Rose rampicanti

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

Guida informativa sulla rosa rampicante, dalle origine alle varietà, dall’impianto alle pratiche colturali, dalle tecniche di riproduzione alle malattie e parassiti.

Informazioni sulla rosa rampicante.

La rosa rampicante rappresenta una delle specie di piante ornamentali maggiormente apprezzate e coltivate sia in vaso, su balconi e terrazzi, che in piena terra in giardino. Facciamo una premessa: poiché correttamente si dovrebbe parlare di rampicanti solo in presenza di specie, come le piante di edera, che autonomamente sono in grado di appoggiarsi ed arrampicarsi ai sostegni che si procurano in natura, la rosa rampicante fa parte di quelle specie che diventano “rampicanti” grazie all’uomo che le procura i sostegni e provvede a legarla, ecco perché più correttamente vengono chiamate “rose sarmentose”. Infatti, le rose "rampicanti" non sono munite di validi elementi naturali per arrampicarsi.

Piante della famiglia delle Rosaceae, originarie delle regioni dell’emisfero boreale, sono caratterizzate da fusti lunghi, spinosi, semilegnosi, più o meno flessibili, cosiddetti sarmentosi, ossia che necessitano di essere guidati e legati ad appositi sostegni, man mano che crescono, soprattutto per i primi anni. Destinate a ricoprire pergolati, gazebo e archi, sono caratterizzate da fiori, solitari o a mazzetti, dalle svariate tonalità di colori che spaziano dal bianco al blu, dal giallo al rosso, mentre le foglie sono verde con i contorni seghettati. A secondo della specie, il periodo di fioritura spazia dalla seconda parte della stagione primaverile all’intera stagione estiva, con eccezione delle varietà che rifioriscono una seconda volta in autunno.

Le rose rampicanti si distinguono in rose rambler e rose climber. Le prime, caratterizzate da una ricca fioritura estiva, presentano fusti lunghi e flessibili che le rendono idonee a rivestire pergolati, mentre le rose climber presentano steli altrettanti lunghi ma più rigidi e legnosi.

Tra le specie maggiormente diffuse e apprezzate, ricordiamo : la Rambler Metanoia, con foglie verde e fiori rosa; la Rambler Indigoletta, che si copre di fiori blu durante la piena estate; la Rambler Bukala, che si copre di fiori arancione dall’inizio dell’estate ad autunno inoltrato; la Climber Santana, che si copre di grossi fiori rossi dall’inizio dell’estate a tutto l’autunno; la Climber New Dawn, che si copre di grossi fiori profumati di una tenue tonalità di rosa; la Climber Penny Lane, caratterizzata da grossi fiori bianco.

Condizioni climatiche ideali per coltivare le rose rampicanti.

Le rose rampicanti prediligono un clima temperato ed una posizione più o meno soleggiata e riparata, in funzione della delicatezza della infiorescenza, ma sopportano bene le escursioni termiche, anche di una certa consistenza. Sotto quest’ultimo aspetto, sono pianta abbastanza rustiche che, per brevi periodi, sopportano anche temperature di alcuni gradi sotto lo zero, con gelate di poco conto.

Terreno, caratteristiche, composizione e preparazione.

Pur essendo piante abbastanza rustiche e non particolarmente esigenti, prediligono un terreno medio impasto in cui i vari elementi, dalla sabbia alla ghiaia, dall’argilla alle sostanze organiche, sono presenti in quantità tali da assicurare un substrato fertile e ben drenato. In mancanza, bisogna correggerlo opportunamente, con l’aggiunta di sabbia e ghiaia, se lo scopo è quello di migliorarne il drenaggio, o con l’aggiunta di torba, se lo scopo è quello di migliorarne l’attitudine a trattenere l’umidità. Il terriccio finale deve presentare un pH prossimo al valore 6. Per l’impianto in piena terra, la preventiva preparazione del terreno, da fare possibilmente nella stagione precedente all’impianto, prevede una vangatura profonda 30-40cm e una fertilizzazione con stallatico maturo in ragione di 2,5Kg circa di letame per mq, aggiungendo sabbia e torba in presenza di un terreno particolarmente calcareo. Per le rampicanti coltivate in vaso risulta indicato un terriccio a base di torba, con la presenza di argilla e ricco di humus.

Pratiche colturali.

Impianto.

