Vediamo come effettuare la stuccatura del cartongesso. La guida mostra passo passo come stuccare pareti o soffitti in cartongesso livellando giunti, viti e rientranze, correggendo angoli e spigoli.
Una volta completata la costruzione in cartongesso bisogna stuccare i giunti tra i pannelli, le rientranze create dalle viti di fissaggio delle lastre e gli angoli interni ed esterni che queste ultime formano, insomma preparare la superficie a ricevere la finitura (tinteggiatura, parato o piastrelle).
Puoi approfondire l'iter operativo per costruire una parete in cartongesso.
Oltre alle finalità estetiche, la stuccatura serve a conferire continuità e stabilità alle lastre, caratteristica indispensabile per una buona resistenza meccanica e un buon isolamento termoacustico e al fuoco. Dalla professionalità con la quale viene eseguita la stuccatura dipende la bontà del risultato finale.
Le aziende leader del settore delle costruzioni leggere propongono un gran numero di materiali, attrezzi e accessori, che, oltre a facilitare e velocizzare il lavoro, consentono di assicurare un risultato che può competere con le costruzioni in muratura, sia dal punto di vista funzionale che estetico. In linea con l’obiettivo di questa guida, riportiamo il necessario per un lavoro da fare con le proprie mani.
Stucco. Può essere in polvere o in pasta già pronto per l’uso, utilizzabile sia per la saldatura dei giunti ed il pareggiamento delle rientranze causate dalle viti di fissaggio dei pannelli che per la rasatura (operazione di finitura per preparare la parete alla tinteggiatura, previa mano di fissativo, trattandosi di parete da pitturare per la prima volta).
In funzione dei tempi di lavorabilità e di essiccazione, gli stucchi si distinguono in:
stucchi a presa rapida, indicato per gli ambienti umidi,
stucchi a presa,
stucchi ad essiccazione,
che si asciugano rispettivamente in 3 - 6 e 12 ore circa, mentre i tempi di lavorabilità sono rispettivamente di 1/2 ora, 1 ora e 5-6 giorni.
Esistono poi stucchi che soddisfano esigenze specifiche, come lo stucco a base di gesso, compatibile con la composizione delle lastre, per ripararne eventuali imperfezioni di una certa entità (spaccature, crepe, ecc.).
Per una stuccatura fai da te si consiglia di optare per uno stucco “a presa”, ossia con tempi medi di lavorabilità ed essiccazione.
Nastro in carta microforata per armare i giunti. Oltre che in carta microforata, il nastro può essere in rete autoadesiva, carta microforata rinforzata con una struttura metallica ed in fibra di vetro.
Esistono poi nastri per impieghi specifici come il nastro per gli angoli, gli spigoli, i bordi o nastri rinforzati con resine per migliorare la resistenza agli urti, mentre il nastro in fibra di vetro è da utilizzare laddove è richiesto un adeguato isolamento acustico e resistenza al fuoco.
Anche se il nastro in rete autoadesiva velocizza l’operazione, in quanto evita la mano di stucco in cui annegare il nastro, anche per una stuccatura fai da te si consiglia il tradizionale nastro in carta microforata, da annegare nel letto di stucco, prodotto affidabile che assicura una migliore stabilità e resistenza meccanica alla struttura.
Paraspigoli e parabordi, in acciaio zincato, resistenti agli urti.
Carta vetrata a grana sottile per rimuovere eventuali piccole imperfezioni.
Spatole di diverse forme e dimensioni, per stuccare e lisciare. Oltre alle tradizionali spatole triangolari, di cui una larga almeno 25cm per stuccare i giunti e per l’ultima mano, non devono mancare le spatole a “L” ed a “L” rovesciata rispettivamente per gli angoli e gli spigoli.
Cazzuola a punta quadrata, per miscelare manualmente lo stucco.
Cazzuola americana con angoli vivi, per stuccare e lisciare.
Cazzuola americana con angoli tondi, per stuccare, ma soprattutto per lisciare dopo l’ultima mano (in genere la terza), senza segnare le superfici.
Secchio in plastica o altro recipiente equivalente, in cui miscelare e poggiare lo stucco.
Miscelatore, accessorio da applicare al trapano per miscelare lo stucco in pasta o preparare lo stucco in polvere.
Prima di iniziare la stuccatura vera e propria, con uno straccetto o pennello umido, spolverate soprattutto lungo i giunti e gli avvallamenti creati dalle viti di fissaggio delle lastre alla struttura portante, in pratica i punti destinati a ricevere la stuccatura.
Versate a pioggia lo stucco in un secchio, possibilmente in PVC, contenente acqua, quindi mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Poiché una volta iniziato l’impasto non è consigliabile aggiungere altro stucco in polvere per scongiurare la formazione di grumi, per la quantità d’acqua da mettere nel secchio e la quantità di stucco da lasciare cadere a piaggia nello stesso, bisogna rispettare il rapporto indicato dalle istruzioni riportate sulla confezione di stucco, per la consistenza desiderata. Una volta ottenuta una pasta omogenea, della consistenza desiderata, prima dell’utilizzo lasciatela riposare per una trentina di minuti.
