare il diserbo chimico a base di propizamide con una dose di 2 ml in un litro d’acqua per 100 mq; estirpare la pianta dalla radice.
- Solanum nigrum (detta comunemente morella comune). Dicotiledone annuale, strisciante, a foglia larga, della famiglia delle Solanacee. Può raggiungere i 70 cm di altezza. Germina in primavera e predilige i terreni umidi e ricchi di azoto e fosforo. La solanum è un’erba infestante del mais e del pomodoro ma anche degli agrumi. Per eliminare questa malerba si può: procedere a sradicarla; utilizzare un diserbante della classe degli imidazolinoni con una dose di 0, 75 ml in un litro di acqua per 100 mq di terreno.
- Stellaria media. Dicotiledone annuale, strisciante, a foglia larga, della famiglia delle Caryophyllacee. Può raggiungere un’altezza di 40 cm. Germoglia in primavera e in autunno su terreni molto fertili e azotati. Per controllare quest’infestante si può: effettuare arature profonde; praticare la solarizzazione (coprire il terreno con un telo di plastica trasparente per 5 - 6 settimane, dopo aver lavorato ed irrigato il terreno, previene la germinazione delle infestanti); realizzare una pacciamatura (copertura del terreno con erbe, foglie e altre sostanze organiche); praticare il pirodiserbo.
Le erbe infestanti nei prati e nei giardini
Nei prati come nei giardini le erbe infestanti crescono nelle zone lasciate all’incuria o nelle aree diradate. E’ in questi spazi, infatti, che le malerbe possono crescere e svilupparsi indisturbate.
Per le infestanti dei prati e dei giardini la distinzione che viene comunemente applicata è quella relativa alle caratteristiche delle foglie di cui sono fornite. Dunque ci riferiremo ad esse parlando di malerbe a foglia larga e malerbe a foglia stretta.
Malerbe a foglia larga
Come già esplicitato, le piante infestanti a foglia larga sono quelle dotate di foglie ampie ed estese. Le principali malerbe, che ritroviamo nei giardini e nei prati, a foglia larga sono:
- Margherita. Dicotiledone annuale, strisciante, della famiglia delle Asteracee. Può raggiungere un’altezza di 90 cm. Preferisce terreni ben drenati e fertili. La margherita fiorisce da maggio ad ottobre, nelle zone fredde, e durante tutto l’anno in condizioni di clima temperato - caldo.
- Rumex L. Dicotiledone perenne, cespitoso, della famiglia delle Polygonacee. Può superare il metro di altezza. La romice preferisce i terreni umidi e acquitrinosi e fiorisce tra aprile e giugno.
- Tarassaco. Dicotiledone perenne, cespitoso, della famiglia delle Astaracee. Il tarassaco può raggiungere un’altezza di 30 cm. Fiorisce in primavera ed autunno. Quest’erba infestante è facilmente adattabile, quindi, cresce su ogni tipo di terreno.
- Trifoglio. Dicotiledone perenne o annuale, cespitoso e strisciante, della famiglia delle Fabacee. Può raggiungere un’altezza di 30 cm. Il trifoglio predilige i terreni argillosi, ma ben si adatta a vivere un po’ ovunque.
Per eliminare tutte queste erbe infestanti si può: procedere allo sradicamento quando sono ancora piccole; effettuare diserbo chimico con erbicidi del gruppo dei benzonitrili come il diclobenil, dei fenossiderivati come MCPA e delle piridine come il clopiralid, nelle dosi indicate sulle confezioni. Il diserbante va lasciato sulle foglie per almeno otto ore.
Malerbe a foglia stretta
Le malerbe a foglia strette sono quelle che, come abbiamo già visto, hanno foglie sottili e molto fitte. Le principali di prati e giardini sono:
- Digitaria. Monocotiledone annuale, strisciante, a foglia stretta, della famiglia delle Graminacee. Può raggiungere un’altezza di 50 cm. Germoglia in primavera e in estate soprattutto nei campi coltivati ad alto tasso di umidità.
- Setaria. Monocotiledone annuale, cespitoso, della famiglia delle Graminacee. La sua altezza può cambiare in base alla varietà, ne esistono circa 110. La setaria predilige i terreni argillosi e fiorisce da giugno ad ottobre.
Queste piante producono moltissimi semi e per questo sono difficili da controllare. Si può, però, provare con diserbanti antigerminello come l’’oxidazion o il pendimethalin nelle dosi indicate sulle confezioni.
Rimedi naturali per combattere le erbe infestanti
Fino ad ora abbiamo visto che per combattere ed eliminare le malerbe si può ricorrere al diserbo meccanico e al diserbo chimico. Esistono anche dei rimedi naturali da poter adottare, anche se è sempre meglio praticare il tipo di diserbo dedicato. Ad ogni modo è possibile utilizzare alcuni detergenti presenti nelle nostre case come quello per le stoviglie oppure la candeggina. Il primo una volta sciolto in acqua bollente può essere direttamente versato sulle erbe infestanti. Il secondo può essere spruzzato senza essere diluito. Un altro rimedio è dato dal sale che basterà interrare in prossimità delle malerbe in particolare lì dove si estendono le radici. Infine per privare le malerbe della luce del sole facendole così morire, basterà coprirle con un telo spesso o con dei fogli di giornale, tenendoli ben fermi con dei pesi ad esempio delle pietre.