Gardenia cura e coltivazione

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Cura e coltivazione della gardenia, pianta ornamentale a portamento cespuglioso, dalle tecniche di riproduzione all’impianto in vaso o piena terra, dalle cure colturali alla malattie e parassiti.

Informazioni sulla gardenia.

Arbusto sempreverde, originario dell’Asia, Giappone e Africa del Sud, della famiglia delle Rubiaceae, è un’apprezzata pianta ornamentale, che raggiunge i 2 m di altezza. Oltre che come pianta ornamentale da appartamento, industrialmente viene coltivata per la produzione di fiori recisi. Negli habitat di origine esistono varietà a portamento arboreo che possono raggiungere i 20 metri di altezza. Presenta foglie verdi lanceolate e una infiorescenza formata da grossi e profumati fiori bianchi, mentre i semi sono costituiti da bacche contenente i semi.

Riproduzione della gardenia.

Essenzialmente per talea, in misura minore per margotta, entrambe tecniche di riproduzione agamiche che assicurano nuove piante con gli stessi caratteri genetici della pianta madre, cui si aggiunge come per ogni pianta la moltiplicazione per seme, poco praticata a livello amatoriale che genera ibridi.

Impianto delle gardenie in vaso e piena terra.

In genere si preferisce coltivarle in vaso, in modo da poterle spostare e preservarle da condizioni climatiche non compatibili con la specie. E’ possibile coltivarle in piena terra nelle aree costiere del Centro Sud.

Clima, esposizione e composizione del terreno.

La gardenia, oltre al freddo, teme le escursioni termiche. Vive bene in piena terra nelle aree a clima temperato caldo, caratterizzato da estate lunghe e calde e inverni miti, con temperature che possono scendere di pochi gradi sotto lo zero. Agli esemplari coltivati in vaso all’interno dell’appartamento bisogna assicurare una temperatura pressoché costante, prossima ai 16-18°C. Predilige un terreno ricco di sostanze organiche, leggero e ben drenato. Per le piante in vaso bisogna utilizzare una composta formata per metà da terriccio universale a base acida e per la restante metà da torba, stallatico maturo e materiali che contribuiscono a migliorare il drenaggio, come sabbia, ghiaia, lapillo vulcanico o argilla espansa. Bisogna assicurarle una esposizione luminosa, ma soffre il sole diretto.

Cure colturali.

Annaffiatura.

La gardenia predilige un terreno fresco e un ambiente circostante con il giusto grado di umidità, per cui le annaffiature vanno eseguite con regolarità, intervenendo quando non residuano tracce della precedente irrigazione, accertandosene manualmente per evitare pericoli ristagni idrici. La frequenza degli interventi dipende dalla stagione e dalla zona climatica, soprattutto per le gardenie in piena terra o in vaso collocatie all’esterno su balconi e terrazzi, per le quali le annaffiature hanno il compito di integrare le piogge. A titolo esemplificativo, per queste ultime: durante la piena estate potrebbe risultare necessario annaffiare anche tutti i giorni, mentre gli interventi si diradano durante le stagioni intermedie, primavera e autunno, per essere completamente sospesi durante l’inverso. Diversa è la situazione per le gardenie tenute durante l'inverno in ambienti riparati o addirittura riscaldati. In questo caso bisogna far leva sul buon senso, tenendo presente che le piante in genere muoiono più per eccesso che carenza d’acqua. Bisogna utilizzare possibilmente acqua piovana, ossia acqua demineralizzata, priva di calcare, elemento quest’ultimo temuto dalla gardenia.

Potatura della gardenia.

Con eccezione degli interventi di pulizia e mantenimento, con i quali si eliminano eventuali rametti spezzati o secchi, la gardenia non richiede veri interventi di potatura. In fase di formazione, durante i primissimi anni di vita, interventi di cimatura stimolano l’emanazione di getti laterali, per una pianta più cespugliosa, mentre la rimozione di getti più vigorosi stimola la fioritura.

Concimazione.

Per la gardenia la prima importante concimazione è quella fatta con concime organico in occasione della preparazione del substrato per l’impianto. Durante la stagione vegetativa, da marzo a settembre, ogni 30-45 giorni, bisogna diluire nell’acqua destinata all’irrigazione concime liquido specifico per piante acidofile.

