Manutenzione piscine interrate e fuori terra

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Come mantenere salubre e cristallina l'acqua della piscina? Le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria per le piscine interrate e fuori terra.

    Indice Articolo:
    1. Come fare?
    2. Ogni giorno
      1. Bordo vasca
      2. Vaschetta lavapiedi
      3. Acqua
    3. Ogni settimana
      1. Skimmer
      2. Filtro di sabbia
      3. Prefiltro
      4. Ripristino ph
      5. Disinfezione acqua
      6. Pulizia fondo e pareti
    4. A fine stagione
      1. Svuotamento attivo
      2. Svuotamento passivo
     

Come fare la giusta manutenzione delle piscine interrate e fuori terra?

La manutenzione delle piscine è un’operazione di fondamentale importanza in quanto l’acqua può diventare terreno fertile per patogeni responsabili di varie malattie. Qualunque sia il modello di piscina, da quelle interrate a quelle fuori terra, e qualunque sia il materiale di costruzione, occorre dunque una costante attenzione alla circolazione dell’acqua, alla disinfezione ed alla pulizia di filtri, fondo e vasca.

La corretta manutenzione prevede diversi interventi:

Cosa fare ogni giorno...

Ogni giorno la prima operazione da compiere è la pulizia della piscina, operazione che consiste non solo nella pulizia dell’acqua che deve essere incolore, ma anche del bordo vasca e della vaschetta lava piedi.

Pulire il bordo vasca.

La pulizia del bordo vasca, generalmente realizzato con materiali antiscivolo, va effettuata con detergenti e con macchinari appositi, quali lavasciuga o monospazzola che esercitano una forte pressione e sono quindi in grado di eliminare ogni tipo di sporco.

Pulizia vaschetta lavapiedi.

La vaschetta lava piedi va svuotata, pulita con una spazzola negli angoli e disinfettata.

Eliminare le impurità dalla superficie dell'acqua.

Infine ogni giorno va fatta una pulizia dell’acqua per eliminare i materiali più grossi sia dalla superficie che dal fondo. Servendosi del retino con manico telescopico vanno rimosse le parti in sospensione, quali insetti, resti di vegetazioni, foglie, mosche, vespe, moscerini, e quant’altro.

Cosa fare settimanalmente...

Oltre alla sommaria pulizia quotidiana la manutenzione della piscina necessita di interventi con periodicità settimanale circa, che consentono di mantenere l’acqua cristallina e gradevole e soprattutto igienica sicura per la balneazione.

Le operazioni riguardano la filtrazione ed il trattamento chimico e sono:

Pulizia dei cestelli degli skimmer.

Gli skimmer sono le aperture poste lungo il bordo della piscina. Essi raccolgono l'acqua e la inviano al filtro di sabbia da dove ritorna in vasca attraverso le bocchette di mandata. La pulizia è importante per un corretto filtraggio dell’acqua.

Procedura:

Pulizia del filtro di sabbia.

Il filtro di sabbia è formato da uno strato omogeneo di sabbia o eterogeneo composto da vari materiali. L’acqua, passando attraverso i vari strati deposita impurità che possono ostruirlo rallentando il passaggio dell’acqua e quindi l’aspirazione.

Procedura:

Pulizia del prefiltro della pompa.

Il prefiltro aspira l’acqua e la invia al prefiltro. Esso è un piccolo cestello situato nella pompa aspirante e serve a trattenere i materiali per evitare che finiscano nell’elettropompa e romperla. Normalmente il cestello è dotato di un coperchio trasparente che consente di vedere le eventuali impurità.

Procedura:

Le piscine di una certa dimensione, in legno, acciaio o pvc hanno un sistema di filtraggio visibile che comprende, in genere, filtri a cartucce (grazie alle piccole dimensioni). Questo tipo di filtro non possiede valvole selettive e manometri, in quanto non supporta l’operazione di controlavaggio. La pulizia del filtro viene effettuata a mano, rimuovendo fisicamente le cartucce e passandole sotto un getto d’acqua. L’unica valvola che dispone è quella che permette la funzione di ricircolo.

