Guida sulla pianta di gelsomino, dalle origini alla caratteristiche, dalle specie arbustive a quelle rampicanti, dai sempreverdi alle specie a foglie caduche, dalle tecniche di moltiplicazione alle pratiche colturali, agli utilizzi.
Il genere Jasminum, Gelsomino, della famiglia delle Oleaceae, a portamento arbustivo - rampicante, comprende circa 250 specie, sempreverdi e a foglie caduche, originarie delle zone tropicali temperate dell’ Asia, America, India, Cina e paesi del Bacino Mediterraneo, che raggiungono un'altezza media prossima ai 2-3m. I gelsomini vengono coltivati in vaso o piena terra come arbusti singoli o come rampicanti per rivestire graticci, ringhiere, gazebo, tettoie, pergolati, muri ed archi, al fine di creare aree riservate, zone di frescura, barriere alla vista dei vicini, passanti e agli agenti atmosferici. La specie gelsomino rappresenta un’apprezzata pianta ornamentale per l’utilizzo come rampicante e per le abbondanti fioriture, di cui si coprono con fiori, dal bianco al rosa, che crescono all’apice dei rami. L’aromaterapia sostiene che il profumo di gelsomino inibisce il dolore e crea uno stato di felicità e di benessere, mentre per la medicina omeopatica il gelsomino giallo risulta indicato per la cura dell’influenza, del raffreddore e della cefalea. Tra le specie maggiormente rustiche, che fioriscono a fine inverno su rami spogli, ricordiamo il Gelsomino d’inverno (Jasminum nudiflorum) ed il Gelsomino giallo (Jasminum primulinum), caratterizzati da fiori gialli, mentre tra le specie maggiormente coltivate a scopo ornamentale, troviamo il Gelsomino di Spagna (Jasminum grandiflorum) ed il Gelsomino bianco o Gelsomino comune (Jasminum officinale). Il Gelsomino d’inverno (Jasminum nudiflorum) è conosciuto come Gelsomino di San Giuseppe per il periodo di fioritura che coincide con la fine dell’inverno-inizio primavera, periodo in cui cade la ricorrenza di S. Giuseppe.
Il gelsomino d’inverno (Jasminum nudiflorum), conosciuto come Gelsomino di S. Giuseppe, di origine cinese è un arbusto molto rustico caducifoglia che può superare i 2 metri di altezza. Fiorisce in piene inverno sui rami privi di foglie, ornandoli con piccoli fiori gialli. Se guidato fin dall’impianto è una pianta che si presta ad essere coltivata sia come rampicante che come arbusto singolo e persino come genere strisciante- tappezzante.
Il Gelsomino giallo (Jasminum primulinum), di origine cinese, è una specie sempreverde, rampicante, che può superare i 3 metri di altezza. Durante la stagione primaverile si ricopre di grossi fiori gialli. Nelle aree caratterizzate da un clima temperato caldo, si presta ad essere coltivato con successo in piena terra in una posizione soleggiata.
Il Gelsomino di Spagna (Jasminum grandiflorum) è un arbusto di origine indiana che supera raggiunge i 2 metri di altezza e che necessita di un clima particolarmente mite. Nelle aree con condizioni climatiche avverse deve essere coltivato esclusivamente in vaso, in modo da poter essere ricoverato in serre non riscaldate o ambiente equivalente durante i periodi caratterizzati da condizioni climatiche particolarmente avverse. E’ un genere caratterizzato da una lunga fioritura. Durante l’intera stagione estiva e per tutta la stagione autunnale si ricopre di profumati fiori bianco-rosa. Alla fine della fioritura necessita di un incisivo intervento di potatura di ringiovanimento.
Il Gelsomino bianco o Gelsomino comune (Jasminum officinale), arbusto di origine indiana, è una specie rampicante caducifoglia molto rustica, che si presta ad essere coltivata in piena terra in aree caratterizzate dal un clima abbastanza freddo, con temperatura che raggiungono i -10-15°C. Raggiunge i 6-7 metri di altezza e durante la stagione estiva produce profumati fiori bianchi a mazzetti.
