Vite americana, rampicante da foglia, cure e coltivazione, dalle varietà alle tecniche di riproduzione, dalla preparazione e fertilizzazione del terreno all’impianto in vaso e piena terra, alle pratiche colturali.
Tra le varietà del genere Parthenocissus, della famiglia delle Vitaceae, dette vite americana, troviamo la specie tricuspidata, pianta a portamento rampicante a foglie caduche, che per foglie e frutti richiama la comune vite da uva. La vite americana rappresenta un vero rampicante, che raggiunge i 15m di altezza, capace di arrampicarsi spontaneamente a sostegni naturali come alberi o artificiali come il gazebo, pergolati e graticci, senza bisogno di essere legata.
In piena estate, giugno-agosto, produce piccoli fiori giallastri riuniti in gruppetti, poco vistosi, mentre le foglie danno il meglio del loro contributo ornamentale in autunno, quando assumono un colore brillante rosso scarlatto. Delle bacche, che seguono la fioritura fino all’autunno inoltrato, vanno ghiotti alcuni uccelli, come merli, tordi, usignoli. I pareri non sono concordi sul loro contributo ornamentale. Secondo alcuni ci troviamo di fronte ad un rampicante senza difetti, secondo altri si tratta di un rampicante alquanto invadente ed in alcuni casi infestante. La vite americana è una pianta particolarmente rustica a crescita veloce, in grado di arrampicarsi anche senza l’ausilio di sostegni su superfici e muri verticali, grazie ai viticci muniti di ventose. E ‘conosciuta anche con il nome di Ampelopsis veitchii.
Predilige un clima temperato. Pianta che riesce a convivere con temperature che potremmo definire rigida, con una posizione soleggiata o a mezzombra, ossia servita dal sole per alcune ore durante la giornata, in un terreno fresco, profondo, ricco di sostanze organiche e ben drenato.
Per seme, talea e propaggine.
La semina va eseguita in primavera direttamente nella dimora definitiva o in pieno autunno in appositi semenzai dai quali le piantine vengono trapiantate in vasi singoli non appena raggiungono una grandezza da poter essere maneggiate senza subire danni (6-7cm), per essere successivamente piantate nella dimora definitiva, con l’arrivo della primavera successiva.
Di 10-12 cm, la talea va prelevata alla fine della stagione estiva e messa a radicare in una composta di torba e sabbia in parti eguali, per essere successivamente trapiantata nella dimora definitiva, con l’arrivo della primavera.
La propaggine consiste nel far radicare un tralcio basale, mentre continua ad essere alimentato dalla pianta madre. Dal punto di vista operativo, si tratta piegare ed interrare un tralcio nel punto di maggiore curvatura, a 30-40cm dall’apice, ponendoci sopra una pietra o ancorandolo ad un tutore, perché non torni nella posizione originaria. Trascorsi 8-10 mesi circa, quando la parte interrata ha sufficientemente radicata, la nuova pianta viene separata dalla pianta madre e messa nella dimora definitiva in vaso o piena terra.
La propaggine e la talea, tecniche di riproduzione agamiche, per un numero limitato di nuove piante, sono da preferire perché assicurano nuovi esemplari con gli stessi caratteri genetici della pianta madre.
La vite americana è una pianta che non sopporta di essere piantata a radici nude, per cui si consiglia di partire da piante già sufficientemente adulte, da interrare, unitamente al pane che ospita la massa radicale. Impianto da eseguire in una buca o in un vaso con una capacità almeno doppia della grandezza del pane, sia per larghezza che profondità. La buca va scavata (o il vaso va collocato) in prossimità del sostegno, in genere un muro o un graticcio, cui la vite si deve arrampicare. Il periodo migliore per piantare la vite americana va da marzo-aprile (o in autunno).
1-sistenmate sul fondo della buca o del vaso uno strato di materiale inerte che assicurare un buon drenaggio, quindi uno strato di stallatico maturo di 2-3cm, che coprirete con uno successivo strato di terriccio di eguale spessore, per evitare il contatto diretto delle radici con il letame.
2-sistemate la pianta da interrare nel vaso o nella buca senza smuovere il pane e fissatela apportando terriccio sufficiente a colmare lo spazio rimasto vuoto tra il pane ed il vaso o la buca. Eseguite una leggere pressione ai piedi della pianta per meglio compattare il terreno ed completate l’operazione con una delicata innaffiatura.
La vite americana è una pianta che teme più l’eccesso che la carenza d’acqua. Per gli esemplari coltivati in vaso all’esterno o in piene terra, le piogge vanno integrate con parsimonia, facendo leva sul buon senso e in ogni caso intervenendo solo quando il terreno è ormai asciutto da alcuni giorni e non si prevedono piogge. In ogni caso senza inzuppare il terreno, evitando ristagni idrici. Ovviamente gli interventi si concentrano durante l’estate, quando potrebbe essere necessario innaffiare almeno ogni 2-3 giorni, mentre le annaffiature vanno completamente sospese durante l’inverno, tranne casi di particolare siccità. Durante le stagioni intermedie, vanno drasticamente ridotte.
