Malta cementizia: tipologie, caratteristiche ed utilizzo

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Che cos’è la malta cementizia?

La malta cementizia è una miscela che viene utilizzata in edilizia per assemblare i diversi laterizi edili.

Come tutte le altre malte è una miscela composta da: legante, aggregato lapideo a grana fine ed acqua, in particolare in questo caso il materiale utilizzato come legante è il cemento.

Chiariamo quanto detto esplicitando i termini utilizzati.

Il materiale utilizzato è il cemento che è un legante idraulico. La sua composizione può essere molto variabile ed è comunque vincolata da una precisa normativa europea. Secondo detta normativa (UNI EN 197-1) esistono 5 tipi principali di cemento e 27 sottotipi.

Approfondisci le caratteristiche del cemento.

Riportiamo per gli interessati una scheda di approfondimento sul cemento.

Chimicamente il cemento è composto da una miscela di silicati di calcio. Si ottiene portando ad alta temperatura il calcare (CaCO3) e l’argilla (allumino silicati).Il prodotto risultante prende il nome di Klinker di cemento di Portland. Questo costituisce la base di partenza di tutte le tipologie di cemento commercializzate. La composizione dei cementi è rigidamente regolata da una normativa della Comunità Europea e precisamente dalla UNI EN 197-1.Detta normativa prevede che tutti i cementi contengano in percentuale variabili klinker di cemento di Portland unito ad uno o più dei 7 seguenti minerali di miscelazione e con precisione:

1. Gesso (CaSO4). E' un materiale composto da solfato di calcio bi-idrato.

2. Ceneri volanti. Sono sottoprodotti della combustione di carbone ridotto in polvere e sono tipiche delle centrali termoelettriche a carbone dove si ottengono filtrando meccanicamente i fumi di combustione di cui sono il particolato sottile. Sono generalmente composte da micro particelle di: quarzo, argilla, composti ferrosi, etc. Possono essere a prevalenza silicica o calcica.

3. Loppe di altoforno. Sono sottoprodotti della produzione della ghisa. Presentano una “attività idraulica latente “ ossia se macinate e trattate con acqua hanno la capacità, sebbene con lentezza, di indurire ed acquisire resistenza meccanica anche in assenza di calce.

4. Fumo di silice o microsilice. E’ ossido di Silicio SiO2 in polvere sottilissima con una struttura di tipo vetroso. E’ un sottoprodotto della produzione di leghe ferrose.

5. Scisti calcinati. Ossia quanto resta da rocce argillose, che tendono a sfaldarsi in lastre sottili impregnate di bitume (scisti), dopo un riscaldamento consistente e lento che le disidrata.

6. Calcari. Minerali di carbonato di calcio (calcite).

7. Pozzolane. Roccia sciolta in grani di dimensioni variabili espulsa durante le attività vulcaniche esplosive. Hanno una composizione chimica che comprende: biossido di silicio, ossido di alluminio, ossido di ferro (piccole quantità), ossido di calcio (piccole quantità).


Naturalmente miscelando al klinker di cemento di Portland alcuni di tali componenti con percentuali differenti si ottengono differenti qualità di cemento con caratteristiche differenti.La normativa prevede che siano commercializzati 5 principali tipi di cemento individuati dai numeri romani da I a V e precisamente:

  • Cemento I o cemento Portland: percentuale di Klinker di cemento Portland tra il 95 ed il 100%, più tracce di altri componenti. E’essenzialmente klinker e la piccola percentuale restante tra 0 e 5% è composta da: additivi per catalizzare le reazioni del cemento come il gesso, prodotti per facilitarne la macinazione, piccole percentuali di aggregato.
  • Cemento II o cemento Portland di miscela: percentuale di Klinker di cemento Portland tra il 65 ed il 94% a cui vengono aggiunti in percentuali diverse i minerali previsti dalla normativa UNI EN 197-1.
  • Cemento III o cemento di altoforno: percentuale di Klinker di cemento Portland tra il 5 ed il 64% più tre differenti miscele (con diverse percentuali di loppa di altoforno).
  • Cemento IV o cemento pozzolanico: percentuale di Klinker di cemento Portland tra il 45 e l’89% più pozzolana artificiale (scoria vetrosa sottoprodotto di lavorazione di leghe metalliche che non contengono ferro) ed un mix di minerali: pozzolana naturale, microsilice, ceneri volanti siliciche.
  • Cemento V o cemento composito: percentuale di Klinker di cemento Portland tra il 20 ed il 64% più loppa di altoforno e pozzolana.
Per ogni tipo di cemento sono poi disponibili 6 distinte classi di resistenza meccanica alla compressione. Questo parametro, che si misura in Newton/millimetri quadrati e che è noto come resistenza normalizzata, da conto della più bassa resistenza alla compressione del cemento dopo un periodo di stagionatura di 28 giorni.