Il periodo migliore per l'impianto della rosa rampicante va da fine autunno all’inizio della primavera, periodo di dormienza per la pianta, con eccezione dei periodi caratterizzati da condizioni climatiche particolarmente avverse della stagione invernale (dicembre-gennaio). Per la messa a dimora in piena terra delle rose rampicanti a radice nude o da rinvasare, bisogna: scavare una buca sufficiente ad accogliere agevolmente la massa radicale, una buca abbastanza profonda, diciamo 50-60cm circa, tenuto conto che le rose tendono a sviluppare le radici in profondità; sistemare sul fondo della stessa uno strato di materiale inerte per il drenaggio tipo ghiaia, quindi uno strato di concime organico di 4-5cm; coprire quest’ultimo con un strato di terriccio di analogo spessore, per evitare che le radici vengano a diretto contatto con il letame; accorciare le radici della pianta fino a 20-25cm di lunghezza; posizionare la pianta nella buca e sistemare le radici, guidandole verso il fondo della buca; riempire la buca con il terriccio opportunamente preparato; procedere con una delicata innaffiatura per compattare il terreno alla massa radicale. A scopo amatoriale è consigliabile partire da pianta in vaso da rinvasare, mantenendo la massa radicale nel pane originario.

Annaffiare le rose rampicanti.

Pratica da esercitare regolarmente durante la stagione vegetativa ogni qualvolta il terreno risulta asciutto. In larga misura, gli interventi di innaffiatura dipendono dalla stagione, dall’area geografica e della fase in cui si trova la pianta. Durante la stagione estiva potrebbe risultare opportuno annaffiare tutti i giorni, mentre durante le stagioni intermedie (primavera e autunno) risultano sufficienti due interventi alla settimana, sospendendo completamente gli interventi durante la stagione invernale, tranne che in presenza di lunghi periodi di siccità. Usare le seguenti accortezze: versare l’acqua direttamente ai piedi della pianta, evitando di bagnare fiori e foglie, circostanza che potrebbe favorire le scottature da parte dei raggi del sole o diventare potenziali cause di patologie fungine a causa di marciume; durante l’estate innaffiare di sera tardi, in modo che il terreno possa conservarsi umido per più tempo, mentre durante l’inverno annaffiare di mattina, per evitare le eventuali gelate notturne; innaffiare solo se il terreno non presenta tracce della precedente annaffiatura; innaffiare una volta in meno ma bene, lentamente e ripetendo l’operazione a distanza di pochi minuti. Periodicamente, durante la stagione vegetativa, per facilitare la penetrazione dell’acqua è opportuno procedere con interventi di zappettature dello strato superficiale del terreno. L’intervento migliora anche l’aerazione del terreno e l’ossigenazione della massa radicale.

Concimazione.

Prima dell’inizio della fioritura interrare ai piedi della pianta concime granulare a lenta cessione a base di fosforo e potassio, senza superare le dosi consigliate e riportate sulla confezione. Far seguire l’intervento da un’adeguata annaffiatura. L’operazione va ripetuta durante la stagione vegetativa per un paio di volte prima di ogni fioritura. Alla fine dell’inverno rinnovare la fertilizzazione con stallatico maturo, eseguendo con lo stesso una leggera pacciamatura ai piedi della pianta, dopo aver bagnato sufficientemente il terreno. E’ questo il periodo ed il concime migliore per concimare le nostre rose rampicanti.

Potatura rose rampicanti.

A differenza della quasi totalità delle specie di rose, per le quali la potatura avviene prima che inizi la nuova stagione vegetativa, dal momento che fioriscono sugli steli dell’anno, per le rose rampicanti, che fioriscono sui rami dell’anno precedente, la potatura va eseguita quando la fioritura ha terminato il suo ciclo. Si tratta di un intervento soft, che potremmo definire di mantenimento e ringiovanimento, col quale oltre ai rami compromessi, perché secchi, malati o spezzati, si provvede ad eliminare dalla base qualche tralcio, scegliendo tra quelli più vecchi e legnosi, che la pianta provvede a rimpiazzare con nuovi getti, che diventano determinanti per la fioritura dell’anno successivo. Bisogna utilizzare attrezzi (forbici, cesoie e seghetto) affilati e sterilizzati. L’intervento persegue diversi obiettivi: ridimensionare la pianta; favorire la formazione di nuovi getti; indirizzare maggiori risorse verso la massa radicale ed i rami rimasti; rimuovere rami secchi, spezzati o comunque interessati da parassiti o malattie. In particolare, l’intervento di potatura deve essere meno incisivo per le rose rampicanti rambler, che spontaneamente sono caratterizzate da un’abbondante vegetazione (nuovi getti), e più drastico per la specie climber che necessitano di essere stimolate per dar vita a nuovi getti in maniera sufficiente. Per approfondimenti sulla potatura delle rose, potete consultare la guida: “Potare le rose”.

