Approfondimento sull’isolamento acustico, dalla scelta dei materiali alle soluzioni più idonee per il fai da te. Scopriamo come sottrarci ai fastidiosi rumori del coinquilino del piano superiore isolando il soffitto o il pavimento per eliminare l’inquinamento acustico da calpestio, o ancora come costruire pareti doppie con un minimo di intercapedine o come isolare le finestre dai rumori del traffico.
L’isolamento acustico di un ambiente è senza dubbio la soluzione migliore per contrastare i rumori, soprattutto quelli forti e continuativi che possono essere causa di malessere, e generare stress e stati d'ansia. Non a caso il termine “rumore” sta a indicare ogni manifestazione acustica “fastidiosa” e nociva all’orecchio, per contro il silenzio è sinonimo di pace e quiete.
Vediamo quindi come preservare da eccessivi rumori gli ambienti di lavoro e quelli domestici e, come far fronte alle molti fonti di rumore,(da quelli da impatto, come la caduta di oggetti sul pavimento, a quelli interni, ai rumori provenienti dall’esterno, tipo il traffico aereo, stradale, ecc.) che minacciano la nostra quiete.
<p >Il rumore viene misurato in decibel (dB): il disturbo cagionato all’orecchio cresce col crescere di questo valore. |
L’isolamento acustico è l’insieme di tecniche che ostacola il propagarsi di onde sonore tra due ambienti, grazie all’ utilizzo di materiali particolari. L’energia sonora, infatti, quando incontra una superficie rigida, si scompone in tre parti:
I materiali che si utilizzano per isolare acusticamente possono essere quindi di due tipi:
Sono detti isolanti acustici quei materiali che hanno fattore di trasmissione nullo, tale fattore aumenta al diminuire della massa della parete e al diminuire della velocità di trasmissione del suono. |
L’isolamento acustico, obbligatorio nella realizzazione di nuove costruzioni o modifica di strutture, come aeroporti, strade, autostrade, impianti sportivi e anche in ambito lavorativo (in quelle attività che utilizzano macchinari molto rumorosi come fabbriche, officine meccaniche, falegnamerie ecc), deve essere migliorato anche in ambito domestico isolando pareti esterne, interne, pareti divisorie, pavimento, soffitto, porte e finestre.
Per le nuove costruzioni bisogna adeguarsi alle disposizioni fissate dalla “Legge quadro sull’inquinamento acustico” del 26/10/1995 n. 447, attuata con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 5 dicembre 1997, che fissa i parametri relativi ai requisiti acustici passivi dei vari edifici, con l’obiettivo di ridurre l’esposizione al rumore all’interno delle costruzioni, con particolare riguardo a quelle residenziali.
Premesso che suoni e rumori si misurano in Decibel (Db) e che dai 140 Db inizia per le orecchie la soglia del dolore, la normativa stabilisce le prestazioni minime di isolamento dai rumori che debbono possedere le varie strutture degli edifici (solai, pareti, pavimenti, soffitti, ecc), in funzione della destinazione (civili abitazioni, scuole, ospedali, ecc).
Per gli edifici residenziali la normativa fissa i seguenti parametri:
Per ottenere questi risultati non è necessario aumentare eccessivamente lo spessore degli elementi divisori, ma occorre utilizzare prodotti innovativi e di qualità, da posare con tecniche appropriate.
Infatti, a parità di caratteristiche tecniche, del materiale e della struttura (solaio, pavimento, parete, ecc) nel suo complesso, il risultato può essere influenzato da eventuali errori di posa in opera, dalla presenza di punti di debolezza, dalle eventuali difformità costruttive rispetto al progetto iniziale ecc.
Se il materiale isolante non viene posato correttamente e protetto dall’umidità, le prestazioni e la durata possono ridursi significativamente.
Tra i materiali fonoassorbenti che maggiormente trovano impiego come isolanti acustici troviamo:
I materiali fonoisolanti utilizzati in edilizia, vengono solitamente uniti a quelli fonoassorbenti per non appesantire le strutture e per ragioni di costo. Tra i materiali fonoisolanti più utilizzati troviamo:
Differenza tra materiale fonoassorbente e materiale fonoisolante: I materiali fonoisolanti sono invece quelli che non si lasciano attraversare dal suono, e che riflettono l’energia sonora che ricevono: idonei pertanto per isolare acusticamente stanze e locali. Si parla di isolamento acustico in senso stretto in presenza di utilizzo combinato di materiali fonoassorbenti e materiali fonoisolanti, o di materiali particolari che cumulano le due caratteristiche tecniche. |
Il valore di isolamento acustico previsto dalla normativa per le facciate (muri perimetrali) vale anche per i tetti (facciate con una certa pendenza) e deve essere uguale o superiore ai 40 dB, obiettivo però più difficile da raggiungere, in quanto le strutture inclinate reagiscono meno bene all’isolamento acustico.
L’isolamento acustico del tetto può avvenire in fase di costruzione, utilizzando dei pannelli isolanti, da posare sulla carpenteria e sui quali viene poggiata la copertura del tetto, o in fase di ristrutturazione posizionando i pannelli isolanti nel sottotetto.