Lo stucco in pasta già pronto all’uso, in genere molto sottile, è indicato per la mano di finitura. A differenza dello stucco in polvere, che va preparato e consumato volta per volta, lo stucco in pasta si presta ad essere conservato per un utilizzo futuro, nel rispetto delle condizioni e per il tempo riportato sulla confezione; inoltre lo stucco in pasta già pronto velocizza la lavorazione, perché elimina i tempi di miscelazione. Per la mano di finitura sono da evitare gli stucchi a rapida essiccazione. |
Con l’ausilio della cazzuola americana o di una spatola in acciaio sufficientemente larga, applicate uno strato consistente di stucco lungo i giunti e le teste delle viti. Se la fascia interessata alla stuccatura presenta delle irregolarità (ammaccature, piccole crepe, ecc), queste vanno pareggiate con il resto della lastra e solo dopo la relativa essiccazione, procedete con la stuccatura di riempimento dei giunti e delle teste delle viti.
Una volta applicato lo strato di stucco lungo i giunti, posizionate con cura il nastro in carta microforata, centrando i giunti tra le lastre, che annegherete uniformemente nello strato di stucco servendovi di una spatola d’acciaio o della cazzuola americana. Quest’ultima posata trasversalmente al giunto e trascinata per l’intera lunghezza dello stesso, rimuove lo stucco in eccesso e contemporaneamente fa si che lo stesso penetri nei giunti e tra le maglie del nastro.
Utilizzando nastro in rete autoadesiva, si evita la mano di stucco in cui annegare il nastro in carta microforata. Si procederà con la prima mano di stucco dopo aver attaccato il nastro. Con l’ausilio della spatola o della cazzuola bisogna fare in modo che lo stucco penetri nei giunti attraverso le maglie del nastro, pareggiando il tutto con la superficie delle lastre. |
Terminata l’essiccazione della prima mano di stucco date la seconda mano, quindi quella di finitura quando anche la seconda risulta completamente asciutta. Con la seconda e terza mano realizzate una fascia di 40-50 cm in modo da disperdere il sottile strato di stucco, pareggiandolo perfettamente con le superfici delle lastre.
La stuccatura degli avvallamenti creati dalle teste delle viti avviene contemporaneamente a quella dei giunti. |
La costruzione in cartongesso è pronta per essere carteggiata, quindi tinteggiata, ricevere il parato o le piastrelle.
In presenza di pareti consecutive, bisogna prendersi cura degli spigoli e degli angoli che le stesse formano.
I paraspigoli rigidi in acciaio zincato sebbene assicurino la migliore protezione degli spigoli dagli urti, presentano l’inconveniente di creare uno spessore significativo, per distribuire il quale c’è bisogno di una fascia di stucco abbastanza ampia.
Per la posa, i paraspigoli vengono affogati in un consistente letto di stucco applicato lungo lo spigolo o meglio lungo le pareti che formano lo spigolo (due fasce larghe 7-8 cm per l’intera altezza dello spigolo). Lo stucco in eccesso fuoriesce attraverso i fori di cui i paraspigoli sono muniti.
Una volta fissato, il paraspigolo va rifinito con lo stucco e pareggiato con l’intera superficie della lastra, distribuendo il relativo spessore lungo una fascia sufficientemente ampia in modo da non alterare l’angolo retto tra le due pareti che formano lo spigolo.
In alternativa ai paraspigoli in acciaio zincato, potreste optare per nastri rinforzati con una struttura metallica da stendere lungo l’intera lunghezza dello spigolo e da piegare in parti eguali sui due lati dello stesso, da annegare in una mano di stucco. Aiutandovi con la spatola per gli angoli e le dita esercitate lungo il nastro la necessaria pressione per rimuovere lo stucco in eccesso. |
Le condizioni climatiche ottimali per la stuccatura del cartongesso prevedono una temperatura che spazia tra i 15 - 20° C ed un tasso di umidità prossimo al 60%.
Si consiglia di rimandare l’intervento con temperature che scendono al disotto dei 7-8 °C.
Diventa necessario sospendere l’intervento con temperature prossime allo 0° C, ossia in presenza di condizioni con rischio di gelate.
Man mano che aumenta la temperatura si accorciano i tempi di lavorabilità dello stucco e quelli di essiccazione e viceversa.
Man mano che aumenta il tasso di umidità si allungano i tempi di lavorabilità dello stucco e quelli di essiccazione e viceversa. Eseguire pertanto l’operazione di stuccatura in ambienti protetti dalle finestre e con lastre perfettamente asciutte.
Se necessario prima della stuccatura trattare le superfici con specifici impregnanti che creano una barriera all’assorbimento dell’umidità.
Quando si interrompe la lavorazione con pause che si protraggono per oltre l’ora, coprire lo stucco con un velo d’acqua.
Il processo di essiccazione della stuccatura potrà ritenersi concluso quando lo stucco assume un colore uniforme, prossimo al bianco, e non si creano avvallamenti esercitando una buona pressione col pollice della mano.
Gli stucchi in polvere vanno conservati in un luogo asciutto e sollevati da terra, mentre agli stucchi in pasta bisogna evitare temperature troppo vicine allo 0°C. Le confezioni devono essere integre o ben chiuse.
Per pareti, contropareti e controsoffitti che superano i 10 metri di lunghezza, è necessario prevedere appositi giunti di dilazione.
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