Oltre alle 250-300 specie circa del genere Jasminum, esistono piante, come il Trachelospermum jasminoides che somigliano molto al gelsomino vero ma che non fanno parte delle relative specie. Si tratta di piante che possono essere coltivate per le stesse finalità del gelsomino vero e per le quali in larga misura valgono le stesse cure cultuali.
Non tutte le specie hanno le stesse esigenze. Il Jasminum primulinum non sopporta il freddo, deve essere preservato con temperature inferiori ai 6-7°C, e predilige una postazione particolarmente soleggiata, mentre il Gelsomino d'inverno (Jasminum nudiflorum) e il Gelsomino comune (Jasminum officinale) prediligono una postazione semiombreggiata e sopportano il freddo, con temperatura che possono raggiungere i -15°C.
Non è una pianta molto esigente, si adatta a qualsiasi tipo di terreno, ma predilige un terreno torboso -sabbioso, leggero e profondo, in grado di assicurare un buon drenaggio. Un terreno medio impasto, in cui torba, sabbia e elementi nutritivi sono presenti nelle giuste proporzioni, in grado di assicurare un substrato, oltre che ben drenato, feritile e con una buona aereazione. In sintesi, il gelsomino ha bisogno: di un clima fresco, una postazione soleggiata e un terreno medio impasto.
Il periodi migliore per l’impianto dipende dalla maggiore o minore rusticità della specie. Le specie resistenti al freddo, come lo Jasminum nudiflorum e lo Jasminum officinale, possono essere messe a dimora durante l’intera stagione autunnale e invernale, con eccezione dei brevi periodi di freddo eccessivo, caratterizzati da improvvise gelate, mentre la specie che teme il freddo, come lo Jasminum primulinum, va messa a dimora nella seconda metà della stagione primaverile.
La frequenza e l’intensità delle innaffiature devono essere tali da assicurare, senza soluzione di continuità, un terremo adeguatamente umido, scongiurando i pericolosi ristagni idrici.
Durante la stagione vegetativa, se richiesto dallo stato della pianta, si può intervenire un paio di volte apportando concime liquido, da diluire nell’acqua destinata all’irrigazione, un concime bilanciato in cui gli elementi principali, quali azoto, fosforo e potassio, sono presenti in egual misura.
Con eccezione di qualche specie, come lo Jasminum primulinum, che richiede un vero intervento di potatura, da eseguire una volta terminata la fioritura, recidendo i tralci a 8-12cm dal suolo, per la quasi totalità di varietà di gelsomino risulta sufficiente la rimozione dei rami secchi, spezzati, interessati da patologie parassitarie o danneggiati dal freddo, cui può essere affiancata una potatura che potremmo definire di ringiovanimento, con la quale si provvede a rimuovere i ramo vecchi e legnosi.
I gelsomini si producono essenzialmente per talea e per propaggine, ma non sono escluse le riproduzioni per margotta, separazione di polloni e per semina. Quest’ultima è forse la tecnica di propagazione meno praticata in considerazione della difficoltà a reperire semi di gelsomini veri.
Per approfondimenti sulle pratiche colturali del gelsomino potete consultare le guide: Gelsomino potatura - Gelsomino riproduzione - Gelsomino cura e coltivazione.
I gelsomini possono essere preda di afidi e cocciniglie, cui si aggiungono avversità conseguenza di errate pratiche culturali, come il raggrinzimento delle foglie per carenza d’acqua o le scottature della vegetazione giovane per l’esposizione diretta ai raggi solari, nonché malattie fungine, quali lo oidio, la muffa grigia e la fumaggine.
Per approfondimenti sulle malattie, da come riconoscerle a come curarle e prevenirle, potete consultare la guida:"Gelsomino malattie".
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