Lla vite americana è una pianta a crescita veloce, con tralci molto lunghi da nutrire, per cui le esigenze nutrizionali sono di tutto rispetto. Perché si possa godere del contributo ornamentale della massa fogliare, fin dal momento del primo impianto, bisogna fertilizzare il terreno interrando stallatico maturo sul fondo della buca scavata in piena terra o sul fondo del vaso. Negli anni successivi, bisogna ripetere l’operazione all’inizio e alla fine dell’inverno, interrando ai piedi della pianta concime granulare bilanciato o letame maturo. Mentre per le piante coltivate in piena terra, questi interventi potrebbero bastare, anche se gli elementi nutritivi non sono presenti nel terreno in misura illimitata, per le piante in vaso, che dispongono di una quantità di terriccio limitata, da marzo a settembre, ogni paio di mesi è opportuno diluire nell’acqua destinata alle annaffiature concime liquido a base di azoto, elemento che favorisce la vegetazione fogliare, di particolare interesse ornamentale per questa varietà di rampicante.
La vite americana non soffre gli interventi di potatura, neanche quelli drastici. Per essa possiamo ipotizzare 2 interventi: il primo da eseguire a fine inverno, con la ripresa della nuova stagione vegetativa, intervento che potremmo definire di pulizia, con il quale si provvede a rimuovere i tralci spezzati, interessati da patologie o danneggiati dalle gelate e dal freddo della passata stagione invernale; un secondo intervento, più incisivo da eseguire all’inizio dell’inverno, quando per la pianta inizia il periodo di dormienza o riposo vegetativo. Con quest’ultimo intervento che potremmo definire di mantenimento e ringiovanimento, si cerca di conservare nel tempo la forma raggiunta con gli interventi di formazione, nonché preparare la pianta all’emanazione di nuovi getti, con l’arrivo della nuova stagione vegetativa.
Pratica culturale che consiste nel proteggere la massa radicale da situazioni climatiche estreme, con uno strato di paglia, fieno o agritessuto, da sistemare ai piedi della pianta. L’intervento assume importanza soprattutto per le piante in vaso, le cui radici non sono libere di espandersi in profondità, per difendersi dalle gelate notturne.
Per le piante coltivate in vaso, annualmente, con l’arrivo della primavera, rimuovere e sostituire la maggiore quantità di terriccio possibile, senza creare stress alla pianta e alla relativa massa radicale. Circa il rinvaso è buona abitudine optare fin dall’impianto per un vaso sufficientemente capiente, in linea con quelle che saranno le future esigenze della pianta adulta. In mancanza, ogni qualvolta la massa radicale finisce per occupare gran parte dello spazio destinato al terriccio e le radici appaiono in superficie o fuoriescono dai fori di drenaggio, è il momento di sostituire il vaso con uno di dimensioni maggiori, provvedendo, alla totale sostituzione del terriccio. Il periodo migliore per il rinvaso coincide con la fine dell’inverno, quando la pianta si sta preparando per il nuovo periodo vegetativo.
Oidio, pidocchi delle piante e cocciniglia. La vita americana pur essendo una pianta molto rustica, in presenza di un ambiente particolarmente umido e poco arieggiato, può essere interessata dallo odio, malattia da fungo, che colpisce le foglie con una muffa biancastra, deformandole. Si combatte con fungicida appropriati e rimuovendo i tralci interessati dalla muffa. Gli afidi, pidocchi delle piante, sono piccolissimi insetti, più o meno scuri, che vivono in colonie, nutrendosi della linfa della pianta, attraverso punture, che diventano potenziali veicoli di infezioni e virus. Si combattono con insetticida e rimuovendo le parti della pianta infestati. Le cocciniglie si combattono con una soluzione a base di olio di pino. Con l’arrivo delle stagioni caldi, si consiglia un trattamento preventivo con insetticida e fungicida ad ampio spettro.
La vite americana, al pari dei rampicanti per eccellenza, quali l’edera ed il gelsomino, è un vero rampicante, dal momento che, grazie ai viticci muniti di ventose, si aggrappa autonomamente senza richiedere interventi di legatura.
La vite americana è una pianta che si presta ad essere coltivata in vaso, nel rispetto delle cure colturali viste per la coltivazione in piena terra. In particolare: al momento dell’impianto scegliere un vaso capiente, al fine di limitare gli interventi di rinvaso; prestare maggiore cura per quando riguarda le concimazioni, annaffiatura e potature, che per le piante in vaso, possono essere diverse per frequenza e intensità, in considerazione della minore quantità di terriccio e di spazio di cui dispongono le piante in vaso.
Anche se spesso i termini vengono usati promiscuamente, la vita americana, Parthenocissus tricuspidata presenta foglie singole, come la comune vite da uva, mentre la vite canadese, Parthenocissus quinquefolia presenta gruppi di 3-5 foglie sullo stesso picciolo.
Essenzialmente per talea, in misura minore per propaggine e per seme.
Perché grazie ai viticci muniti di ventose si aggrappa spontaneamente, al pari dell’edera, senza richiedere legature.
Si, di esse si nutrono diversi uccelli, come il tordo e l’usignolo.
In primavera ed in autunno, durante le stagioni miti.
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