Il solaio è quella parte di un edificio che divide un piano dall’altro. Vediamo quali sono le caratteristiche e le normative che ne definiscono la realizzazione, quali sono le informazioni contenute nella scheda tecnica e quali le diverse tipologie di solaio.
Un solaio è la parte di un edificio che ha il compito di assorbire i carichi e le azioni a cui è soggetta, in pratica un solaio è quella parte di una casa e/o edificio che divide un piano dall’altro e che, contemporaneamente, ha la funzione di copertura per il piano sottostante e base di calpestio per quello sovrastante.
Da un punto di vista tecnico il solaio è una struttura piana, orizzontale e bidimensionale che deve resistere ad un sistema di forze ortogonali al suo piano (carico) e trasferirlo alle strutture su cui è appoggiata.
Elementi costitutivi di un solaio.
I solai sono caratterizzati da una serie di elementi di cui alcuni geometrici e altri più tipicamente costitutivi di cui nel seguito forniamo la definizione:
Luce. E’ la distanza massima tra due appoggi consecutivi.
Campata. E’ la porzione di solaio che è delimitata da due appoggi.
Estradosso. E’ la superficie esterna (superiore) del solaio.
Intradosso. E’ la superficie inferiore del solaio.
Orditura. E’ la direzione della struttura portante del solaio. Dato che in solaio sono presenti più di una struttura portante avremo più orditure che si suddivideranno in funzione dei carichi che gravano su di loro in: primarie, secondarie, terziarie e così via.
Travetti. Travi (solitamente in calcestruzzo armato, ma anche in legno o acciaio) gettati in loco o prefabbricati e quindi realizzati in fabbrica.
Soletta. Gettata di calcestruzzo con funzione di ripartire i carichi e di irrigidire il solaio.
Tipologie di solai.
In funzione del materiale con cui vengono realizzati è possibile suddividere i solai nelle seguenti tipologie:
Solai in legno. Sono i più antichi. Sono organizzati con una struttura portante formata da una orditura principale composta da travi di legno che possono essere a sezione circolare o a sezione quadrata/rettangolare. Se l’interasse tra due travi consecutive è consistente si può rendere necessaria una orditura secondaria composta da travetti con sezione ridotta. Al di sopra delle travi o dell’orditura secondaria è poi posizionato un tavolato a chiusura. Nell’intradosso può essere allocato un controsoffitto che maschera il tutto. In qualche caso al posto del tavolato si stende un incannucciato (intreccio di canne e gesso) su cui si realizza un massetto di allettamento per la pavimentazione.
Solai in ferro. Si realizzano sostituendo le travi in legno con travi in acciaio aventi una sezione a forma di doppia T ovvero con le così dette putrelle. Esistono vari tipi di solai in ferro e la differenziazione si effettua in funzione del materiale interposto tra le falde di due putrelle contigue. Pertanto potremo avere:
Solai in ferro con voltine alla romana. Erano molto utilizzati ad inizio del 1800 e sono ancora usati in edifici storici. Le voltine che sono piccole volte a botte si ottengono o con mattoni pieni disposti a coltello tra le falde delle due putrelle o con speciali laterizi opportunamente sagomati a volta denominati volterrane. L’estradosso è poi completato ed appianato gettando calcestruzzo armato con una rete elettrosaldata.
Solai in ferro con tavelloni. Sono l’evoluzione della precedente tipologia. Lo spazio tra due putrelle contigue viene riempito con speciali laterizi forati ed i piani che sono conosciuti col nome di tavelle/tavelloni/tavelline (a seconda dello spessore). Il riempimento viene poi completato con un getto di calcestruzzo.
Solai con lamiera grecata. L’orditura principale è costituita da putrelle che recano dei connettori con i quali si bloccano le lamiere grecate. La lamiera grecata reca delle striature o bugnature e su di essa si effettua un getto di calcestruzzo armato con una rete elettrosaldata.
