Informazioni sulla peonia, dalle sue origini alle varietà, del clima ideale alle avversità, dal terreno ideale all’utilizzo come pianta ornamentale.
Presente in Europa, Asia, Sudafrica e Sudamerica conosce moltissime specie di ibridi e si presenta sotto forma di erbe perenni o arbusti, a foglie ovali e caduche, con radici tuberose, mentre i fiori di svariati colori sono riportati all’estremità degli steli. Nel nostro paese cresce spontanea nei boschi al alto fusto. Ad ogni specie corrispondono foglie diverse per forma e varietà di colore. Le specie maggiormente apprezzate, conosciute e coltivate, comprendono due varietà: le erbacee e le arboree che raggiungono rispettivamente il metro ed i due metri di altezza. Le arboree sono piante perenni, mentre le erbacee sono a vegetazione annuale, nel senso che durante la stagione invernale perdono completamente la parte aerea, che si riproduce con l’arrivo della primavera successiva. Alla varietà erbacea, a seconda del luogo di origine, fanno capo due tipologie di fioritura: una particolarmente profumata (con forte profumo di rosa) ed una secondo totalmente priva di profumo. La varietà arborea, particolarmente resistente al caldo, è caratterizzata da una fioritura abbondante. Conosciuta dai tempi più remoti per le sue proprietà medicamentose, in Oriente la peonia è considerata la”regina dei fiori”. Durante il secolo scorso negli Stati Uniti ed in Giappone sono stati messi a punto ibridi di peonie di grande interesse, mentre in Europa si comincia ad apprezzare il valore ornamentale delle più interessanti varietà arboree. La varietà erbacea (Paeonia lactiflora) è originaria della Mongolia e della Siberia, mentre quella arbustiva (Paeonia suffrutticosa) è originaria del Tibet e della Cina. Coltivate in Cina da alcuni millenni, le peonie sono piante particolarmente longevi (piante secolari), ove sopportano condizioni climatiche estreme, con temperature che scendono di alcune decine di gradi sotto lo zero o che superano i 40°C.
Prediligono un clima temperato ed una postazione riparata non particolarmente soleggiata. Il terreno ideale deve essere ben drenato, fresco e ricco di humus. In considerazione della delicatezza degli steli e della grandezza dei fiori, fin dal momento dell’impianto la varietà erbacea va sostenuta con appositi tutori.
I fiori vanno rimossi e possibilmente bruciati man mano che appassiscono. Al fine di realizzare un unico grande fiore all’estremità dello stelo apicale si può procedere alla cimatura dei boccioli laterali quando sono ancora piccoli.Verso la fine della stagione autunnale, gli steli della varietà erbacea vanno recisi a qualche centimetro dal suolo e bruciati, mentre della varietà arbustiva vengono rimossi gli eventuali rami secchi, spezzati o comunque interessati da patologie. Durante l’inverno ciò che resta degli steli recisi delle varietà erbacea, va opportunamente protetto con la pacciamatura. Per approfondimenti sulle pratiche colturali delle peonie, potete consultare le guide: “Peonie coltivazione” e "Potatura peonia"
Pur essendo possibile la riproduzione per seme, si preferisce la moltiplicazione per separazione di cespi, da attuare prima dell’arrivo dei freddi invernali, e per talea delle radici e dei tralci legnosi. Le peonie arbustive si prestano ad essere innestate sulla varietà erbora.
Oltre che ad ornare giardini e terrazzi, vengono coltivate industrialmente per la produzione di fiori, da commercializzare una volta recisi. Per il passato le sono state riconosciute proprietà medicamentose, ma poi è stato annoverata tra le piante tossiche.
I giovani getti possono essere destinatari della cosiddetta muffa grigia, patologia fungina che si manifesta con macchie che colpiscono i boccioli e gli steli ed in alcuni casi anche le fogli. Le macchie con il passar del tempo diventano sempre più scure fino a provocare l’avvizzimento delle parti colpite che vanno rimosse e bruciate con tempestività. Tra i parassiti animali di cui sono vittime le peonie ricordiamo: la cetonia; le formiche; alcune specie di coleotteri ed i nematodi. Per approfondimenti sulle avversità delle peonie, potete consultare l’articolo:“Peonie malattie”.
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