Malva coltivazione

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Guida informativa su come coltivare la malva, dalla semina alla cure colturali, dalla raccolta alla conservazione dei fiori e delle foglie, dalle proprietà medicinali agli utilizzi in cucina.

Informazioni sulla pianta di malva.

La malva, pianta aromatica a portamento cespuglioso, della famiglia delle malvaceae, cresce spontanea nelle aree incolte, aride e impervie della costa mediterranea fino alla bassa montagna. Gli steli, mediamente alti 60-80cm, sono coperti da una sottile peluria. Dall’inizio della primavera e per tutta l’estate produce una infiorescenza con di fiorellini, di colore rosa-violetti (color malva), riuniti a gruppetti agli apici degli steli. Apprezzata anche come pianta ornamentale, è maggiormente conosciuta per le sue proprietà medicinali e aromatiche. Tra le specie coltivate la più comune e apprezzata è la Malva sylvestris che può superare il metro di altezza. E’ una pianta annuale o pluriennale a secondo della zona climatica più o meno rigida.

Clima e caratteristiche del terreno.

Originaria dell’Europa e Asia, la malva silvestre vive bene con un clima temperato caldo, caratterizzato da inverni miti ed estate lunghe e calde, e richiede un’esposizione soleggiata o a mezzombra. Sebbene cresce spontanea in terreni poveri e ghiaiosi, per la coltivazione richiede terreno fertile, profondo e ben drenato. Teme i terreni compatti e argillosi che vanno corretti con l’aggiunta di sabbia e ghiaia.

Moltiplicazione della malva.

La malva si riproduce essenzialmente per seme, in misura minore per separazione dei cespi e per talea, da eseguire a fine estate, prelevandole da fusti basali semilegnosi. Per uso domestico, si può partire da piantine da trapiantare nella dimora definitiva, da acquistare presso vivai specializzati, o dalla semina, da effettuare in semenzai o direttamente in piena terra o in vaso. Per la messa a dimora delle piantine occorre scavare una buca con una capacità doppia a quella del pane che contiene le radici o procurare un vaso sufficientemente grande, di 35- 40cm di diametro.

Semina della malva direttamente nelle dimora definitiva,  in vaso o piena terra.

Per la semina in piena terra o in vaso da collocare all’esterno, occorre aspettare la primavera inoltrata, quando risulta scongiurato il pericolo delle gelate.

Iter operativo:

Semina della malva in semenzai.

Per poter disporre delle piantine di malva da trapiantare in tarda primavera, la semina nei semenzai deve essere eseguita a fine inverno, vediamo come:

Le tecniche di riproduzione agamiche, a differenza della semina, assicurano nuove piante dalle stessa caratteristiche della pianta madre.

Cure colturali.

Annaffiatura.

Facendo leva sul buon senso, bisogna integrare le piogge, durante i periodi di siccità e caldo eccessivo. In linea di massima, per le piante in piena terra, gli interventi si concentrano durante l’estate, si diradano sensibilmente durante la primavera e l’autunno, vengono sospesi durante l’inverno. Maggiore attenzione richiede la malva coltivata in vaso, in considerazione della limitata quantità di terreno di cui dispone e della impossibilità di espandere le radici a proprio piacimento alla ricerca di terreno più fresco. A titolo orientativo: durante l’estate potrebbe essere necessario annaffiare 1-2 volte alla settimana; durante l’autunno e la primavera 1-2 volte al mese; eccezionalmente durante l’inverno.

Concimazione.

Fertilizzate con letame maturo o concime granulare bilanciato a lenta cessione in occasione della preparazione del letto di semina o dell’impianto delle piantine realizzate nei semenzai. Durante la stagione vegetativa ogni 30-45 giorni diluite nell’acqua destinata all’innaffiatura concime liquido a base di azoto per favorire la vegetazione.

Potatura della malva.

La malva non necessita di potatura, se si esclude l’eliminazione dei fiori secchi ed dei rami spezzati delle piante coltivale come pluriennali.

Sarchiatura e zappettatura.

Per una malva rigogliosa ed in salute, durante la stagione vegetativa, da marzo a settembre, è opportuno eseguire 3-4 interventi di zappettatura ai piedi delle piante per rimuovere le eventuali infestati, arieggiare e migliorare la permeabilità del terreno, favorire l’ossigenazione della massa radicale.

Raccolta e conservazione della malva.

la malva è una pianta interamente commestibile, dalle foglie ai fiori, dai germogli agli steli prima di diventare duri e legnosi. Per consumarle fresche, le foglie vengono raccolte man mano che servono, mentre per essiccarle vengono raccolte unitamente ai germogli recidendo gli steli ancora teneri a pochi cm dalla terra. La raccolta dei fiori deve essere eseguita manualmente durante la fioritura, in pena estate. Optando per le foglie, che assicurano una migliora resa, durante la stagione vegetativa, a partire dall’inizio dell’estate si possono realizzare raccolti con cadenza mensile. Le foglie, con steli e germogli, vengono essiccati al sole, mentre i fiori più delicati in un ambiente asciutto e ventilato. Foglie e fiori, una volta essiccati e sminuzzati, vengono conservati in sacchetti di tela o contenitori per alimenti.

Parassiti e malattie.

Ruggine, oidio o mal bianco, marciume radicale, afidi e cocciniglia.

La malva in cucina.

Qualche fogliolina sminuzzata appena raccolta rappresenta un ottimo aroma dolciastro per alcune minestre tipo il risotto, mentre in quantità maggiore la malva può essere utilizzata per realizzare frittate di verdure, tipo quelle di asparagi, cipolle, peperoni, o consumata all’insalata, condita con olio e limone. Viene utilizzata per preparare per preparate biscotti, decotti e zuppe. I fiori freschi possono essere utilizzati per guarnire piatti particolari. Per la raccolta dei fiori si consiglia la varietà “Malva mauritiana” con fiori molto grandi.

Proprietà medicinali e terapeutiche della malva.

Ricca di vitamine, un tempo considerata pianta per tutti i mali, possiede proprietà lassative, analgesiche, antinfiammatorie, espettoranti e rinfrescanti. Viene utilizzata rispettivamente per combattere la stitichezza, le nevralgie dentarie, curare le affezioni respiratorie, come tosse e raffreddore, per tonificare la pelle. Viene usata sotto forma di decotto, infuso e per uso esterno sotto forma di crema e impacco.

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