Riproduzione rose rampicanti.

Essenzialmente per innesto in primavera ad opera di giardinieri esperti e per talea all’inizio dell’autunno. Pratica quest’ultima preferita a livello amatoriale, perché ritenuta più semplice. Per una guida passo passo sulla riproduzione per innesto e per talea, potete consultare rispettivamente le guide: “Innesto” e “Talea”.

Malattie e parassiti rose rampicanti.

Le rose rampicanti possono essere vittime di malattie da fungo, come marciume del colletto, ruggine, peronospora, oidio o mal bianco (muffa biancastra sulle giovani foglie e steli), ticchiolatura, nonché essere preda di parassiti animali, come afidi e cocciniglia. Con l’arrivo della primavera, prima che per la pianta inizia la nuova stagione vegetativa, è opportuno intervenire con antiparassitari a base di zolfo, in particolare per le piante coltivate in vaso più soggette agli attacchi da parte di malattie e parassiti. Non va comunque dimenticato che, come per le persone, la prima e migliore cura è la prevenzione. Una pianta sana, oggetto di cure e corrette pratiche colturali, si ammala più difficilmente e si cura più facilmente.

Rosa rampicante in vaso.

In quanto compatibile valgono le pratiche colturali viste per la coltivazione in piena terra, fin dalla fase dell’impianto. In particolare: optare un vaso sufficientemente grande, 40-50cm di diametro, stante la velocità con cui la specie cresce; utilizzare un terriccio per rose già pronto, da comprare nei negozi specializzati, o comunque che contenga 3 parti di torba ed una di argilla; in considerazione della limitata quantità di terreno di cui dispone la massa radicale e quindi della velocità con cui i nutrienti diventano insufficienti, durante la stagione vegetativa, mensilmente fertilizzare con un concime granulare a lenta cessione o con concime liquido da diluire nell’acqua utilizzata per innaffiare. Ovviamente, bisogna fare i conti con: la limitatezza del substrato di cui dispone la pianta; le condizioni climatiche non favorevoli per maggiore carenza di umidità; la velocità con la quale durante la stagione estiva il contenitore si riscalda ed il substrato si asciuga trasmettendo il calore alla massa radicale. Per ovviare a questi inconvenienti diventa indispensabile annaffiare con regolarità ed in maniera corretta, non solo per frequenza e intensità, ma soprattutto evitando la ore particolarmente soleggiate, annaffiando solo di mattina presto e/o di sera tardi.

Domande più frequenti.

Quale è la differenza tra le rose rambler e le rose climber?

Entrambe presentano steli molto lunghi, ma quelli delle Climber sono meno flessibili è più legnosi.

Quale è la differenza tra i veri rampicanti e le piante sarmentose?

I primi si arrampicano spontaneamente ai sostegni naturali (altri alberi), mentre le sarmentose necessitano dell’intervento dell’uomo che le procura il sostegno, le guida e le lega.

Quale specie, tra rambler e climber, è più indicata per coprire i pergolati?

La specie rambler che presenta rami più flessibili, meno legnosi, più facili da guidare.

Quando piegare e legare i nuovi tralci (sarmenti)?

Durante l’autunno quanto sono ancora flessibili ma non eccessivamente delicati da spezzarsi. Non stringere eccessivamente la rafia, per evitare di segnare e/o danneggiare la corteccia nei punti di ancoraggio.

Quando potare la rosa rampicante?

Dopo la fioritura perché fioriscono sui rami dell'anno precedente.

Come potare la rosa rampicante?

Prima della ripresa della nuova stagione vegetativa ci si deve limitare ad una potatura che potremmo definire di pulizia, per eliminare eventuali rami ecchi, malati, spezzati. Anche la potatura post- fioritura sarà caratterizzata da un intervento di mantenimento e pulizia, cui si aggiunge una soft intervento di ringiovanimento.

Curiosità. Le Rose rampicanti meilland devono il nome alla Famiglia Meilland che a Lione fin dal 1850 si avvicina al mondo delle rose, ne moltiplica le ibridazioni dando vita già nel 1930 ad un’importante collezione. Nel 1935 ottiene il primo brevetto per prodotti di origine vegetale, quali le rose, mai accordato fino a quel momento nell’intera Europa, ma che già esisteva negli Stati Uniti. Dal 1948, l’azienda che dopo sei generazioni e rimasta a conduzione familiare, opera sulla Costa azzurra, con un importante Centro di ricerca per la continua creazione di nuove varietà.

Informazioni Sugli Autori:

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

MAGAZINE CHI SIAMO CONTATTI
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.