Puoi approfondire l’argomento consultando la guida: Isolamento del tetto. |
Per proteggersi dai rumori da calpestio provenienti dal piano superiore è possibile realizzare un controsoffitto in cartongesso, un materiale con spiccate caratteristiche fonoisolanti. L’operazione comprende un ingombro totale, ossia un abbassamento del soffitto esistente, che varia mediamente dai 10 ai 20 cm. Ovviamente, il potere di isolamento diminuisce col diminuire dell’ingombro della struttura.
L’iter operativo prevede:
Scopo dell’isolamento acustico del pavimento è quello di eliminare, o quantomeno ridurre sensibilmente, i rumori da calpestio e può essere realizzato in fase di prima costruzione o di ristrutturazione. Al riguardo, la normativa prevede che il solaio nel suo complesso deve assicurare un’abbattimento del rumore da calpestio di almeno 63 dB.L’ideale è realizzare un sottofondo (tra solaio e pavimento) formato da due strati (una doppia soletta):
Viene in tal modo realizzato il cosiddetto “pavimento o massetto galleggiante”, in grado di smorzare o attenuare sensibilmente le vibrazioni provocate dal calpestio. Qualora si dovesse optare per un massetto unico, il materassino isolante potrà essere posato sotto o sopra la rete impiantistica, cui far seguire l’unico getto, ma in tal caso il materassino è esposto a maggiori rischi di lacerazioni, per cui è consigliabile optare per la prima soluzione. Il materassino isolante, cui è affidato il compito di assicurare l’isolamento acustico da calpestio, deve essere previsto anche in caso di riscaldamento a pavimento, in aggiunta e al di sotto dei pannelli isolanti su cui poggiano le serpentine dell’impianto di riscaldamento.
La scelta del materassino deve tener conto della destinazione e sollecitazione del pavimento e della destinazione dell’ambiente sottostante.
Aziende specializzate propongono soluzioni molto pratiche e facili da realizzare per migliorare in maniera significativa l’isolamento acustico delle pavimentazioni esistenti, senza rimuoverle, da posare al di sopra delle stesse.
In pratica, l’intervento prevede la posa di un materassino isolante sul pavimento esistente su cui posare un secondo pavimento, il tutto sollevando il pavimento originario di 3-4 cm.
La normativa che stabilisce i parametri relativi ai requisiti acustici passivi dei vari edifici, prevede che da parte dei muri perimetrali (facciate), che separano dall’esterno, l’isolamento acustico deve essere almeno pari 40 dB.
L’isolamento delle pareti esterne avviene con la tecnica detta “a cappotto” che può essere esterno o interno.
Il cappotto si realizza applicando dei pannelli isolanti, che vanno incollati e fissati con tasselli, su una delle due facciate della parete.
L’intervento interno rappresenta un’operazione che può essere effettuata più facilmente con la tecnica del fai da te e che presenta numerosi vantaggi: è facile da realizzare ed economica, ma rispetto al cappotto esterno presenta lo svantaggio di ridurre la superficie calpestabile.
In pratica la tecnica di realizzazione del cappotto termico, sia agendo dall’esterno che dall’interno, non differisce sostanzialmente.
Per l’iter operativo e per i vantaggi e svantaggi delle due soluzioni, puoi consultare la guida:
“Isolamento a cappotto termico: vantaggi, costi e fai da te”.
Per le pareti in comune con altre unità abitative, in materia di isolamento acustico, la normativa prevede che debbono assicurare un abbattimento del rumore di almeno 50 dB, valore che sale a 55 decibel in presenza di edifici destinati a ospedali, case di cura, ecc.
E’ opportuno evidenziare che, pur rispettando i valori fissati dalla normativa, non sempre risulta assicurato un sufficiente comfort abitativo. Spesso non è la parete in senso stretto ad offrire un basso potere fono-isolante, ma la presenza di ponti acustici, tipo una copertura non a regola d’arte comune alle due unità abitative, che finisce per condizionare significativamente la bontà acustica della parete, inconvenienti non sempre di facile soluzione. |
L’isolamento si ottiene con contropareti in cartongesso separate dalla parete esistente con un’intercapedine imbottita di materiale fonoassorbente (in genere lana di roccia o lana di vetro). E’ possibile migliorare il potere di isolamento acustico aumentando lo spessore dell’intercapedine, in pratica distanziando maggiormente la controparete di cartongesso rispetto alla parete esistente, in modo che l’intercapedine potrà ospitare una maggior quantità di materiale fonoassorbente.
Per un risultato che assicuri il massimo del comfort abitativo è opportuno intervenire su entrambe le facciate della parete esistente.
Strano ma vero: Il contributo delle contropareti in cartongesso al miglioramento dell’isolamento acustico è tanto più significativo quanto minore è lo spessore della parete di cui si vogliano migliorare le prestazioni. |
A secondo del budget a disposizione, della superficie calpestabile di cui si è disposti a rinunciare e del grado di insonarizzazione che si intende realizzare, si passa da contropareti che richiedono un ingombro che spazia dai 10 cm circa, ma anche qualche centimetro in più, ad un minimo di 3 cm circa, con varie soluzioni intermedie.
