Prese elettriche: tipologie e caratteristiche

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Impariamo a conoscere le prese elettriche, dalle tipologie alle caratteristiche ed alle accortezze da usare per un corretto utilizzo. Esaminiamo le differenze tra presa standard italiana, americana, inglese e tedesca e quindi il ruolo degli adattatori e dei trasformatori. Infine vediamo quali sono le cose da non fare per utilizzarle in assoluta sicurezza.

Cosa sono?

Le prese elettriche sono il punto finale di un impianto elettrico. L’energia, distribuita dall’azienda elettrica, arriva in casa attraverso due cavi: il conduttore di fase ed il neutro che vengono collegati al contatore e ad un interruttore generale.

Dal quadro di distribuzione i due cavi arrivano a tutte le prese disposte nell’appartamento insieme ad un terzo filo che è quello della messa a terra (colore giallo-verde). Le prese sono, dunque, elementi costantemente in tensione dotati di tre fori, ad ognuno dei quali è collegato uno dei suddetti cavi, fori destinati ad ospitare le spine degli elettrodomestici, cui è affidato il compito di chiudere il circuito elettrico con i due contatti di cui sono dotate.

Le tipologie: standard italiana, tedesca, americana ecc.

Ogni paese ha il proprio standard di prese, che differiscono per carico sopportabile, numero contatti, forma e grandezza. Nascono pertanto gli adattatori al fine di rendere compatibili le spine degli elettrodomestici di un paese con le prese di un altro paese.

Da tempo si pensa di uniformarle a livello europeo, si parla di euro-prese, prese universali, ecc, ma ad oggi le differenze rimangono.

Inizialmente, la corrente elettrica è stata utilizzata quasi esclusivamente per l’illuminazione delle case, prima, e delle aree pubbliche, dopo. Solo in un secondo momento, l’energia elettrica viene utilizzata come fonte di riscaldamento e per alimentare i grandi e piccoli elettrodomestici che in numero sempre maggiore entrano nelle nostre case. Nasce quindi l’esigenza delle prese: un sistema di connessione pratico e sicuro.

Ogni paese crea, quindi, le proprie prese e le proprie spine, basate ovviamente sullo stesso principio, ma con caratteristiche diverse, per cui incompatibili fra di loro.

Le prese utilizzate nel nostro paese.

Da un punto di vista tecnico-funzionale, le prese elettriche si distinguono in base al carico che possono sopportare, carico di corrente espresso in ampere (A), cui corrisponde una certa potenza espressa in Watt.

Le “prese standard” italiane possono sopportare rispettivamente corrente fino a 10 e 16 ampere (A), in funzione della portata dell’impianto, ossia della sezione del filo elettrico. A questi due tipi, si aggiunge una terza presa bivalente, che ne cumula le funzioni, utilizzabile cioè sia per le cosiddette spine grandi che per quelle piccole. Le prese standard italiane, diverse per grandezza e forma, prevedono 3 fori allineati, che conducono ai poli, quello centrale per la “terra”, quelli esterni, uno per la fase e l’altro per il neutro.

In funzione di questi parametri, troviamo:

Prese da 10A

In grado di tollerare carichi fino a 10 ampere.

Prese da 16A

In grado di tollerare carichi di corrente fino a 16 ampere. Rispetto alla presa di tipo 10A, i fori sono più grandi e maggiormente distanziati.

Prese bivalenti da 16 e 10A

Possono ospitare spine sia fino a 10 che a 16 ampere, a patto che la portata dell’impianto sia dimensionata al carico superiore, nella fattispecie che la sezione del filo non scenda al disotto dei 2 ½ mm2, ed i fori esterni siano stati duplicati, in modo da poter ricevere le due spine la “piccola” e la “grande”.

Sono queste le prese italiane (Tipo “L” standard a 3 poli) maggiormente presenti nelle nostre case, soprattutto quella bivalente fino a 16 A, cui si aggiungono:

prese dello standard tedesco (Tipo “F” tedesca a 2 poli, con la “terra” formata da 2 contatti posti diametralmente opposti ai due fori che ospitano i piedini della spina) ed in piccolissima misura prese del Tipo “C” europea a 2 poli, senza messa a terra.

Presa elettrica tedesca tipo “F”(Schuko).

Utilizzata in genere per i grandi elettrodomestici, come cucine, frigoriferi e lavatrici, ma non solo, differisce dalle prese standard italiane in quando per la “terra” prevede due morsetti, mentre com’è noto le nostre prese per la terra prevedono un terzo foro intermedio a quelli che portano ai due poli.

Possono sopportare carichi di corrente fino a 16A ed essere utilizzate per le spine italiane a mezzo di adattatori. L’alloggio predisposto a ricevere la spina presenta una forma circolare, a differenza delle prese italiane, in genere a forma rettangolare. Come quelle italiane, la tedesca è una presa simmetrica, non polarizzata, e la spina non ha un verso obbligato.

Di grande interesse pratico è la presa elettrica multistandard che cumula lo standard italiano e quello tedesco: presa Tipo “L” bivalente 10 e 16 A (italiana)+ presa Tipo “F” 16 A (tedesca).

Presa di corrente tipo “C” europea a 2 poli.

Le prese di tipo C sono quelle a due fori, senza il filo di terra. Se le spine di tipo “C”, sono quasi la norma, non altrettanto si può dire delle prese Tipo “C” ormai bandite dalle legislazioni di gran parte dei paesi.

Nel nostro paese sono state ormai rimpiazzate dalle prese Tipo “L”. Ove presenti, vengono utilizzate per alimentare esclusivamente apparecchi che assorbono non più di 2,5 ampere.