Tipologie: come vengono classificate le malte legate con il cemento.

Le malte cementizie si possono classificare in funzione dei volumi dei componenti (cemento, sabbia ed acqua) in:

  • Malte cementizie magre. Si preparano impastando 3 kg di cemento e 10 dm3 di sabbia di fiume o lago con acqua.
  • Malte cementizie normali. Si preparano impastando 4 kg di cemento e 10 dm3 di sabbia di fiume o lago con acqua.
  • Malte cementizie grasse. Si preparano impastando 5 kg di cemento e 10 dm3 di sabbia di fiume o lago con acqua. Sono soggette a fessurazioni durante la fase di ritiro della malta e pertanto vanno mantenute costantemente umide per impedire una evaporazione troppo rapida.
  • Malte cementizie molto grasse. Si ottengono miscelando con acqua 6 kg di cemento più 10 dm3 di sabbia di fiume o lago. Sono anch’esse soggette a fessurazione e perciò richiedono le cautele prima descritte.

Altro criterio per diversificare le malte cementizie è in funzione della tipologia di cemento utilizzato. Cemento le cui caratteristiche influenzeranno il comportamento della malta. Tenendo presente il gran numero di sottotipi di cemento diversi disponibili si comprende che, variando la loro tipologia e le percentuali dei componenti base, si possono ottenere una varietà vastissima di malte cementizie che permetterà di far fronte ad ogni tipo di esigenza.

Quanto costa e dove si compra la malta cementizia.

Come abbiamo visto, esistono diverse tipologie di malte cementizie, per cui la forbice dei prezzi è ampia. A titolo esemplificativo:il prezzo di un sacco di 25Kg di malta cementizia per massetti oscilla dai 6 agli 8 euro, passando da una marca all’altra, mentre il prezzo di un analogo quantitativo per intonaco si dimezza.Si compra presso negozi di materiale edile, centri commerciali attrezzati per il bricolage e fa ida te, online su internet.Viene commercializzata anche i confezioni (sacchi) da 30 e 40 Kg.

Come vengono utilizzate le malte a base di cemento?

Le malte cementizie magre sono adatte per erigere muri in pietrame (pietre squadrate per costruzione). In questi casi, infatti, non è richiesta una grandissima resistenza alle sollecitazioni e la malta ha fondamentalmente lo scopo di riempire gli ampi spazi che si creano sovrapponendo strati di pietrame irregolari. Una malta con un elevato tenore di cemento risulterebbe economicamente onerosa senza produrre alcun vantaggio apprezzabile.

Le malte cementizie normali sono adatte a costruire muri in mattoni e misti ossia in pietrame e mattoni. La maggiore regolarità dei mattoni determina meno spazi vuoti quando si impilano per costruire un muro e quindi è necessaria una minor quantità di malta per legarli il che consente di aumentare la percentuale di cemento.

Le malte cementizie grasse sono utilizzate per preparare massetti di pavimentazione ed intonaci. Queste sono strutture fortemente sollecitate e pertanto richiedono un elevato tenore di cemento (ricordiamo che è il legante che da alla malta la capacità di bloccare gli elementi che compongono un manufatto e resistenza alle sollecitazioni).

Le malte cementizie molto grasse sono utilizzate per la stesura di intonaci e per lavori di impermeabilizzazione, le proprietà impermeabilizzanti di una malta cementizia, infatti, aumentano col tenore di cemento.

Come si prepara e come si applica la malta cementizia.

Utilizzando un prodotto premiscelato basta aggiungere acqua ed impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo e senza grumi. In mancanza, la prima operazione è quella di miscelare a secco e nelle giuste dose cemento e materiali inerti, quindi aggiungere acqua ed impastare fine ad ottenere un impasto omogeneo e senza grumi. In funzione della quantità di malta di cui si necessita, l’impasto può avvenire nel tradizionale secchio del muratore, per terra o servendosi di una betoniera.Col secchio la miscela viene impastata con la cazzuola, a terra con il badile, con la betoniera l’intervento manuale si esaurisce con l’aggiunta dell’acqua, mentre il bicchiere della betoniera gira.L’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere un impasto omogeneo e senza grumi.

Come si applica:

  • Per il rinzaffo, strato di malta che viene utilizzato per realizzare superfici ruvide indicate a ricevere l’intonaco, viene posata a spruzzo o con la cazzuola;
  • Per l’impermeabilizzazione viene applicata con la pennellessa o rullo, ecc.

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