Rinvaso.

Scopo del rinvaso è quello di sostituire il vaso, diventato insufficiente rispetto alle nuove esigenza della pianta, nonché provvedere alla sostituzione del terriccio diventato povero degli elementi nutritivi, che non si riescono ad integrare adeguatamente con le concimazioni. Il rinvaso diventa improcrastinabile quando la massa radicale ha occupato buona parte dello spazio inizialmente destinato al terriccio e le radici cominciano a sollevare il terreno in superficie o invadere i fori di drenaggio del vaso. E’ un’operazione da eseguire con l’arrivo della primavera.

Malattie e parassiti.

Tra le avversità più comuni, la gardenia può diventare preda di insetti, come la cocciniglia, o vittima della clorosi, cui si aggiungono in misura minore afidi e ragnetto rosso. La cocciniglia, cosiddetta fioccosa, è un insetto fitofago che vive in colonie sulla parte aerea della pianta, in particolare sulla pagina inferiore delle foglie, di cui ne succhia la linfa, attraverso punture che diventano potenziali veicoli di infezioni. I loro rifiuti organici creano sulle foglie la cosiddetta melata che stimola la formazione della fumaggine, un fungo poco bello da vedere. Le foglie infestate ingialliscono, seccano e cadono. Le cocciniglie si sviluppano in presenza di un clima caldo e asciutto. Si combattono con insetticidi appropriati, alternati a trattamenti con soluzioni di olio bianco, e con la rimozione manuale degli stessi, servendosi di un cotton fioc imbevuto in una soluzione saponata o in alcool. Si prevengono mantenendo l’ambiente circostante alla pianta con il giusto grado di umidità, fertilizzando con concimi poveri di azoto, e rimuovendo le eventuali infestanti ai piedi della pianta. La clorosi è malattia che colpisce la parte aerea della pianta, in particolare le foglie che rallentano la crescita, ingialliscono e cadono. L’inconveniente può essere di natura infettiva o conseguenza di un insufficiente processo clorofilliano, presenza di ristagni idrici, insufficienza di ferro rispetto agli altri micronutrienti.

Domande frequenti.

La gardenia può essere coltivata all’esterno in piena terra?

Si, ma nelle regioni del Centro Sud del nostro paese, caratterizzate da clima mediterraneo con estate lunghe e inverni miti.

Quando e come potare la gardenia?

La gardenia non necessita di una vera potatura. Nei primi anni di vita sono possibili interventi di cimatura per aumentare gli getti laterali e realizzare una pianta più cespugliosa, mentre durante la fioritura, per motivi estetici e per evitare pericoli di infezione vanno rimossi i fiori man mano che appassiscono. Alla fine della fioritura è anche possibile accorciare gli eventuali rami che fuoriescono dalla forma stabilita.

Dopo quando tempo fioriscono le gardenie?

Dopo 3-4 anni dall’impianto.

Quando si prelevano e quanto devono essere lunghe le talee della gardenia?

Della grandezza di 10-12 cm, si prelevano a fine inverno o fine estate e vanno messe a radicare in una composta di sabbia e torba in parti eguali, che va mantenuto umido ma non inzuppato durante tutto il periodo necessario per la radicazione.

Dove e come va mantenuto il contenitore con la talea?

Fino alla completa radicazione, il contenitore va tenuto in un luogo con poca luce ed una temperatura prossima ai 16-20°C. Ogni paio di giorni il telo che lo copre va rimosso per arieggiare il terreno, evitando problemi di condensa. Con l’occasione si inumidisce il terriccio, se necessario. Una volta che la talea ha sufficientemente radicata si rimuove il telo e si riporta gradatamente alla luce. Quando diventa sufficientemente grande e compaiono i primi getti laterali, è il momento di piantarla nella dimora definitiva in vaso o piena terra.

Perché la gardenia perde le foglie?

Per eccesso o carenza d’acqua.

Perché le foglie della gardenia diventano gialle?

Per carenza di ferro.

Perché la gardenia presenta delle macchie biancastre sulla pagina inferiore delle foglia?

Presumibilmente è diventata preda della cocciniglia.

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