Presa elettrica inglese (Tipo G).

A differenza delle nostre, che presentano 3 fori circolari posti sulla stessa fila, le prese inglesi presentano 3 fori rettangolari posti ai vertici di un triangolo.

Poiché in Inghilterra il voltaggio della corrente elettrica è uguale alla nostra, 220-240 Volt circa, l’unica accortezza è quella di procurarsi per tempo un adattatore (spina italiana-presa inglese).

Presa elettrica americana. (Tipo A, B)

Fino alla metà del secolo scorso in America venivano utilizzate le prese di Tipo A a 2 poli, senza la terra di protezione. Queste prese, presenti in misura residuale nei vecchi appartamenti, prevedono due contatti piatti paralleli tra loro, dove, con eccezione dei primi modelli, il neutro è più ampio rispetto alla fase. Tali prese polarizzate, nel senso che la spina può essere introdotta in un solo verso, laddove ancora presenti, vengono utilizzate per alimentare lampade o piccoli apparecchi muniti del “doppio isolamento”.

A partire dal 1965 le prese di Tipa A sono state sostituite con le prese di Tipo B munite del contatto di sicurezza. Possono essere considerate un’evoluzione delle prese di Tipo A, infatti come queste prevedono due contatti piatti paralleli tra loro, con l’aggiunta di un terzo contatto cilindro per la terra. Quest’ultimo è più lungo rispetto ai due poli, in modo che per la terra il contatto avviene prima, rispetto alla fase.

Le prese americane di tipo A sopportano corrente fino a 15 Ampere. Da tenere presente che in America la tensione di corrente standardizzata è di 120 Volt, con frequenza di 60 Hz, per cui non è sufficiente l’adattatore ma c’è bisogno di un l trasformatore di corrente.

Adattatori per prese elettriche.

Indispensabili per rendere compatibili gli impianti elettrici dei vari paesi, a volta servono anche con riguardo agli standard dello stesso paese: è il caso degli adattatori per rendere compatibili prese grandi (fino a 16A) con spine piccole (fino a 10 A).

Il costo di un adattatore per uniformarsi agli standard di un altro paese è di 8 / 10 euro, con un prezzo quasi doppio è possibile comprare un adattatore universale, compatibile con prese di diversi paesi.

Oltre alle tipologie dovute alle differenze nazionali, le prese possono suddividersi anche funzione della destinazione in :

Presa elettrica da muro.

Le moderne prese elettriche da muro prevedono, all’interno della scatola, una struttura modulare, ossia una piastra capace di ospitare più frutti anche con caratteristiche diverse, in modo da soddisfare le diverse esigenze connesse alla varietà di spine, con particolare riguardo alle spine standard italiane ed a quella tedesca (Schuko).

Approfondisci come sostituire un frutto di una presa elettrica con il fai da te.

Prese elettriche da pavimento.

Scopo delle prese da pavimento è quello di ovviare all’inconveniente connesso all’assenza di pareti a distanza ragionevole: i pericolosi e antiestetici cavi volanti. Tali prese trovano applicazione generalmente in grossi ambienti destinati ad uffici di rappresentanza, sale riunioni, ristoranti, sale per congressi, in modo da rendere sicura e confortevole l’alimentazione dei comuni apparecchi elettrici, dalle lampade ai PC, o illuminare vetrine, servire scrivanie, ecc, che si trovano al centro dell’ambiente.

Sono costituite dalle cosiddette“torrette di alimentazione”, alte una ventina di centimetri, che ospitano lateralmente o dall’alto i frutti delle prese.

Soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate, prevedono anche torrette a scomparsa (filo pavimento) munite di un coperchio ribaltabile, per ragioni di sicurezza e per evitare che diventino un ricettacolo di polvere. Ovviamente, entrambi i tipi di torretta presuppongono un impianto elettrico a norma che viaggia sotto il pavimento: il passaggio dei cavi deve avvenire a mezzo tubazioni.

Prese elettriche per esterno.

Come per tutte le attrezzature elettriche collocate all’esterno, anche le prese di corrente per materiale e caratteristiche tecniche devono possedere un adeguato grado di resistenza all’acqua e alla polvere.

Tali caratteristiche vengono certificate con la sigla IP (International Protocol) seguita da due numeri:

  • il primo dei due numeri varia da 0 a 6,

  • il secondo da 0 a 8,

e stanno ad indicare rispettivamente la resistenza alla penetrazione di corpi solidi e la resistenza all’acqua.

Per le prese da esterno questa sigla deve essere del tipo IP56 o almeno IP45. La scatola che ospita i “frutti” deve essere a tenuta stagna.

Presa elettrica industriale.

Le prese elettriche industriali sono caratterizzate dalla capacità a sopportare correnti più forti (tensione 380/400 Volt con frequenza 50Hz, in luogo dei 220/240 Volt e 50 Hz delle civili abitazioni) nonché dalla capacità di poter resistere a condizioni climatiche e ambientali estreme, dall’acqua al gelo, alle temperature glaciali. Sono destinate essenzialmente ad usi industriali, nei cantieri e nel terziario.

Il consiglio.

Le prese sicure:

Sono quelle i cui fori, grazie da una una barriera di protezione, consentono l’accesso della sola spina compatibile.

La cose da evitare:

  • Utilizzare adattatori per fare in modo che una spina grande (da 16 A) possa essere ospitata da una presa piccola (da 10A), col rischio che la stessa potrebbe assorbire più corrente di quella che la presa è in grado di fornire, ovviamente è possibile il contrario.

  • Evitare di sovraccaricare le prese con le cosiddette “multiple”.

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