Le piscine gonfiabili di piccole dimensioni non sono provviste di sistemi di filtraggio e il ricambio dell’acqua, quindi, avviene manualmente svuotando e riempiendo nuovamente la vasca.In questi casi anche la disinfezione può essere evitata se l’acqua di cui disponete per il riempimento è potabile.

Ripristino del ph.

Il ph (indica il grado di acidità o alcalinità dell’acqua) che deve essere mantenuto entro valori compresi tra la fascia 7 e 7,5. Un’ acqua troppo acida, infatti, non solo può corrodere gli elementi metallici, ma può provocare irritazioni delle mucose, della pelle e degli occhi. Un’acqua troppo alcalina diventa torbida a causa dello sviluppo della flora batterica e del calcare.

Procedura:

Disinfezione dell’acqua.

La disinfezione dell'acqua si fa utilizzando il cloro o altri prodotti come bromo o ossigeno attivo per eliminare le particelle organiche. Una carenza di cloro accompagnata da una temperatura alta può, infatti, facilitare la formazione delle alghe. Il cloro è disponibile in pastiglie o in polvere. Il valore ottimale del cloro è compreso tra 0,6-1,0 mg/l.

Approfondisci come trattare l'acqua della piscina.

Per mantenere i valori del cloro occorrono 2 pastiglie di cloro da 600 g o 1 kg di polvere per ogni 100 mc di acqua.


Pulizia del fondale e delle pareti.

Sia per motivi igienici che per non comprometterne la bellezza ed il piacevole effetto estetico occorre pulire fondo e pareti della piscina. La pulizia del fondo e delle pareti della piscina va fatta con l’ausilio di uno spazzolone con manico telescopico e della scopa aspira fango, un’attrezzatura che, a mo di aspirapolvere, pulisce fondo e pareti.

Se per qualche evenienza si è costretti a svuotare una piscina fissa, una volta rimosso l’inconveniente, la vasca deve essere riempita con acqua pulita possibilmente attingendo all'impianto domestico. In alternativa, è possibile utilizzare acqua di diversa provenienza (autobotte, pozzi, ecc.), ma prima di utilizzarla bisogna controllarne la reazione all’immissione del cloro. Bisogna sciogliere 10 gr di cloro granulare in 10 litro d’acqua. Trascorsi 10-15 minuti, se l’acqua non cambia colore può essere utilizzata per riempire la vasca.

Manutenzione di fine stagione: svernamento attivo e passivo per le piscine fisse.

Quando la piscina non viene più utilizzata bisogna fare delle operazioni per evitare fastidiosi inconvenienti che potrebbero presentarsi al momento del riutilizzo.

Le operazioni da compiere sono diverse a seconda se si intende fare:

  • Uno svernamento attivo cioè lasciare la piscina con il sistema di filtraggio in funzione anche se in modo ridotto in funzione della temperatura dell’acqua,
  • uno svernamento passivo cioè arrestando il sistema di filtrazione rimandando alla riapertura ogni operazione di ripristino.

In ogni caso la piscina non va mai completamente svuotata per evitare danneggiamenti alla struttura.

Svuotamento attivo.

In caso di svernamento attivo l’impianto di filtrazione deve rimanere in funzione fin quando l’acqua non raggiunge la temperatura di 12/14 gradi per almeno due ore al giorno. Inoltre occorre:

  • rimuovere per l’ultima volta i residui in sospensione,
  • pulire la vasca ed il fondo
  • pulire il sistema di filtrazione,
  • effettuare una clorazione d’urto con 15 g di di cloro per ogni mc d'acqua,
  • aggiungere un prodotto specifico per l’inverno nella quantità di 5 l di svernante per ogni m3 di acqua. Una volta disciolto nell’acqua lo svernante occorre lasciare i filtri in azione per almeno 6/8 ore in modo che il prodotto si diffonda in modo uniforme,
  • posizionare centralmente alla piscina dei galleggianti che aiutano a prevenire la formazione della lastra di ghiaccio in superficie se la piscina è situata in zone molto fredde
  • coprire la piscina con copertura opaca per preservarla dal freddo invernale.