Solai in laterocemento. Sono realizzati con laterizi e cemento e ne esistono diverse tipologie e precisamente:
Solai gettati in opera. Si prepara un piano di legno orizzontale che copre l’intera area su cui andrà il solaio. Su questo si posizionano degli idonei laterizi (pignatte) in maniera che tra due file affiancate, colando il calcestruzzo, si creerà il travetto. Ovviamente nello spazio interasse tra due file si posizioneranno i ferri per armare il travetto. Dopo circa 30 giorni dalla colata del calcestruzzo si smantella l’assito in legno ed il solaio è pronto
Solai con lastre in cemento armato e con blocchi di alleggerimento. Si utilizzano piastre di cemento armato prefabbricate (dimensione tipiche 4 cm di spessore e 120 cm di larghezza). Le piastre vengono posizionate sugli appoggi della struttura portante fino a coprire il vuoto in cui nascerà il solaio. Sulle lastre si posizioneranno i blocchi in laterizio per alleggerire la struttura. In alternativa ai laterizi forati si possono usare blocchi in polistirolo espanso. I blocchi di alleggerimento andranno posizionati sulle piastre in maniera da consentire la formazione del travetto tra due file affiancate. Si effettua infine la colata di calcestruzzo.
Solai con travetti prefabbricati e blocchi in laterizio. Utilizzano dei travetti armati prefabbricati che vengono posizionati sulla struttura di appoggio. Su di essi si posizionano i laterizi e poi si pareggia con una colata di calcestruzzo.
Solai a pannelli prefabbricati. Si realizzano assemblando in loco pannelli di solaio prefabbricati. I pannelli vengono realizzati in fabbrica e sono costituiti da laterizi montati su travetti armati.
Solai in cemento armato. Ne esistono due tipi:
Solai alveolari. Si usano per le costruzioni di edilizia industriale: fabbriche, centri commerciali, etc. Sono realizzati con particolari pannelli prefabbricati che vengono costruiti in fabbrica con calcestruzzo precompresso che reca una serie di vuoti longitudinali di alleggerimento detti alveoli. Il calcestruzzo è armato con acciaio armonico. Posti in opera sulle strutture vengono ricoperti con un massetto di allettamento per la pavimentazione armato con una rete elettrosaldata.
Solai in cemento armato a soletta piena. Si usano solo per solai di grandi dimensioni o con particolari specifiche. Si realizzano con un unico getto di calcestruzzo armato su un impiantito di legno. Dopo circa un mese l’impiantito si elimina ed il solaio è pronto.
Scheda tecnica di un solaio: cosa deve contenere?
Secondo l’articolo 1.1 della direttiva 98/34/CEE che definisce e norma le caratteristiche di un prodotto industriale la “scheda tecnica “ è un documento che correda ed accompagna un prodotto industriale nel circuito commerciale che ne definisce: le caratteristiche, le specifiche tecniche, i livelli di qualità, le modalità di utilizzazione, le prove con relativa metodologia, la sicurezza, le dimensioni, ed ancora marchi, imballi, etc.
Da questa sommaria definizione è facile intuire che non sempre esiste una scheda tecnica per il solaio ma solo per i prodotti che vengono utilizzati per il suo assemblaggio come possono essere: calcestruzzo, laterizio, travetti prefabbricati etc. Ovviamente quanto detto non vale per i solai a pannelli prefabbricati che praticamente vengono realizzati in fabbrica e solo assemblati in cantiere. Comunque sia le caratteristiche essenziali che un solaio, costruito a regola d’arte, deve possedere sono:
Spessore e peso contenuto.
Buona resistenza meccanica.
Superficie piana e bassa deformabilità.
Buon isolamento sia termico che acustico.
Buona resistenza all’azione disgregatrice del fuoco.
Realizzazione in tempi brevi.
Normativa.
La normativa di riferimento per la costruzione di un solaio è quella delle Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2008 del decreto ministeriale del 14 gennaio 2008.
Queste stabiliscono per ogni destinazione d’uso del solaio i carichi minimi che questo deve essere in grado di sopportare. Così per la Categoria C che prevede solai di ambienti che sono suscettibili di affollamento dovrà essere:
qk=3 kN/m2 dove qk sono I carichi verticali distribuiti in maniera uniforme.
Qk=2 kN dove Qk sono I carichi verticali puntiformi.
Hk=1 kN/m dove Hk sono I carichi orizzontali lineari.
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