Guida sulle malattie e avversità delle piante di geranio, dai parassiti animali e vegetali alle avversità conseguenza di omesse o errate pratiche colturali, come combatterle e prevenirle.
Il geranio, della famiglia delle Geraniaceae, comprende diversi generi, di cui il Pelargonium, di origine sud africana, è quello maggiormente presente sui balconi del nostro paese.
Tra varietà più coltivate troviamo il geranio edera, il geranio zonale ed il cosiddetto geranio imperiale:
Il geranio è una pianta rustica, poco esigente, facile da coltivare, che offre abbondanti fioriture. Grazie alla contenuta massa radicale, si presta ad essere coltivato con successo anche in vasi abbastanza piccoli. Predilige un clima asciutto, temperato caldo, ed un terreno fertile a base di torba, ben drenato.
Circa le pratiche colturali, durante la stagione vegetativa, bisogna: concimare ogni 20 giorni circa, con un concime bilanciato liquido da diluire nell’acqua destinata all’irrigazione;
innaffiare con regolarità in funzione della stagione e della zona climatica (2-3 volte alla settimana durante la stagione primaverile ed autunnale, tutti i giorni durante la stagione estiva; ogni 30-45 giorni durante la stagione invernale);
rimuovere le foglie secche, i fiori appassiti ed i rami spezzati, potenziali cause di malattie fungine.
Per approfondimenti sulle caratteristiche e tipologie dei gerani, piante erbacee perenni, potete consultare l’ articolo: “Geranio”, mentre per informazioni sulle pratiche colturali, potete consultare le guide: “Geranio coltivazione “ e “Potatura gerani”.
Pratiche colturali omesse o non eseguite correttamente possono favorire l’attacco da parte di parassiti animali e/o vegetali:
Muffa grigia, marciume del colletto e ruggine del geranio.
La muffa grigia colpisce la parte aerea della pianta, coprendo foglie, fiori e boccioli con un veltro di colore grigiastro provocando inizialmente il disseccamento delle parti colpite, cui può far seguito il marciume delle parti più giovani come i boccioli.
Il marciume del colletto, come si evince dal nome, colpisce il colletto, la parte tra chioma e massa radicale, che man mano imbrunisce fino a marcire. L’infezione attraverso lo stelo può raggiungere la massa radicale, compromettendo nei casi più gravi la vita della pianta.
La ruggine del geranio, altra malattia fungina, colpisce con pustole rossastre entrambi i versi delle foglie.
Come per la totalità delle piante, anche con riguardo alla pianta di geranio le malattie fungine si sviluppano in presenza di umidità eccessiva e ristagni idrici.
In presenza di simili inconvenienti bisogna:
Tra i parassiti di origine animale, di cui le piante di geranio possono diventare vittime, ricordiamo:
Macchie scure sul recto delle foglie segnalano la presenza della cocciniglia, mentre foglie ingiallite e accartocciate, accompagnate dalla presenza di ragnatele segnalano la presenza del ragnetto rosso.
Entrambi possono essere aggrediti con specifici insetticidi o rimossi manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto nell’alcool, se le dimensioni della pianta ed il numero dei parassiti lo consentano, mentre gli afidi, in considerazione della piccolissima dimensione, non si prestano ad essere rimossi manualmente, ma bisogna ricorrere a specifici antiparassitari.
I tripidi, piccolissimi insetti lunghi 1-2 mm, di colore giallo-nero, difficili da individuare ad occhio nudo, si nutrono della linfa della pianta. Le punture generano sulle foglie macchioline e punteggiature di colore scuro, mentre boccioli e fiori subiscono deformazioni e alterazioni nei colori. Una volta individuati non resta che intervenire più volte con appropriati insetticidi.
I bruchi, insetti dalla forma allungata e vermiforme, attaccano foglie, gemme e fiori della pianta di cui si nutrano, lasciando tracce della loro presenza che non passano inosservate. Si prestano ad essere eliminati manualmente o debellati con prodotti specifici.
Meno facile da debellare è la mosca bianca, insetto capace di riprodursi in maniera massiccia durante l’intero anno. Nei casi più gravi, gli interventi con gli specifici insetticidi potrebbero risultare non risolutivi e diventa necessario recidere la pianta a pochi centimetri dal suolo.
Il consiglio è quello di far uso di insetticidi a bassa tossicità, possibilmente naturali, e nello stesso tempo a bassa persistenza, nel senso che si disperdano in tempi brevi.
CORRELATI
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy. |
Attrezzi Auto Casa Costruzioni Forum Giardinaggio Giardino Guide Impianti Materiali Mobili Muratura Rivestimenti