L'impermeabilizzazione dei muri controterra è necessaria perchè questi sono esposti all’umidità dovuta a fenomeni di capillarità , cui si aggiunge l’eventuale condensazione dell’aria umida, quale conseguenza di un inadeguato isolamento termico. Vediamo di cosa abbiamo bisogno (materiale e attrezzi) e come realizzarla?
L’impermeabilizzazione dei muri controterra è quella serie di operazioni necessarie per realizzare una protezione dei muri interrati che accompagni la costruzione per tutta la sua durata, a meno di eventi imprevisti. Il problema della impermeabilizzazione dei muri controterra non è di semplice ed univoca soluzione e richiede al progettista un accurato e preliminare studio sulla morfologia del terreno in cui è collocata la costruzione. La finalità di detto studio è di stabilire con certezza le cause della probabile umidità che interesserà le pareti da realizzare. Umidità che qualora non fosse opportunamente trattata renderebbe nell’immediato gli ambienti circoscritti dalle pareti stesse insalubri e nel tempo ne minerebbe anche la stabilità. Lo studio è reso necessario dalla considerazione che le tecniche di impermeabilizzazione risulteranno differenti a seconda delle cause che determinano l’umidità.
Per stabilire la tecnica di intervento più idonea, bisogna considerare le cause dell’umidità e che non tutti i terreni si comportano nello stesso modo, circa la capacità di assorbire e trattenere acqua.
Cosa sono i muri controterra? I muri controterra sono un’ampia categoria dei muri di sostegno e precisamente sono manufatti la cui principale funzione è di racchiudere e puntellare i terrapieni (accumuli di terreno sia naturali che artificiali). Una particolare tipologia dei muri controterra è costituita dai muri perimetrali di edifici che risultano a diretto contatto col terreno o perché si sviluppano a partire da solai che sono posizionati al di sotto del piano di calpestio come quelli di scantinati, cantine, garage sotto il piano stradale o perché addossati a terrapieni. Nel prosieguo dell’articolo saranno oggetto del nostro interesse principalmente le tecniche di impermeabilizzazione di questa ultima tipologia di pareti. |
Le principali cause di umidità di un muro controterra sono:
Come si è detto dette tecniche non sono univoche e dipendono dalle cause che determinano il bagnamento ed in maniera meno determinante dai materiali che costituiscono la parete e dalla natura del terreno a ridosso di essa.
Nel seguito descriveremo le varie tecniche di impermeabilizzazione differenziandole in funzione delle cause che hanno determinato il bagnamento.
Importante al fine di individuare la tecnica più opportuna è conoscere l’esatta natura del terreno ed il suo drenaggio. Dove il drenaggio è, come già detto, la sua capacità del terreno di non consentire il ristagno dell’acqua meteorica.
Notiamo che non è stata disposta alcuna guaina impermeabilizzante al di sotto della pavimentazione perché si è ritenuto che il drenaggio del terreno sia tale da non determinare ristagno di acqua al di sotto del solaio con conseguente risalita di umidità per capillarità. L’isolamento termico risulta indispensabile per impedire che parete e pavimento raffreddandosi eccessivamente siano interessati da bagnamento per condensa di umidità.
In questa situazione la guaina bituminosa viene montata oltre che sulla faccia della parete rivolta verso il terrapieno anche sulla soletta di base al di sotto dello strato di isolamento termico posto sotto la pavimentazione. La guaina verticale che impermeabilizza la parete viene protetta con un ulteriore strato di guaina bugnata che ne aumenta la protezione e favorisce il drenaggio verticale dell’acqua. Sia la parete che il solaio del pavimento sono protetti da uno strato di isolante termico che ne impedisce l’eccessivo raffreddamento e la condensa dell’umidità dell’ambiente.
Per la realizzazione questa tipologia di impermeabilizzazione si parte dalla soletta di base. Per costruirla si utilizza un calcestruzzo con specifici additivi per fondazioni impermeabili: ad elevato contenuto in cemento, con rapporto acqua cemento minore di 0,45, inerti di bassissima granulometria. Una volta che il getto si è seccato su di esso si posa la guaina bituminosa in poliestere. Sulla guaina si realizza il nuovo getto della restante parte della fondazione e della parete. Si utilizzerà ovviamente il calcestruzzo già descritto. Una volta che anche questo manufatto è perfettamente asciutto ed indurito si posa la guaina bituminosa in poliestere sulla parete verticale avendo cura di raccordarla e sigillarla su quella orizzontale. Su di essa si poserà poi la guaina bugnata ed infine si realizza l’interro. Internamente si ricopriranno poi le pareti e i solai di calcestruzzo con pannelli di isolante termico per evitare anche fenomeni di condensa.
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