Per soluzioni che prevedono un ingombro dai 5-6 cm di spessore in su, l’iter operativo prevede:
Per avere un’idea del miglioramento del potere di isolamento acustico che apporta un intervento del tipo descritto (controparete in cartongesso con intercapedine colmata con lana minerale), basti considerare che una parete in laterizio forato dallo spessore di 12 cm, possiede mediamente un potere isolante prossimo ai 38 db; se alla predetta parete viene aggiunto un materassino di lana di vetro (spessore 4-5 cm) ed un pannello di cartongesso (spessore 1cm), il potere di isolamento aumenta fino al 50-60% circa. |
Per contropareti di 3-4cm di spessore, la tecnica di realizzazione prevede la posa, direttamente sulla parete, con una malta adesiva o colla e tasselli, di un pannello in agglomerato di granuli di gomma ad alta densità per isolamento acustico, seguito dalla posa di un pannello in cartongesso standard (al riguardo, il mercato offre anche pannelli con lastre in cartongesso già accoppiate in fabbrica a lane minerali).
Dal punto di vista operativo:
L’accortezza è sempre quella di non lasciare punti di debolezza, come buchi e ponti acustici, e di fare attenzione alla rete impiantistica. In particolare, per evitare la creazione di giunti o punti di debolezza lungo il perimetro delle nuova parete, è opportuno sistemare lungo il perimetro della stessa, una striscia di un buon biadesivo, in modo da sigillare compiutamente la nuova controparete.
E’ questa una soluzione tra le più facili, pratica, economica e veloce da realizzare con la tecnica del fai da te.
Per entrambe le soluzioni, con e senza struttura in profilati metallici, la stuccatura dei giunti e la rasatura seguita dalla tinteggiatura completa l’operazione.
Anche se in presenza di una parete esistente, per migliorare il comfort acustico, si preferisce ricorrere a strutture leggere, è anche possibile realizzare un contromuro in laterizio, distanziandolo ovviamente da quello esistente con un’intercapedine da riempire con lana minerale o sintetica.
Anche se con minore frequenza, vi sono casi in cui è necessario migliorare il potere fono-isolante di una parete che divide due ambienti di una stessa unità abitativa, quali una stanza dei bambini, l’ambiente lavanderia, il locale caldaia, ecc.
Anche per le pareti interne l’isolamento si migliora col ricorso alla “costruzione a secco” realizzando cioè una controparete in cartongesso separata dalla parete esistente da un’intercapedine in cui inserire materiale isolante o tappezzando direttamente le pareti interessate con pannelli fonoassorbenti (cartongesso coibentato): anche in questo caso è possibile intervenire su entrambe le facciate.
L’ insonorizzazione delle finestre si ottiene con un buon profilo per la struttura, un vetrocamera, ed effettuando una corretta posa in opera:
Ai fini dell’isolamento acustico (ma anche termico) dei serramenti, il vero punto di debolezza è rappresentato dai cassonetti delle tapparelle, strutture comuni alla quasi totalità degli infissi, pertanto, oltre al vetrocamera e ad un profilo di qualità, per un buon isolamento acustico della finestra nel suo complesso è necessario rivestire con pannelli fonoisolanti tutte le pareti interne del cassonetto che ospita rullo e tapparella.
Anche le porte contribuiscono all’inquinamento acustico,: su di esse si può intervenire applicando lungo l’intera battuta una buona guarnizione di gomma, mentre si può migliorare l’isolamento della porta di ingresso applicando sull’intera superficie un pannello di finitura a base di gomma con interposta una sottilissima lamina di piombo.
Facciamo un pò di conti: quanto costa l’isolamento acustico?Ricorrendo a ditte specializzate, l’isolamento acustico del soffitto ha prezzi a partire dai 30-35 euro a mq.
Analogamente per contropareti isolanti, realizzare con pannelli di cartongesso accoppiati vengono richiesti prezzi a partire da 30-35 euro a mq.
Sono queste soluzioni tra le più economiche, prezzi indicativi per contropareti con spessori minimi senza struttura di profilati metallici, ma con la posa dei pannelli direttamente sulla parete esistente.
I prezzi, comprensivi di materiali e posa in opera, oltre ad essere indicativi, prevedono un minimo di mq, che può variare dai 50 ai 100 mq, per superficie inferiori o per ambienti che presentano inconvenienti logistici o in eccessivo strato di degrado, sono previste delle maggiorazioni.
Inoltre per un risultato soddisfacente e sicuro bisogna optare per contropareti in cartongesso con struttura metallica il cui ingombro totale può superare i 10 cm, soluzioni per le quali il prezzo a mq lievita sensibilmente, con una forbice molto ampia, in funzione del grado di insonorizzazione che si intende conseguire.
Operando con la tecnica del fai da te, e quindi optando per le soluzioni meno impegnative, bisogna sottrarre dai prezzi indicativi di cui sopra, la parte che riguarda la manodopera che è nell’ordine del 40% circa.
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