Svuotamento passivo.

In caso di svernamento passivo occorre compiere una serie di operazioni volte a preservare le parti della piscina dal freddo e da eventuali gelate.

  • eliminare l’acqua dai filtri e dalla pompa
  • abbassare il livello dell’acqua di alcuni centimetri sotto gli skimmer utilizzando lo scarico di fondo o utilizzando una pompa sommersa.
  • disporre negli skimmer i dispositivi antigelo e chiuderli con gli appositi tappi
  • aggiungere all’acqua l’antigelo,
  • aggiungere un alghicida per evitare che le alghe crescano su fondo e pareti, nella misura di 300 g di prodotto per ogni 10 mc di acqua
  • coprire la piscina con il telo.
Cosa fare in casi straordinari:
  • L’acqua della piscina di colore verde può dipendere da un cattivo filtraggio o dalla presenza di alghe. In questo caso occorre fare un ulteriore controlavaggio dei filtri e provvedere ad una clorinatura d’urto.
  • L’acqua torbida può essere causata da un errato valore del ph. Dopo aver pulito i filtri occorre riportare il valore del ph nei giusti parametri utilizzando il granulato ph plus o ph meno.
  • Se le pareti della piscina si presentano scivolose può esserci presenza di microrganismi. Occorre pulire i filtri ed effettuare una clorinatura d’urto.
  • Se si avverte un forte odore di cloro occorre controllare e correggere il ph ed effettuare una clorazione d’urto, perchè, contrariamente a quanto si crede, l’odore di cloro è dovuto da una carenza e non da un eccesso di cloro.
  • La presenza di schiuma sul livello dell’acqua è dovuta a prodotti (svernanti o alghicidi) di cattiva qualità. Il problema non necessita di interventi in quanto si risolve spontaneamente.
  • La presenza di macchie sul fondo può essere causata da muffe ed in questo caso occorre svuotare la vasca, trattare il pvc con prodotti antimuffa, e quindi riempirla.

Manutenzione di fine stagione per piscine fuori terra mobili.

  • Datle ma solo stagionale, generalmente a fine estate vengono svuotate, smontate e messe da parte per poi riprenderle all’inizio della bella stagione. Questo smonta e rimonta continuo, comporta l’applicazione di un primo trattamento delle acque della piscina fuori terra, ogni volta che questa deve essere utilizzata. Per cui ogni volta che rimontate la piscina occorre effettuare una disinfezione d’urto come per la prima applicazione.

Piscina a sale: niente cloro!

Chi dispone di piscine contenenti acqua salata, deve effettuare trattamenti specifici diversi da quelli visti fin ora. Il trattamento delle acque della piscina a sale, infatti non necessita di clorazione.Il sale è già di per se un disinfettante e l’acqua leggermente salata ostacola la proliferazione di microrganismi e agenti patogeni. Inoltre il sale non provoca irritazioni e non emette odori.I sistemi di filtraggio delle piscine a sale sono uguali a quelli delle piscine classiche, ma questi possono essere affiancati da sistemi capaci di produrre cloro direttamente dal sale. Il sale, infatti, è cloruro di sodio e sottoposto a determinati processi può essere sciolto in ipoclorito di sodio, ossia cloro naturale.Il trattamento dell’acqua della piscina che consente ciò è definito elettrolisi. Il ciclo di funzionamento è semplice: l’acqua salata passa attraverso una cella che, collegata a un’apparecchiatura elettronica, permette la scissione della molecola di sale.Questo processo, oltre ad essere del tutto naturale, è anche molto meno dispendioso se si paragonano i costi di sale e cloro.

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